Secondo debutto con un +33%

Chi non ricorda i Levi’s? Pantaloni cult degli anni ’80 e unico emblema del mondo jeans, hanno spopolato per oltre 20 anni nella versione classica in denim (i famosi “501”). Da allora sono un po' scomparsi dall’orizzonte giovanile, sorpassati da modelli concorrenti meno “basici” (e forse anche meno originali) rispetto al jeansone classico di quei tempi.

Notizia di pochi giorni fa è il rientro sul parterre finanziario del marchio, che non ha deluso al suo secondo debutto in Borsa a Wall Street con un +33,6% a 22,72 dollari contro i 17 dollari del prezzo di collocamento.
Ripercorrendo la storia finanziaria, già nel 1971 Levi Strauss si quotò per poi lasciare la Borsa nel 1984. L’azienda attuale che possiede i marchi Dockers e Denizen, è in mano agli eredi del signor Strauss e sta vivendo un vero e proprio “rilancio” con ricavi netti in aumento del 14%, a 5,6 miliardi di dollari, e utili a 285 milioni.

Come nacque il mito

Per chi non è più giovanissimo, il signor Levi Strauss nacque in Baviera (Germania) il 26 febbraio 1829 ed emigrò nel 1847 a New York, dove gestì un negozio di ingrosso di tessuto con i fratelli, chiamandolo Levi Strauss & Co. Vendendo abiti da lavoro, il Signor Strauss si accorse della fattibilità di creare un capo robusto ma funzionale anche per il non lavoro. Inventò così la salopette e brevettò i pantaloni in denim.
Proprio da quel giorno iniziò l’epopea di uno dei capi più importanti (e sexy) di sempre,oggetto di un vero e proprio fenomeno cult: il Jeans!