Un nome da segnarsi: Rocco Graziano, personal e group trainer, docente e specialist in Virgin Active. Ma anche atleta della nazionale italiana karate, mental coach e brand ambassador Adidas.

Lo incontriamo nella sede del Club Virgin Active Milano Bocconi. Rompiamo il ghiaccio parlando di una foto. È appena stata scattata, ed è quella della nostra copertina. “È un salto liberatorio. Esprime la gioia di tornare all’attività in palestra e alla nostra vita normale. In quel salto esprimo tutta la mia felicità e la soddisfazione nel vedere di nuovo la gente sorridente. Invogliata ad allenarsi, le classi piene. E soprattutto quello che per me è sempre stato importantissimo: recuperare il contatto umano”.

Ha gli occhi che sorridono e un tono di voce deciso, infonde fiducia. Sprizza entusiasmo e voglia di fare ogni volta che apre bocca. Il suo motto conquista: “Secondo me, più è grande l’obiettivo che ci poniamo e più sarà grande il risultato che potremo ottenere. Questa è la filosofia che cerco di trasmettere ogni giorno perché per essere migliori bisogna credere in se stessi”. Ne parla sul suo profilo Instagram, e nel post racconta il momento in cui ha capito di essere “unstoppable”: “Quando da piccolo ho deciso di fare di quello che vedevo come un mio punto debole, il fisico, la mia arma migliore. Ho iniziato a fare karate alle elementari, e a quindici anni sono entrato nell’agonismo. Durante una gara un maestro mi ha notato e mi ha convinto a cambiare club e ad andare ad allenarmi con lui. E mi chiese quale fosse il mio obiettivo. Diventare campione del mondo dissi io. Lui un po’ sorpreso mi rispose: ‘Eh ragazzo, fai bene a sognare in grande ma sappi che non sempre i sogni si realizzano’. Ce l’ho messa tutta, per allenarmi dovevo fare 120 chilometri fra andata e ritorno, oltre a 20 chilometri per andare a scuola il mattino. Bene, grazie alla mia dedizione sono diventato campione del mondo – non una, ma ben due volte”.

LA SCUOLA DEL KARATE

Nato in un paesino della provincia di Matera, ha avuto l’epifania sportiva una sera al cinema. Si era approcciato al calcio, che non gli dava però le emozioni che stava cercando. “Mio padre mi ha portato a vedere un film di Bruce Lee. Ho recepito un messaggio, quel mondo poteva darmi la mentalità che cercavo. Avevo nove anni, dal giorno dopo ho bombardato i miei genitori perché volevo fare karate. C’era qualcosa nella filosofia che stava dietro che mi affascinava. È una disciplina individuale, sei solo tu che puoi gestire il risultato. O ti impegni e tieni uno stile di vita tale per cui puoi essere focalizzato e concentrato, oppure i miglioramenti possono essere solo superficiali”.

Lo sport è potente, crea e muove mondi dentro di noi. Lui si è cimentato nel kata, l’arte marziale giapponese che prevede una serie di movimenti codificati che esprimono le varie tecniche di combattimento. “Si eseguono delle figure pre-coreografate che mirano alla perfezione del gesto, alla tecnica, all’esplosività e alla forza. Sei tu con cinque arbitri che ti guardano, e la gente sugli spalti. Sei tu, solo tu. È tutto concentrato su di te. Ho vinto la prima gara a cui ho partecipato, e ho imparato fin da subito ad amare la pressione, che è quel che mi ha caratterizzato in tutte le scelte che ho fatto nella mia vita”.

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I SUCCESSI AGONISTICI

Andiamo con ordine, la sua brillante carriera sportiva include due Campionati del mondo, tre Campionati d’Europa e 16 titoli italiani, ma la lista dei successi è ben più lunga. Da quel serbatoio di esperienze e successi attinge a piene mani: “Da quel mondo ho preso ciò che mi caratterizza e mi identifica, e mi differenzia dagli altri personal e group trainer in generale. Sono cresciuto con maestri che mi hanno trasmesso la precisione e la dedizione nel lavoro”.

