La salute dell’uomo (men’s health) - non necessariamente intesa al maschile, ma in generale del genere umano - è benessere fisico e mentale. Se durante la Pandemia, in qualche misura siamo riusciti a mantenere il fisico in forma (home fitness o corsa in solitaria), non sempre - e numerosi studi lo dimostrano - la mente è rimasta integra (psicologicamente). Colpa del lockdown e della socialità decisamente ridotta.

Il comportamento interpersonale ne ha risentito pesantemente. Come? Qualche esempio l’ho riscontrato. Si parla tanto e giustamente di lavoro perso, di giovani che non trovano lavoro, ma c’è qualcosa, a mio parere, che non funziona anche a livello comunicativo interpersonale.

Che cosa? Un paio di giorni fa con mia grande sorpresa, un amico che è Amministratore Delegato di una società, mi chiede aiuto per trovare un giovane che ricopra una posizione amministrativa in una start up del suo gruppo (molto conosciuto) che voglia intraprendere una nuova sfida (in una società di un settore interessantissimo e molto “cool”).

Mi armo di buona volontà e su un paio di gruppi WhatsApp di persone fidate e conosciute da 30 anni, chiedo se a qualcuno tra figli, figli di amici e conoscenti possa interessare (purtroppo i miei figli hanno un background completamente diverso). Beh, la risposta non solo è stata deludente; la sorpresa è che è stata nulla.

Soltanto due amici, veri e “comunicativi”, nonché educati, su una cinquantina di contatti totale ha avuto la cortesia di rispondermi con un “grazie provo a sentire”; dagli altri zero, come se non avessi neanche scritto o offerto un lavoro che è merce rara in questo periodo.

La mia sorpresa deriva dalla constatazione che il mezzo comunicativo venga usato solo per amenità; niente a che vedere con un uso vero, solidale quindi una comunicazione (interpersonale) generativa, cooperativa di qualcosa di più di semplici banalità. Sono un illuso?

La mia conclusione è più ampia, e cioè che la salute umana passa necessariamente da empatia vera, solidarietà e aiuto, soprattutto nei rapporti stretti di amicizia e in momenti difficili per tutti. Forse la Pandemia ha influenzato anche questo modo di comunicare che prima era più diretto e più personale. Questi erano anche i capisaldi della rinascita della nostra società dopo il conflitto delle guerre mondiali. Che ne sarà quindi della salute dell’uomo intesa come “comunicativa”, dopo la Pandemia? Riflettiamoci.