Sei ancora al mare?

APPARENTEMENTE INNOCUA E PERSINO AFFASCINANTE, LA MEDUSA PUÒ AVVELENARTI CON LA SUA TOSSINA, LA PIÙ MORTALE DEL PIANETA.

UN KILLER MORTALE
Più di 8 milioni di turisti, quasi la metà uomini, ogni anno popolano le spiagge hawaiane. La Florida e Porto Rico arrivano a 3 milioni di turisti. La costa settentrionale dell’Australia ne accoglie circa 27 milioni. A prima vista queste 3 mete turistiche hanno ben poco in comune, sabbia e sole a parte. Ma sotto la superficie dell’oceano c’è il loro comune denominatore: un killer mortale, anche se gelatinoso e privo di denti affilati e di pinna che sbuca minacciosa dall’acqua.
Nell’immaginario collettivo lo squalo è il predatore numero 1 dell’oceano, l’animale marino più pericoloso e temibile in assoluto ma se guardi le statistiche scopri che non è così cattivo come sembra. Il titolo di incubo dei mari, cifre alla mano, spetta alla medusa.
Le meduse? Quegli esseri mollicci e gelatinosi e tentacolati che al mattino trovi spiaggiati? Non proprio. Non stiamo parlando di quel tipo di meduse il cui morso, alla peggio, ti fa grattare come se ti avesse punto una zanzara gigante. Stiamo parlando di un altro genere di meduse, il cui nome scientifico è Cubozoa, o cubomedusa, per la sua caratteristica forma squadrata.
A differenza delle sue cugine irritanti ma innocue, questa creatura (a seconda della sottospecie) possiede un veleno potente quanto quello della vedova nera.
Se la Chironex fleckeri, una cubomedusa grande quanto una palla da basket con tentacoli lunghi 2 metri, ti sfiora, morirai prima ancora di aver raggiunto la riva.
E forse è meglio così: una morte veloce è preferibile alle torture che devi sopportare quando ti mordono altre specie di cubomedusa, come la Carukia barnesi. Oltre al mal di testa lancinante, al battito accelerato e all’edema polmonare il suo morso può provocare un’ansia tale che alcune vittime, convinte che sia arrivata la loro ora, hanno implorato il medico di fare loro un’iniezione letale per mettere fine alle loro sofferenze.


LA MORTE CHE GALLEGGIA
Gli scienziati non sanno esattamente perché alcune specie di meduse provocano effetti così complicati e pericolosi. Una spiegazione potrebbe essere che il veleno della terribile Chironex viene iniettato più in
profondità rispetto a quello di altre meduse. In determinate circostanze, comunque, tutte le cubomeduse possono essere letali, dicono gli esperti. Anche se non esistono statistiche ufficiali sulle morti provocate dalle meduse, si stima che le cubomeduse facciano decine di vittime all’anno, dalle 20 alle 40 morti nelle sole Filippine, mentre altre centinaia di persone finiscono all’ospedale per gli effetti del morso. Gli esperti dicono che il numero di vittime in realtà probabilmente è molto superiore, perché molti decessi vengono attribuiti ad altre cause, tra cui l’arresto cardiaco o l’annegamento.
Non per niente le 43 specie note di cubomedusa provocano più morti e più danni degli squali, delle murene e delle razze messi insieme.
Una parte del motivo per cui le cubomeduse sono così pericolose è la loro relativa sofisticatezza anatomica.
Tanto per cominciare ci vedono. Ogni specie ha due dozzine di occhi, 8 dei quali sono dotati di cornea e iride (le meduse normali invece hanno dei semplici ocelli, che permettono loro soltanto di distinguere tra luce e buio). E anche se non hanno un cervello le cubomeduse non sono stupide. A differenza di altre meduse hanno un sistema nervoso sorprendentemente complesso che dà loro la possibilità di evitare gli ostacoli e nuotare direzionalmente ad alta velocità


CUBOMEDUSE ALL’ATTACCO
Ma la più grossa differenza tra le cubomeduse e le altre meduse è anche la più rilevante per chi entra accidentalmente in contatto con loro. Invece che galleggiare passivamente in attesa che il pranzo finisca tra i loro tentacoli (pescetti, gamberetti, invertebrati) le cubomeduse vanno a caccia del cibo, muovendosi nell’acqua aprendo e chiudendo la testa come un piccolo ombrello.
Grazie al riscaldamento degli oceani, alla pesca selvaggia ed eccessiva e ai fertilizzanti che finiscono in mare, secondo gli esperti la popolazione mondiale delle meduse, incluse le cubomeduse, sta crescendo. Questo succede perché quei 3 fattori riducono la presenza dei principali predatori delle meduse: i pesci. Senza contare che le meduse vivono benissimo nelle acque poco ossigenate.
“Ci sono sempre più prove del fatto che le cubomeduse stanno aumentando in alcune aree dell’oceano iperpopolate dagli esseri umani”, dice Anthony Richardson, ecologista marino della University of Queensland, Australia. Questo potrebbe portare a un’esplosione mondiale di meduse. Negli ultimi 7 anni ci sono stati attacchi di massa sulle coste della Florida, dei Caraibi, di Porto Rico e di molte isole e l’aumento delle meduse è una minaccia seria, specialmente considerando la quantità di turisti che ogni anno visitano queste zone. Il problema è duplice: non solo queste cubomeduse fanno veramente male e provocano sintomi gravi ma la gente non ne conosce la pericolosità e quindi le sottovaluta, con conseguenze anche peggiori, per non dire letali. Molti turisti non si rendono conto che facendo il bagno potrebbero essere infettati dalla tossina più letale in circolazione.