GLI SPORT DI SQUADRA AIUTANO A PREVENIRE DISTURBI DI ANSIA E DEPRESSIONE
Ecco dunque, che in queste giornate estive incoraggiare bambini e adolescenti a riempire le loro giornate di sport può essere un vero investimento per la loro salute.
Fermo restando che bisogna sempre tener in gran conto le inclinazioni personali può essere utile incoraggiare sin da piccoli, a cimentarsi negli sport di squadra: i ricercatori della California State University, infatti, hanno analizzato i dati trasversali provenienti dalla ricerca Adolescent Brain Cognitive Development che ha coinvolto un campione ampiamente rappresentativo di 11235 adolescenti americani di età compresa fra 9 e 13 anni.
I genitori dei ragazzi coinvolti si sono impegnati a fornire informazioni sulla salute mentale dei loro ragazzi utilizzando la Child Behavior Checklist; i ragazzi coinvolti, nell’arco di 10 anni si sono sottoposti una o due volte l'anno, all’esecuzione di giochi e puzzle volti a valutarne la funzione cerebrale, hanno anche fornito campioni di saliva per i test e si sono sottoposti a risonanze magnetiche periodiche.
Tutti i partecipanti, infine, sono stati classificati in 4 gruppi: gruppo 1 pratica di uno sport di squadra, gruppo 2 pratica di uno sport individuale, gruppo 3 pratica di uno sport di squadra e individuale, gruppo 4 nessuna pratica sportiva.
I ragazzi del gruppo 1 impegnati dunque in attività come calcio, rugby, football e pallavolo hanno evidenziato un 10% in meno di probabilità di manifestare sintomi di ansia e depressione, un 17% probabilità in meno di dover affrontare problemi legati alla sfera della socialità e anche un 12% di probabilità in meno di dover fare i conti con disturbi dell’attenzione e della concentrazione.
Soprattutto le ragazze, afferenti sia al gruppo 1 sia al gruppo 2, hanno evidenziato una maggiore inclinazione nel rispettare le regole e una minore propensione all’insubordinazione, rispetto ai ragazzi del gruppo 4.
I ragazzi del gruppo 2 hanno evidenziato un 16% di probabilità in più di soffrire di ansia rispetto ai ragazzi del gruppo 4; nel gruppo 2 , inoltre, è stata riscontrata una maggiore incidenza (del 12%) di problemi sociali e più difficoltà nel mantenere l’attenzione. I risultati di questo studio pur non essendo definitivi, spingono a riflettere su quanto, il sostegno che si può trovare fra i compagni di squadra, possa aiutare a superare le difficoltà.