Tè verde, pomodoro cotto, frutti rossi, uva, melograno: sono solo alcuni dei cibi che, secondo gli esperti, contengono antiossidanti e possono davvero fare la differenza nella prevenzione del tumore alla prostata, aprendo un nuovo scenario anche come supporto alla terapia, riducendone la tossicità e aiutando a bloccare la progressione della malattia.

A Roma si sono riuniti gli esperti della Società Italiana di Andrologia (nel Congresso Nazionale) e sono state divulgate alcune raccomandazioni riguardo l'utilizzo di antiossidanti, che fanno chiarezza sugli approcci che hanno dimostrato maggiore efficacia nella prevenzione al tumore alla prostata.

I cibi (e le sostanze) che battono il tumore alla prostata

Le evidenze più solide riguardano alcuni cibi che contengono sostanze ad azione antiossidante e antiproliferativa, come epigallocatechine, licopene, resveratrolo e di recente il pterostilbene, con un bilancio vantaggioso tra efficacia e sicurezza.

"Moltissime ricerche hanno evidenziato il potere preventivo di molti composti di origine naturale. Quelli maggiormente studiati sono senz'altro le epigallocatechine e il licopene, sostanze ad azione antiossidante ed antinfiammatoria, contenute in grande quantità principalmente nel tè verde e nel pomodoro. In uno studio clinico su un gruppo di soggetti ad alto rischio di tumore alla prostata si è visto che chi assumeva regolarmente epigallocatechine derivate dal tè verde vedeva ridotto del 60% il rischio di ammalarsi rispetto a chi assumeva solo una sostanza placebo. Il rischio può ridursi fin dell'80% con un'assunzione di queste sostanze per due anni consecutivi", le parole di Davide Arcaniolo, membro della Commissione Scientifica della Sia.

Nel pomodoro c'è il licopene, un altro principio attivo largamente studiato nelle strategie di prevenzione. In una metanalisi di 42 studi con l'osservazione di quasi 700mila partecipanti, è stato dimostrato un effetto protettivo del licopene superiore alla maggior parte degli altri composti, fatta eccezione per il tè verde.

Inoltre, nuovi studi hanno dimostrato la particolare efficacia del resveratrolo, contenuto soprattutto nell'uva, non solo come azione preventiva contro il tumore della prostata ma anche come supporto ai trattamenti anti-tumorali per l'altissimo potenziale antiossidante che agisce sia nello stato iniziale del cancro, attraverso fattori di blocco, sia nello stato più avanzato attraverso fattori di soppressione che ne frenano la progressione.

A proposito di integratori, gli specialisti raccomandano prudenza: "Bisogna prestare la massima attenzione ai supplementi, che devono essere prescritti dallo specialista per individuare il tipo di prodotto giusto per ciascun paziente, con le giuste modalità di utilizzo, in modo che la dose corretta non sia troppa bassa e quindi inefficace ma neppure troppo alta e quindi a rischio di effetti collaterali".

Tumore alla prostata: ogni anno in Italia si contano 36mila nuovi casi

Oggi in Italia il tumore alla prostata colpisce circa 36mila uomini ogni anno e resta la forma tumorale più diffusa tra la popolazione ma.. È per questo che è di fondamentale importanza, di fronte a questi numeri, studiare metodi di prevenzione che si possano rivelare efficaci.

"È fondamentale prendere coscienza di quelli che sono i principali fattori di rischio, come avere una storia familiare di tumore della prostata, l'età avanzata e gli stili di vita, come la dieta. È dimostrato che l'assunzione di eccessive quantità di alcool, grassi saturi, derivati del latte, possono avere un ruolo nella genesi di tale neoplasia, ma la ricerca ha sempre cercato di individuare farmaci o prodotti naturali in grado di prevenire l'insorgenza di tumore della prostata, se somministrati a individui a maggior rischio o a quei pazienti che presentavano già delle lesioni precancerose", le parole di Alessandro Palmieri, presidente Sia.