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Sono sempre di più i colori della bandiera simbolo dell’inclusione. Oltre agli originali colori proposti nel 1978 dall’attivista gay Gilbert Baker - rosa per il sesso, rosso per la vita, arancione per la salute, giallo per la luce del sole, verde per la natura, turchese per l’arte, indaco per l’armonia e viola per lo spirito – si sono aggiunti negli ultimi anni nero e marrone per includere le persone nere e di colore oltre a bianco, rosa e blu che rappresentano la comunità transgender. L’ultima versione, quella attuale, si completa con un triangolo giallo con cerchio viola che caratterizza la bandiera intersex per un’inclusione che sia davvero globale.

E sempre più colorate sono le collezioni “Pride” dei brand che decidono di celebrare e sostenere l’inclusione e la parità. Eccone alcune dal mondo sportswear.

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TOGETHER FOREVER

Puma propone quest'anno la collezione Pride 2022 "Together Forever": maglie, felpe, short e leggings disegnati in esclusiva dall’artista queer Carra Sykes e ispirati agli stemmi e alle divise delle squadre. “Quando si indossa la divisa della propria squadra, - ha dichiarato Carra Sykes - si prova una sensazione di orgoglio e di benessere sapendo di non essere soli. Ci sono persone che fanno il tifo per te, ma anche persone che aspettano che tu fallisca. C'è un senso di appartenenza e di unione. Spero che la collezione evochi la sensazione di essere parte di qualcosa".

Il 20% del ricavato della collezione, con un minimo di 250.000 dollari, sarà donato da Puma a favore di GLAAD, un'organizzazione che contribuisce a garantire rappresentazioni eque, accurate e inclusive della comunità LGBTQIA+ nei media e nell'intrattenimento.

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OTW PRIDE GALLERY COLLECTION

Per celebrare il Pride Vans ha lanciato la “Off The Wall Pride Gallery Collection” in collaborazione con l’artista milanese Sara Lorusso, Kaitlin Chan di Hong Kong e Ashley Lukashevsky di Los Angeles: felpe, cappellini, camicie e t-shirt che riprendono gli elementi creativi di ciascuna artista.

Le sneaker Authentic di Chan incorporano immagini della tradizione cinese ed elementi di design mentre quelle proposte da Lukashevsky sono caratterizzate da un mix di stampe e varie tecniche di ricamo su una tomaia bianca e pulita.

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THIS IS LOVE

“This is Love” è il nome della collezione di Calvin Klein per celebrare i legami importanti, dalla famiglia agli amici, dai partner ai vicini di casa: capi sportivi e intimo che riprendono i colori ispirati alla bandiera del Progress Pride.

Ogni capo comprende un'etichetta che rivela cosa rappresenta ciascun colore della bandiera: nero per la bellezza, marrone per il potere, rosa per il sesso, arancione per la guarigione, giallo per la luce del sole, marrone chiaro per l'armonia, bianco per il nonbinario, turchese per la magia e blu per la serenità.

Calvin Klein ha donato quest'anno 400.000 dollari alle Ong che si battono per la parità, la difesa, la sicurezza e la giustizia delle persone LGBTQIA+. Tra questi anche The Trevor Project, la più grande organizzazione al mondo di prevenzione dei suicidi e di intervento in caso di crisi per i giovani della comunità.

credit: Getty Images
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LO SPORT AIUTA AD ABBATTERE LE BARRIERE

Nel corso del secolo scorso e di questo appena iniziato, sono molte le barriere che lo sport ha contribuito a far crollare, dalla discriminazione di razza alla disabilità fino ai conflitti tra le nazioni. Sarà che molte discipline sono “solo” un gioco – in lingua inglese si dice infatti “play” (giocare) a tennis, football, rugby… - ma tutti questi giochi sono maledettamente seri e possono davvero cambiare e migliorare il mondo, non solo la vita di chi li pratica.

Non è un caso che gli scorsi Giochi Olimpici di Tokyo siano stati quelli con il più alto numero di atleti LGBT della storia, ben 161. Erano 56 a Rio 2016 e 23 a Londra 2012. Un abisso. E sempre Tokyo 2020 ha visto la partecipazione della prima atleta transgender nella storia delle Olimpiadi, la neozelandese Laurel Hubbard nella disciplina del sollevamento pesi. La sua partecipazione ha scombussolato non poco giudici e regolamenti ma ha smosso qualcosa, portando il comitato olimpico a creare una tavola rotonda con l’obiettivo di discutere sul tema in vista dei prossimi giochi.

Nel mondo del Crossfit invece questo passo è stato fatto da tempo e dal 2018 gli atleti transgender sono ammessi a partecipare alle competizioni nella categoria di genere nella quale si identificano. “Uno dei valori del Crossfit - ha dichiarato il Ceo Greg Glassman – è quello di credere nella potenzialità, nella capacità e dignità di ogni atleta. Siamo orgogliosi della nostra comunità LGBT”.