Crescendo ha capito che non gli bastava più fare sport, ma che voleva trasmettere la sua passione anche agli altri. Grazie alla presentazione di una collega universitaria è entrato nella famiglia Virgin Active e da quel momento la sua carriera è stata un crescendo continuo. “Ho capito che dovevo approcciare i corsi di gruppo come gli allenamenti, con un’impronta atletica. Un’impronta mia. Nei corsi di gruppo riesco a trasferire alle persone chi sono io. La mia cultura del lavoro, del sacrificio e della precisione in quello che faccio. Fortunatamente ho trovato dei responsabili che mi hanno capito e mi hanno valorizzato”. Il suo mantra è la continua ripetizione del gesto per avvicinarsi alla perfezione e vederlo in azione è un’incredibile lezione di stile perché fa sembrare facili le cose più difficili. “Sono salito sul palco di Rimini Wellness a tenere dei corsi. Ora ho un numero alto di clienti. E un numero sensazionale di ore. Giro sulle 40 ore come personal trainer alla settimana”.

Raggiungere un obiettivo moltiplica le forze. Resetta, cancella lo stress. Fa dimenticare la fatica e rende euforici. Lui ha l’aria felice e il suo entusiasmo è contagioso: “Lavoro come trainer prevalentemente in Corso Como. Il nuovo centro di Milano Bocconi per me è veramente spaziale. Quando ho saputo che c’era la possibilità di aprire un club qui, ho deciso di venirmi a mettere in gioco perché sono una persona a cui piace avere la pressione addosso. Come anche ragionare fuori dagli schemi e cercare nuovi stimoli. Venire a lavorare in un club dove non mi conosce nessuno è un nuovo stimolo. Io entrerò in classe per dare tutto quello che ho. Alla fine dei quarantacinque minuti di corso io esco morto, ma quella è la mia soddisfazione perché sono sicuro di avere dato tutto”. Sapere insegnare è un’arte. E lui sembra maneggiarla con grande padronanza. Come negli allenamenti ad alta intensità, per esempio, in cui spiega un circuito piramidale discendente in termini di tempo - che include squat, squat jump da posizione plank shoulder touch, push up e burpee - per lavorare sulla forza muscolare e sulla resistenza.

PADRONEGGIARE IL GESTO TECNICO

“Un gesto tecnico deve essere eseguito in una determinata maniera. È fondamentale renderti cosciente del perché quel movimento si fa in un certo modo, a me è servita questa consapevolezza da atleta. Se io ti dico: copia questo movimento. Tu puoi anche copiarlo, ma se ti spiego perché devi fare il movimento così, perché devi sentire quella attivazione e perché a livello posturale ti dà questi benefici, è allora che da parte tua c’è una coscienza diversa e un approccio differente a quel gesto. Fornisco gli strumenti, visivamente e sul lato teorico, per portare chi lavora con me quanto più vicino possibile alla perfezione del gesto, sia per l’efficacia sia da un punto di vista della tutela per non rischiare di farsi male”.

Le sue giornate sono lunghe. Ci spiega che iniziano fra le sei e sei e mezza del mattino, quando c’è un primo approccio con la colazione. Dopodiché parte con le prime ore di lavoro. Dopo circa due o tre ore ha un richiamo, come lo definisce lui, con uno spuntino o uno snack, perché il suo stile di vita è molto dinamico. Lavora sempre sull’esplosività e ha bisogno quindi di energia continua. Stessa cosa a pranzo: un pasto bilanciato per non appesantirsi ma che garantisca un livello di energia alto. Prosegue con uno spuntino, per concludere la sera con una cena. È un sostenitore della necessità di dormire fra le 6 e 8 ore, e promuove a pieni voti le classiche sette ore. Beve tanto durante la giornata perché questo gli garantisce un riciclo di ossigeno, favorisce la lucidità mentale e assicura un corretto stato di idratazione del corpo. In genere fa circa 6-7 ore di personal al giorno, più le attività di gruppo, e ha un suo marchio di fabbrica: “Cerco di ritagliarmi durante la giornata dei momenti di stacco. A lungo andare ho capito che era opportuno trovare un’ora o una mezzoretta di stacco. È vero che lavorare fa bene sia da un punto di vista dell’obiettivo personale che da un punto di vista psicologico. Ma c’è da considerare il fatto che ogni sviluppo e ogni crescita deriva da quello che è il momento di riposo e di recupero. La maggior parte delle persone pensano che allenarsi tanto aiuti a raggiungere prima gli obiettivi, mentre invece l’allenamento è il momento di stress fisico. È durante il recupero che a livello fisiologico noi prendiamo tutto ciò che ci ha dato l’allenamento e lo trasformiamo, cresciamo verso quello che può essere il risultato”. Lavora con anima e corpo, e quei momenti di stacco lo aiutano a mettere in ordine i pensieri. La sera si prende un’ora tutta per sé. “Entro in uno stato che si può chiamare più o meno di trans, durante il quale automaticamente, senza troppo pensarci, faccio il riepilogo di quella che è stata la giornata e da lì partono tante frecce verso nuovi orizzonti e obiettivi”.

