La leggendaria pista in pino di Svezia

Il Vigorelli, la Scala del ciclismo sulla cui pista in legno hanno gareggiato le leggende del grande ciclismo, non finisce mai di stupire. La novità di questi giorni è che c’è una luce nuova che accende la notte del vicino e avveniristico quartiere City Life, ed è proprio quella del Velodromo dedicato a Maspes – grazie al suo impianto di illuminazione, realizzato da Digital Sport Innovation (brand Gewiss), con le Serie Stadium PRO | 3 e Smart[PRO] 2.0 di Gewiss.

Costruito nel 1935 in seguito alla demolizione dell'antiquato velodromo Sempione, il Maspes-Vigorelli (originariamente dedicato solo al ciclismo su pista e in seguito utilizzato anche per gare di football americano) ha subito negli anni diversi interventi di restauro, che hanno consentito alla struttura di ospitare svariati eventi sportivi (oltre a quelli già citati si ricordano una gara di coppa del mondo sci di fondo nel 1997 e tre arrivi di tappa del Giro D’Italia tra gli anni ’50 e ‘60) ed extra-sportivi, come gli storici concerti dei Beatles nel 1965.

Gli ultimi lavori di rinnovamento, oltre all’impianto di illuminazione, hanno visto anche la manutenzione straordinaria della pista originaria in pino di Svezia, lunga 397,7 m e larga 7,5 m, con una pendenza massima in curva di 42 gradi. I 142 apparecchi Smart[PRO] 2.0 appena installati serviranno a rischiararla anche nelle condizioni climatiche più avverse, garantendo un illuminamento medio ideale. Per il campo di football americano, che ospita le partite casalinghe dei Seamen Milano e dei Rhinos Milano (entrambi in Prima Divisione), sono stati invece installati 44 apparecchi Stadium PRO | 3 per garantire il massimo confort visivo. Il sistema di gestione DALI di cui sono dotati gli apparecchi Stadium PRO | 3, inoltre, consente di regolare a piacimento l’intensità del flusso luminoso, adeguando i livelli d’illuminazione in base a diverse esigenze agonistiche o ad altri tipi di necessità. Per l’illuminazione delle tribune e dei locali annessi, infine, sono stati utilizzati apparecchi appartenenti alle gamme Smart[3] e Smart[3] Plus.

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Una nuova concezione di workplace

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Fra le novità che cambieranno il volto della città c’è anche CityWave, il building direzionale di nuova generazione che segna il completamento di CityLife, uno dei principali esempi di rigenerazione urbana in Europa, un quartiere restituito alla città in una forma completamente rinnovata e fruibile da tutti, caratterizzato da sostenibilità, qualità della vita e servizi.

Il nuovo edificio CityWave è progettato da Bjarke Ingels e rappresenta una nuova concezione di workplace che unisce obiettivi di impatto positivo, qualità della vita e nuove articolazioni degli spazi. I cantieri sono stati inaugurati lo scorso 8 settembre e dal punto di vista progettuale si tratta di due edifici connessi da una copertura (che ricorda, appunto, un’onda) alimentata esclusivamente da fonti rinnovabili, con una superficie di circa 11.000 mq di pannelli solari che costituirà il parco fotovoltaico più grande di Milano e uno dei più grandi parchi fotovoltaici urbani in Italia, in grado di fornire una produzione di energia stimata in 1.200 MWh l’anno. La stessa copertura consente poi la raccolta e il riuso delle acque piovane, mentre le acque di falda sono destinate ad un utilizzo termico. L’edificio, il cui completamento è previsto entro il 2025, ha già ottenuto la pre-certificazione LEED con livello “Platinum”.

I piatti della tradizione lombarda con contaminazioni orientali

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Fra le nuove opportunità nel capoluogo lombardo c’è anche la cucina creativa del ristorante El Ganassin, che ha aperto lo scorso settembre in zona Washington-Solari e che mette nel piatto la cucina lombarda con un tocco orientale. Il ristorante è nato dalla volontà di Feng Ye, proprietario e imprenditore cinese attivo nel mondo della ristorazione milanese da oltre venti anni, insieme ad altri professionisti milanesi. L’ambiente è elegante e raffinato, e al piano superiore ha una terrazza che può essere vissuta in ogni stagione.

“Il ristorante nasce dalla volontà di creare una cucina creativa contemporanea. Abbiamo scelto di proporre una cucina legata alla tradizione con contaminazioni orientali. L’idea di aggiungere ispirazioni lontane ai nostri piatti è nata quasi come una sfida. Uscire dall’ordinario per creare qualcosa di nuovo che possa sorprendere ogni palato”, ha spiegato Feng Ye.

Alla guida della cucina c’è un giovane Chef milanese che propone piatti della tradizione lombarda con contaminazioni orientali. Il menu prevede piatti come Dimsum, vale a dire i casoncelli tradizionali, chiusi come tipici ravioli cinesi, impiattati con alga wakame e salvia essiccata, e irrorati con delicato brodo dashi; cuboletta alla milanese con verza saltata, cipollotti brasati e salsa tonkatsu o dessert come Tea-ramisù.