LE TAPPE DI THE OCEAN RACE: IL GIRO DEL MONDO DA ALICANTE A GENOVA PASSANDO PER SUDAFRICA E BRASILE
La prima tappa, partita appunto domenica 15 gennaio da Alicante, è uno “sprint” di 1.900 miglia fino a Capo Verde e accomuna entrambe le categorie: le più grandi e robuste VO65 - lunghe 20 metri, con alberi di 30 metri di altezza e un equipaggio di 10 persone - e le più maneggevoli e veloci Imoca VO60, che per la prima volta partecipano alla competizione con 6 persone a bordo e uno scafo di 18,3 metri. Queste barche hanno il vantaggio di poter aumentare la loro velocità grazie all'elevata tecnologia di bordo tra cui i foil subacquei retrattili capaci di sollevare parzialmente la barca dall’acqua.
La seconda tappa riguarda solo la flotta delle cinque Imoca VO60, chiamate ad attraversare l'equatore prua a sud fino a Città del Capo. In questa occasione le barche potranno uscire dall'acqua per effettuare manutenzione, mentre diversamente sarà l'equipaggio di bordo a dover sistemare eventuali problematiche in completa autonomia utilizzando solo i materiali caricati a bordo al momento della partenza.
La successiva è una vera tappa da record, la più lunga nei 50 anni di storia della regata: 12.750 miglia nautiche nelle insidiose acque dell'Oceano Meridionale e circa 30 giorni di navigazione per arrivare da Città del Capo in Sudafrica a Itajaì in Brasile. Lasciando l'Antartide a destra, le flotte dovranno passare tutti e tre i grandi capi meridionali - Buona Speranza, Capo Leeuwin e Capo Horn non-stop, per la prima volta nella storia.
Benjamin Dutreux, co-skipper di Guyot Environnement - Team Europe, una delle cinque barche impegnate in The Ocean Race, vanta una grande esperienza offshore avendo partecipato alla più recente edizione delle iconiche Vendée Globe e Route du Rhum in solitaria, e ci racconta l'incognita di questa tappa, per lui e il suo equipaggio una delle sfide più avvincenti: "è la prima volta che questo tipo di barca affronta una tappa così lunga. Sarà interessante scoprire come si comporteranno lungo questo tratto". Per Benjamin questa non sarà però l'unica prova da superare. Lo skipper francese ammette di non aver mai trascorso così tanto tempo con un equipaggio: "Quando si naviga in solitaria, può esserci la difficoltà di dover gestire la barca da soli ma è una cosa a cui ci si abitua. Diverso per me sarà farlo con un equipaggio e su una barca così piccola, sebbene ognuno di noi ha un compito preciso da eseguire".
Lo stop in Brasile sarà il più lungo per gli avventurieri di The Ocean Race che dovranno recuperare provviste, materiali ed energie per affrontare la quarta tappa in direzione nord, attraversando le depressioni e l'equatore per giungere a Newport nel Rhode Island, sulla costa orientale degli Stati Uniti.
Da lì, la regata tornerà verso l’Europa, con una tappa transatlantica fino ad Aarhus in Danimarca. Qui competeranno anche le 6 flotte VO65 da Aarhus a The Hauge nei Paesi Bassi per poi tornare in mare aperto per l'ultima tappa prevista a fine giugno verso il Gran Finale di Genova. Un altro momento storico per The Ocean Race dato che l'arrivo sarà per la prima volta nel Mediterraneo, in Italia.