Per scoprire Milano, godendosi una passeggiata nel verde, si può partire da uno dei suoi nuovi simboli: il parco pubblico di CityLife coi suoi iconici grattacieli. Tappa imperdibile? Gli Orti Fioriti: 3000 metri quadrati di orti urbani inaugurati nel 2015 e ideati dall’architetto paesaggista Filippo Pizzoni. Il progetto, nato per promuovere il sapere e la tradizione italiana di orticultura e giardinaggio, si inserisce in un trend positivo che coinvolge tutta Italia. Secondo i dati Istat 2019, infatti, negli ultimi cinque anni gli orti in città messi a disposizione dagli enti locali in diverse regioni italiane hanno registrato una crescita di oltre il 18%, superando i 2,1 milioni di metri quadrati.

Gli Orti Fioriti testimoniano una grande attenzione e cura ai temi legati alla sostenibilità, e ogni anno cambiano e rinnovano l’offerta. I girasoli sono stati i protagonisti di quest’estate, colorando il vivaio insieme a una collezione di peperoncini piccanti provenienti da tutto il mondo. Il progetto più significativo e innovativo del 2021 però è rappresentato da un nuovo modello di orticoltura sostenibile e di consumo promosso dalla start up Agricooltur®, in collaborazione proprio con CityLife.

Il progetto prevede l’installazione permanente di Plant 240, una serra aeroponica (16x8 metri) e Hortus, un modulo container polivalente che ha la funzione di Infopoint e Store, per la vendita al pubblico di prodotti orticoli a “centimetro zero”, minimizzando trasporti ed emissioni. L’aeroponica è un metodo di coltivazione fuori suolo innovativo e sostenibile che consiste nella nebulizzazione di acqua e sostanze nutritive direttamente sulle radici delle piante, consentendo un risparmio di acqua e di fertilizzanti del 98% rispetto alle coltivazioni tradizionali.

In pratica, Plant 240 è una serra altamente tecnologica che ricrea l’ambiente ideale per la crescita dei prodotti. Appositi filtri permettono di purificare dagli elementi inquinanti l’aria in entrata e restituire aria ossigenata all’esterno, rendendo la serra un vero e proprio polmone verde per l’ambiente, mentre il controllo costante dei parametri ambientali (come temperatura e umidità) crea le condizioni ottimali per lo sviluppo delle piante e permette una coltivazione senza trattamenti.

Percorsi d'arte

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di Francesca Piovesan

Gli amanti dell’arte possono impostare il navigatore per raggiungere gli spazi del Gaggenau DesignElementi Hub, dove fino al 25 febbraio sarà possibile ammirare gli inediti quadri-scultura che compongono “Pars Construens”, con cui Fulvio Morella, noto per aver portato la tornitura nell'arte contemporanea, offre un'originale riflessione sul concetto di progresso e su come l'umanità evolva in modo corale.

Le opere, realizzate in legno tornito e metallo, vedono l'impiego della scrittura in braille, di cui ricorre nel 2021 il bicentenario dall’ideazione, e rileggono in chiave contemporanea noti monumenti e luoghi storici.

La personale di Fulvio Morella è a cura di Sabino Maria Frassà e costituisce la prima parte dell'inedito progetto artistico “Blind Wood”, con cui l'artista ha ripensato quindi la scrittura in braille e rappresenta un'originale riflessione sul concetto di progresso e su come l'umanità evolva in modo corale, assimilando e rielaborando il proprio passato, senza mai negarlo né cancellarlo del tutto.

Le opere in mostra sono dei "quadri-scultura" di legno tornito e metallo in cui la scrittura in braille viene impiegata da un lato come elemento decorativo, dall'altro come chiave per comprendere e interpretare forme solo a prima vista astratte ma che rileggono in ottica contemporanea noti monumenti, luoghi storici e simboli di un'antichità ancora viva ai giorni d'oggi - dall'Anfiteatro di Milano, all’Arena di Verona, alle rosse cupole di Palermo.

Il Giappone e il Messico nel piatto

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Chi vuole assaporare una nuova esperienza culinaria, che sposi l’arte elegante del sushi con i sapori speziati della cultura messicana, deve sapere che il panorama gastronomico in città si è arricchito grazie a un nuovo format: Tacomaki, due ristoranti in posizioni strategiche.

El Tacomaki Mexican Sushi è una commistione tra Giappone e Messico che celebra la diversità, dedicata a chi crede nell’innovazione, ama sperimentare e abbraccia la contaminazione culturale. Il nuovo format è stato lanciato da Milano Restaurant Group e ha scelto come location Corso Como e Via Fauchè. In entrambi i ristoranti c’è un tripudio di colori tra velluto, legno di rovere e piante a cascata per sentirsi lontano dal ritmo frenetico della città.

Il menù è variegato e creativo. A cura dello Chef Fabricio Zacheo, pone grande attenzione alle materie prime e al suo interno ci sono proposte come i Tacos Picanha Caliente (sfoglia di mais ripiena con straccetti di picanha marinata in salsa kimchi, soia, peperoncino dolce, cipollotto, tenkasu, panna acida e iceberg), gli Uramaki Vista Hermosa (salmone, ricciola, avocado, tobiko, guacamole, teriaky e pasta kataifi) oppure il Burrito sushi El Diablo (carta di soia con tartare di tonno, tobiko, salsa taquera, jalapenos, maionese tacomaki, cipollotto, iceberg e tenkasuo).