Come anticipato ​settimana scorsa, il 3 marzo Mario Silvestri ha sfidato di nuovo il Guiness World Record per riscrivere il suo nome su quel celebre registro, stavolta sotto la voce “Jumping Jack”.

Per il responso ufficiale dovremo aspettare qualche mese ma la prova è andata molto bene, tant’è che nel primo tentativo di record, quello sui Jumping Jack in 1 minuto, Silvestri ha totalizzato 99 ripetizioni contro le 97 del record precedente, stracciandolo.
Nel secondo tentativo, quello sui Jumping Jack in 30 secondi, le ripetizioni sono state 55, di cui però ne sono state convalidate 53. Il record precedente era proprio di 53 quindi in questo caso si tratterebbe di un pari merito.

Diamo la parola a Mario, che ci racconta in prima persona come è andata e le sue sensazioni ed emozioni durante e dopo la prova:

“Quando la febbre del record ti prende non ti lascia più. L’aver conquistato il primo Guinness ha scatenato in me la voglia di consacrarmi a questo mondo. Ecco perché ho cercato di battere di nuovo i record.
Ci ho provato il 27 luglio e ho fallito il tentativo su un ora di burpee (not chest to ground). E ci ho provato nuovamente il 3 marzo con due diversi tentativi di record: 30 secondi e 1 minuto di jumping jack. Un esercizio all’apparenza semplice: molti lo usano come riscaldamento.
E invece fare più di 53 ripetizioni su 30 secondi e 97 su 1 minuto (il record attuale) non è poi così semplice. Mi sono serviti 4 mesi di allenamento per prepararmi ma a quanto pare sono stati mesi proficui, visti i risultati: 55 ripetizioni di cui 53 buone sui 30 secondi e 100 sul minuto, di cui 99 buone. Tutto questo per la giuria locale. Adesso ci vorranno circa 4 mesi per la verifica e l’approvazione da parte del Guinness World Record. 4 mesi in cui analizzeranno anche il pelo nell’uovo prima di poter sentenziare: ‘it’s a Guinness world record’.

Io ho dato come sempre il massimo e sono ottimista. Questo tentativo di record è stato importante non solo in sé e per sé ma anche dopo il mancato record scorso. Mi serviva tanto risorgere dopo la disfatta di luglio. Convincermi che ce la potevo ancora fare. Avevo bisogno di sapere che il mio corpo poteva ancora dare tanto in questo panorama e ce l’ho fatta… Adesso non ci resta che attendere il responso ufficiale.”

Nel frattempo Mario Silvestri continua ad allenarsi, stavolta per la Cinglés du Mont-Ventoux che lo aspetta il 31 maggio.