Con gli impianti di risalita chiusi, lo scorso inverno è stato per molti l’occasione per provare lo sci con le pelli. Il primo impatto è stato positivo per moltissimi praticanti, tanto che più della metà si è ripromesso di continuare l’esperienza anche con la riapertura delle piste.

Molte cose sullo scialpinismo sono note. È diventato disciplina olimpica. È essenziale iniziare con una guida esperta. Bisogna portare sempre l’attrezzatura di sicurezza: pala, sonda e Artva. Servono sci, pelli e scarponi dedicati. Il miglior modo per vestirsi è quello a strati. Non si fanno code agli impianti di risalita.

Ecco invece un breve promemoria di fatti meno noti che potreste aver già scoperto, ma forse non ancora.

1. Si può iniziare con percorsi battuti e discese in pista

Una delle barriere per chi inizia a fare sci con le pelli è dove andare, tracciare il proprio percorso di salita, e poi la discesa in fuori pista. Sono cose che richiedono la presenza di una guida esperta e una certa preparazione tecnica nella conduzione dello sci.

Per ovviare al problema, in diverse località italiane come il comprensorio del Monterosa Ski, sono stati aperti percorsi di salita riservati agli sci alpinisti, dai quali è possibile scendere lungo le piste battute.

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Daniele Molineris

2. Si consuma il doppio delle calorie che con lo sci di discesa

È molto difficile paragonare una giornata di sci in pista, in cui si passa un lasso non indifferente di tempo fermi in coda, o seduti sulla panche di una seggiovia o in baita a mangiare, e quella di sci alpinismo, in cui si sale per ore e si scende per molto meno tempo. Ma non si va molto lontani dalla realtà dicendo che il consumo medio orario di uno sci alpinista è almeno il doppio di quello di uno sciatore in pista.

Che vogliate curare la vostra forma fisica, o compensare la birra e il cibo di montagna, lo sci alpinismo è un’ottima opzione.

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Daniele Molineris

3. Si può abbinare ad altri sport

Siete dei patiti dell’endurance, e la salita con le pelli non vi basta? Il vostro spirito di avventura cerca un extra di sfida e adrenalina? Lo sci alpinismo consente illimitate combinazioni extra.

Ad esempio, lo scorso inverno l’alpinista e campione del mondo di parapendio Aaron Durogati si è spostato da Merano verso le montagne solo in bicicletta. Dormendo in tenda in quota si è dedicato a combinazioni di sci alpinismo e arrampicata invernale, usando anche il parapendio per volare sopra la neve e sciare su pendii altrimenti irraggiungibili con le pelli da sci alpinismo.

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Daniele Molineris

4. Libera i pensieri e i sogni

Come in altri sport di endurance, anche nello sci alpinismo il tempo della fatica è anche il momento della riflessione interiore, favorito dall’ambiente di montagna che ispira in molte persone un’esperienza spirituale. Ma soprattutto è il momento della libertà, e della libertà di sognare, piccoli obiettivi e grandi imprese.

Salewa, il brand di abbigliamento e attrezzatura tecnica di montagna, invita questo inverno gli appassionati di ogni livello a condividere i propri sogni sci alpinistici fino al 5 gennaio 2022 attraverso la campagna #salewahome. Una giuria di esperti selezionerà i cinque sogni più coinvolgenti e Salewa ne sosterrà la realizzazione.

Maggiori informazioni su: salewa.com/salewahome.

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Daniele Molineris

5. Fuori orario

Per chi è abituato a dover sincronizzare la propria giornata sugli sci in base agli orari degli impianti, lo sci alpinismo è un’occasione per staccare dagli orari convenzionali.

La torcia frontale è un elemento essenziale del kit di uno sci alpinista. Serve per le partenze prima dell’alba, soprattutto in primavera, quando la neve migliore e più sicura è quella del mattino, cosa che consente di presentarsi a valle per il pranzo attorno al tavolo. Oppure per una sessione serale post-lavorativa, come la corsa, ma molto più divertente. In questo caso, meglio rimandare l’aperitivo al termine della discesa.