Non ci resta che aspettare per scoprire le sue nuove sfide.

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IL MONDO VIRGIN ACTIVE

IL CLUB VIRGIN ACTIVE BOCCONI

La prima cosa da sapere è che il Club Virgin Active è all’interno del polo sportivo dell’Università Bocconi (il 13° a Milano), ed è aperto a tutti i cittadini. Propone allenamenti innovativi, un design esclusivo e qualità dei servizi, in linea con la filosofia dell’iconico brand che ha conquistato il mondo del fitness. Inaugurato con un open weekend, il 18 e 19 settembre, è il primo nella Milano post Covid. Una nuova apertura che ha una valenza simbolica, in una città che esce della crisi e dai ripetuti lockdown con un forte desiderio di ripartire. Una scommessa che in pochi giorni ha già fatto realizzare un grande numero di iscritti, grazie alle preiscrizioni iniziate durante l’estate, e che testimonia l’alto gradimento riservato all’iconico brand che raggruppa la numerosa community di appassionati di fitness. Numeri alla mano, il club si sviluppa su una superficie di circa 3.000 mq e offre molteplici esperienze di allenamento, i migliori professionisti del settore, attrezzature all’avanguardia e quanto di meglio è presente sul mercato in ambito sport e wellness. Collocato in Viale Toscana 30, è dotato di una Gym Floor, un’area Grid Training, uno Studio Active, un’area CrossActive, uno Studio Boxing, uno Studio Yoga e Pilates, uno Studio Reformer Pilates e uno Studio Cycle. A cui si aggiunge una zona relax con idromassaggio e sauna, bagno turco e mediterraneo e un esclusivo Running track indoor da 160 metri realizzato in partnership con adidas. Durante il periodo Covid sarà consentita una capienza di 330 clienti contemporaneamente, per un allenamento in tutta sicurezza.

I 37 CLUB IN ITALIA

“Con l’inaugurazione di un nuovo villaggio fitness milanese, intendiamo dare un contributo alla città con un messaggio anche simbolico per quanti in questo particolare periodo, sentono l’esigenza di riacquistare fiducia e necessitano di una narrazione positiva e concreta”, ha commentato Luca Valotta, presidente e direttore generale di Virgin Active Europe. “Il nuovo club è anche una dedica ai nostri clienti che non hanno mai smesso di far sentire la forza della loro passione, come provano i risultati dati da circa 20 milioni di interazioni con i nostri workout digitali, durante i mesi di chiusura dei club”.

Conclude Valotta: “Abbiamo scelto di realizzare un nostro club in un contesto come il Bocconi Sport Center perché è un concetto innovativo in Italia e riassume quegli aspetti propri dei campus internazionali, e cioè cultura legata a benessere e sport, che da sempre sosteniamo. Ma voglio ricordare che il nuovo Club è aperto a tutta la città”.

Per chi non lo sapesse, Virgin Active ha aperto il primo club nel 1999 e da quel momento è cresciuta fino a diventare leader internazionale nel settore dei centri fitness e benessere con più di 1,3 milioni di iscritti, uno staff di circa 24.000 persone nel mondo e 250 club in otto Paesi su quattro continenti (Sudafrica, Regno Unito, Italia, Australia, Namibia, Tailandia, Singapore e Botswana). In Italia conta a oggi 37 club sul territorio nazionale, oltre 167.000 soci e uno staff di 3.000 persone.