VAI OLTRE I TUOI LIMITI

di Claudio Gervasoni
Prima il Polo Nord, da solo, a piedi, senza slitte, cani o tem di supporto, nel 1990. Nel 1993 è stata la volta del Polo Sud, sempre da solo e sempre a piedi. E l'anno successivo la cima dell'Everest. Erling Kagge, 49 anni, norvegese è stato il primo esploratore a conquistare in solitaria i tre 'poli' della terra, ed è senza dubbio tra i più grandi avventurieri ed esploratori di ogni tempo: ha attraversato a vela l’Atlantico due volte, doppiando Capo Horn in direzione dell’Antartide e delle Isole Galapagos e intrapreso numerose altre spedizioni che gli sono valse la copertina di Time (con la definizione di "uomo moderno capace di andare oltre i limiti dell'esplorazione umana") e di numerose altre prestigiose pubblicazioni. La sua filosofia di vita è molto semplice: "I limiti che crediamo di vedere attorno a noi sono spesso dei finti ostacoli." Oggi accanto all'attività di esploratore affianca quella di divolgatore e scrittore, e finalmente arriva anche in Italia il suo libro "Filosofia per esploratori polari" (ADD Editore, 224 pagine, 15 euro), una guida che è diario di viaggio, diario di quotidianita?, racconto di grandi vite e una riflessione sul mondo di oggi, visto dagli occhi di un uomo che pensa: "Ma se riesco a sognare e immaginare qualcosa, perche? non posso anche farla?" Potevamo farci scappare l'occasione di chiedere a Erling i consigli per permetterti di andare oltre i tuoi limiti quotidiani? No. E allora clicca su ciascuna voce qui sotto e scopri cosa pensa un pioniere come Kagge quando si tratta di uscire dalle solite abitudini.

Tieni a bada la paura

Io sono sempre all'erta. Se prendi troppa confidenza è il momento in cui cominci a fare errori, ma anche la paura è una brutta bestia, al pari dello stress. La paura ti rende irrazionale e ti porta a fare le mosse sbagliate. Sentirti stressato da quello che stai facendo è esattamente l'opposto di intraprendere un viaggio di scoperta. Lo stress non crea gioia in quello che fai, tantomeno ti incoraggia a scoprire qualcosa di nuovo. A volte un briciolo di stress è necessario per arrivare a raggiungere quello che vuoi, ma allo stesso tempo ti toglie lucidità e ti induce a operare come se avessi il pilota automatico. Ecco, stress e paura sono grandi sfide, in una spedizione come nella vita, e il segreto per domarli è essere sempre vigile e all'erta, con un pizzico di preoccupazione.

Tieni sotto controllo i rischi

La mia impressione è che noi occidentali abbiamo perso di vista la cosa più importante per un uomo: l'entusiasmo. E per questo motivo siamo esageratamente spaventati dalle difficoltà e dai rischi, temendo per questo di finire Ko. Ma poi guardi le statistiche e la gran parte degli incidenti accadono tra le mura domestiche, in cucina, o quando guidi la tua auto. Quindi impara a porti sempre nuove sfide, sii vigile quanto è necessario per non cominciare a fare errori e intraprendi la strada che ti porta al tuo obiettivo.

Vai oltre i limiti

L'esploratore è dentro di te. Ciascuno di noi nasce esploratore, è la condizione naturale di ogni essere umano. Non ricordi quando eri ragazzo e volevi sapere cosa c'era dietro la collina? Purtroppo però quando cresci vieni corrotto dalle aspettative - della scuola, della famiglia, della società - dimentichi quella naturale inclinazione e diventi un bravo cittadino ligio al dovere di lavorare e pagare le tasse. Vuoi sfugire a questo circolo? Rimani bambino dentro, con lo stesso desiderio di scoprire quello che solo intuisci.

Sfida lo sconosciuto

Per affrontare ciò che non conosci devi farlo diventare parte di te. Come ha detto Buddha: "Non puoi percorrere un cammino prima di diventare parte di esso." Questa è stata la mia idea quando ho affrontato i Poli, l'Everest e tutti i miei viaggi. Quando ho camminato per 50 giorni in solitaria verso il Polo Sud, dopo qualche settimana ho cominciato a sentirmi parte organica di quell'esperienza. Abbandonato da solo nel mezzo della natura ho cominciato a percepirla come parte di me e di quello che sono. Pensavo: "In questo posto posso sentire e godere del silenzio, ed è bello essere da soli nel mondo" e l'ho scritto nel mio diario, al 14° giorno, quando mi trovavo nel mezzo di uno spazio infinito fatto di neve, ghiaccio e biancore. Il paesaggio intorno a me e quello dentro di me si sono pian piano fusi in una cosa sola, e io ho sentito un profondo senso di pace e tranquillità. Otto giorni dopo, il 22° di cammino, ho scritto nel mio diario: "A casa apprezzo solo le cose grandi. Qui sto imparando ad apprezzare le piccole gioie: le sfumature di bianco della neve; il calare del vento; il formarsi delle nubi; il silenzio." Ecco, per sfidare l'ignoto devi diventare parte di esso, proprio come ha detto Buddha.

Fai qualcosa che ti sembra impossibile

Dire "è impossibile" è un luogo comune, un cliché, poi le cose accadono, anche quelle più impensabili. Il mio atteggiamento è di essere sempre possibilista, la mia ideologia quotidiana è di credere nei cambiamenti e nelle nuove visioni. Non partire dall'idea che una cosa sia impossibile, ma poniti la domanda "come posso farla?" e sarai già nel cammino che ti porta a realizzarla.

Sfida te stesso

La cosa più importante che un esploratore possa fare, che tu voglia raggiungere il Polo o metterti alla prova giorno per giorno, è alzarti al mattino e cercare una nuova sfida. Se ci pensi, nel corso della Storia ogni generazione ha pensato che non ci fosse più nulla da scoprire, e poi invece una nuova Terra Incognita è apparsa all'orizzonte. Pensa a quando Roald Amundsen ha raggiunto il Polo Sud, il 14 dicembre 1911: è stata la prima persona a conquistare "l'ultimo posto del mondo" e il New York Times scrisse che "il mondo intero è stato ora esplorato." Un'affermazione che non poteva essere più lontana dalla verità. E così Google che sostiene che tutto il mondo sia stato mappato: stupidate. C'è sempre qualche segreto oltre l'orizzonte o sotto i mari così come nella tua vita. alzati e vai a scoprirlo.