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Jason Antin. Credit: Eric Fallecker / Storyteller-Labs

Chi frequenta la montagna ha un'idea, più o meno vaga, di chi siano e cosa facciano le guide alpine. Sono persone la cui attività consiste nell’accompagnare altre persone in quota su roccia, ghiaccio e neve. Come Jason Antin, un passato da giocatore di football americano universitario e ora guida alpina a Golden in Colorado, impegnato per oltre duecento giornate all'anno ad accompagnare i propri clienti.

Una guida alpina è un alpinista professionista che, con la propria esperienza, permette di arrivare più in alto, di espandere i propri orizzonti e di vivere in sicurezza le opportunità offerte dalla montagna. È il custode della montagna che tende la mano a chi si avvicina a questo ambiente affascinante, aiutandolo ad affrontarlo con competenza e consapevolezza.

Ma cosa distingue una semplice guida alpina da una buona guida? "Per essere una buona guida, devi guardare all’essenziale" risponde Jason Antin, guida nordamericana di 38 anni. "La semplicità è la chiave dell’efficienza, e in montagna l’efficienza è tutto, che tu sia da solo o con qualcuno".

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Jason è cresciuto in Massachusetts, sulla costa orientale degli Stati Uniti. Da ragazzino non gli interessavano le montagne: il suo cuore batteva per gli sport tradizionali americani. In particolare per il football, per il quale si allenava anche 60 ore alla settimana. È questo sport che ha strutturato il suo fisico, come è facile intuire già alla prima occhiata.

È stato solamente dopo la laurea che Jason ha preso la strada delle montagne: prima come volontario, accompagnando in montagna adulti con disabilità, poi come guida. "Essere una guida non è solo un lavoro. È un’attitudine. Si tratta di ascoltare, di capire le persone, che più che clienti sono tuoi ospiti. Devi comprendere le persone e le loro storie, essere con loro e dar loro gli strumenti per scrivere assieme un nuovo e memorabile capitolo". Jason ha anche un background come preparatore atletico di allenamento funzionale, attività che ora svolge per chi si vuole preparare alle attività in montagna.

Come è la tua vita di guida alpina?

"In inverno le mie principali attività sono l'ice climbing, lo sci alpinismo e i corsi di sicurezza in caso di valanga. In estate invece passo all'alpinismo e all'arrampicata. Poi ci sono le stagioni intermedie in cui dipende molto dalle condizioni della neve in quota, per cui può essere un mix tra queste attività. Inoltre ogni anno faccio tre, quattro spedizioni all'estero coi miei clienti, con destinazioni molto variabili. In tutto passo circa duecento giorni l'anno ad accompagnare le persone in montagna".

Jason Antin. Credit: Eric Fallecker / Storyteller-Labs

Quale è il miglior aspetto del tuo lavoro?

"Penso sia il fatto che ti da una motivazione quotidiana per cercare di diventare un alpinista sempre migliore. Questo lavoro ti impone la responsabilità di mantenere al massimo livello la tua competenza e la tua forma fisica, e una consapevolezza molto alta in tutte le attività di alpinismo, arrampicata e sci alpinismo. Inoltre ti offre la incredibile possibilità di passare molto tempo in montagna con persone che sono felici di essere in quell'ambiente almeno quanto lo sei tu".

Cosa è il tuo progetto Beat Monday?

"L'idea è nata insieme a Mike Chambers, che è il mio compagno di avventure in montagna e in generale nella natura, quando ancora lavoravo in ufficio dalle 9 alle 17. Eravamo frustrati dal fatto di non riuscire a trovare il tempo necessario per pianificare i viaggi e le avventure che avevamo in testa. Così abbiamo trafsormato questa limitazione in una opportunità, cercando di ottenere il massimo dai nostri weekend, sapendo di avere a disposizione 64 ore, dalle 5 del pomeriggio del venerdì alle 9 di mattina del lunedì, per le nostre attività. Abbiamo cominciato a documentare queste nostre spedizioni che ora sono diventate una serie su Outside TV".

Si dice spesso che la montagna sia una maestra di vita. A te cosa ha insegnato?

"La montagna continua a ricordarmi di essere rispettoso dell'ambiente di cui sono ospite. Ti insegna che sarai sempre uno studente. Non ci sono veri esperti in montagna, ma solo studenti. Ci sono anche così tante cose che la montagna ti regala, che mantenendo un'attitudine positiva non te ne stancherai mai".

Giacca Salewa Agner Durastretch Anorak
Giacca Salewa Agner Durastretch Anorak

Quale è il tuo pezzo preferito della collezione Salewa?

"Ho ricevuto da poco Salewa Agner Durastretch Anorak, e devo dire che grazie alla sua elasticità è la giacca perfetta per l’arrampicata su roccia come la intendo io. Gli sviluppatori hanno avuto diverse buone idee. Ciò che trovo strabiliante è che un indumento così semplice possa essere anche così funzionale. Trovo molto pratiche anche le due tasche interne, dove puoi infilare le scarpe da arrampicata o tenere i guanti al caldo durante le soste".

A Jason Antin e altri quattro custodi silenziosi della cultura alpinistica, il brand altoatesino Salewa ha dedicato una serie di filmati cortissimi che, insieme, compongono il ritratto a più sfaccettature del mestiere di guida alpina. Disponibili su: salewa.com.