Un'alleata graditissima

La muta è per un triatleta un’alleata graditissima, che facilita di molto il galleggiamento e rende la frazione di nuoto meno faticosa e la nuotata più efficace e vantaggiosa. I primi approcci con lei però, non sono sempre semplicissimi. La sensazione iniziale non è fantastica. Anzi. Il trauma della ‘prima volta’ è una sensazione che accomuna moltissimi neofiti.

Scegliere una muta per il triathlon non è una cosa difficile; in fondo basta sapere poche cose basilari. Vediamole insieme.

Sembra ovvio, ma inizia assicurandoti di scegliere un modello che ti faccia sentire comodo quanto a taglia e vestibilità; poco importa avere nell’armadio una top di gamma se sbagliamo la taglia o se quel modello non fa proprio per le nostre caratteristiche antropometriche. Le mute triathlon si differenziano le une dalle altre per gli spessori di neoprene distribuiti nelle varie parti che le compongono. Le aree di maggior spessore garantiscono maggiore galleggiabilità e sostegno, mentre quelle più sottili sono deputate al consentire la massima libertà di movimento.

FINE BLOCCO 1

La vestibilità

Questa è una immagine

Quando scegli una muta abbiamo detto che devi fare attenzione massima alla vestibilità, che però dipende molto anche dalle tue preferenze. Diciamo che in linea generale la muta deve essere aderente ma non stretta, soprattutto sull’articolazione delle spalle. Fai caso quando la indossi anche se crea strane pieghe; potrebbe avere del materiale in eccesso in punti non adatti per il tuo corpo o essere troppo grande. Prova a secco il movimento delle spalle e assicurati che sia ampio e completo.

Un altro punto focale è il collo. Anche qui non devi avere la sensazione di un cappio che ti impedisce di respirare. Aderente sì ma non troppo. Anche polsi e caviglie sono due punti nei quali la muta deve aderire bene, per evitare che entri dell’acqua. Un altro punto cui fare attenzione è il cavallo; anche qui non devi sentire compressioni eccessive all’inguine.

Galleggiamento, flessibilità e idrodinamicità

Come già abbiamo detto, più galleggi e più sei prossimo alla superficie dell’acqua, più facile e veloce sarà la tua nuotata. Fai attenzione però, perché se è vero che il neoprene assicura il galleggiamento, è anche vero che quando il neoprene è troppo nella muta, rende meno fluidi i movimenti. È come in tutto, questione di equilibrio. Lo spessore maggiore di neoprene dovrà essere su petto e gambe, ma il contrario deve avvenire nei pressi delle articolazioni. Lo spessore del neoprene, come da regolamento delle gare, va da 1 a 5mm. Abbiamo detto che il neoprene più è spesso più ti fa galleggiare, ma allo stesso tempo ti lega nei movimenti. Alcune aziende però hanno studiato e brevettato dei neopreni particolari che migliorano le caratteristiche di elasticità e scivolamento delle mute.

Molte delle mute di miglior livello in commercio, inglobano particolari trattamenti sui materiali che le rendono più idrodinamiche, consentendo una maggiore capacità di scivolamento sull’acqua. Fatti spiegare bene dal tuo negoziante le tecnologie implementate nei modelli che ti propone e fai la tua scelta anche in base a questo.

Come indossare la muta

Dopo aver capito come sceglierla, arriviamo al come indossarla; cosa non così scontata come possa sembrare. Indosserai la muta prima della gara. Avrai tutto il tempo per farlo con calma.

Fai così. Leva dal polso il GPS e occhio alle unghie. Per maneggiare il neoprene usa i polpastrelli; non correrai il rischio di rovinarne la superficie. Vaselina su polsi, collo e caviglie. Tira la muta dalle caviglie, su fino alle ginocchia e poi al cavallo. Vai poi con le braccia; infilane una per volta, su su fino alla spalla. Verifica che sia aderente alle ascelle e che non ti limiti il movimento rotatorio delle braccia. A questo punto fatti aiutare da qualcuno a chiuderla e il gioco sarà fatto. La sensazione di oppressione che ti sembrerà di avvertire a secco, sparirà presto appena ti immergerai nell’acqua. Se l’avrai indossata bene, ti accorgerai dopo poche bracciate di quale vantaggio ti consenta quanto a ritmi e percepirai una piacevolissima sensazione di galleggiamento e supporto.

Se avrai scelto bene il tuo modello e l’avrai indossato al meglio, la muta diventerà presto una compagna fidata e graditissima, rendendo la frazione di nuoto estremamente più semplice e certamente meno faticosa. Chiaramente, come abbiamo visto, la qualità e la morbidezza del neoprene fanno la differenza quanto a comfort e maneggevolezza, ma quando entrerai in sintonia con la tua muta, finirai col non poterne più fare a meno.

Le altre puntate

  1. 15 step per diventare triatleta: garantisce Daniel Fontana
  2. La nuova frontiera del fitness
  3. Nuoto: il "trampolino di lancio" della triplice
  4. Ciclismo, la scelta del mezzo e le regole del gruppo
  5. Sprint finale al traguardo
  6. Primo traguardo: triathlon sprint
  7. Preparati per un triathlon olimpico
  8. Come scegliere la bici giusta
  9. Si fa presto a dire in sella
  10. Dal costume alle scarpe, i consigli per i materiali giusti