1. La luce ti mette voglia di fare

Al mattino la luce che penetra negli occhi da dietro le palpebre abbassate attiva i milioni di cellule recettrici di luce che si trovano nella retina. Tra di loro c’è un tipo speciale di cellule chiamate cellule gangliari retinali fotosensibili (ipRGC), che aiutano ad attivare la cascata neurochimica che dà la carica al cervello di prima mattina.

2. I segnali raggiungono il cervello

Le ipRGC inviano impulsi ai nuclei soprachiasmatici del cervello (SCN), che controllano il ritmo circadiano. Questi nuclei a quel punto interrompono la produzione della melatonina, l’ormone del sonno. Alcuni impulsi invece seguono un’altra via e scatenano la produzione di ormoni che rendono pronto e attivo l’organismo.

3. Il lato oscuro fa capolino

Nelle cupe mattine invernali la sveglia interna attivata dalla luce solare suona solo ore dopo il tuo risveglio. E quando quel debole segnale finalmente si fa sentire ci mette molto a interrompere la produzione di melatonina. Risultato: vai in giro come uno zombie per tutta la mattina e non ti svegli neanche con tre caffè doppi.

4. Arriva la depressione

Come se essere stanchi e assonnati non bastasse, con l’assenza di luce i neuroni chiamati nuclei del rafe bloccano la produzione di serotonina, il neurotrasmettitore del “benessere”. Il suo calo, insieme all’aumento di dopamina e di norepinefrina, ti fa sentire depresso.

5. Con i muscoli torna l’allegria

A pomeriggio inoltrato, con il tramontare del sole, gli SCN pensano che sia ora di dormire e rilasciano melatonina. Questo succede giorno dopo giorno, per intere settimane: non c’è da meravigliarsi quindi che le persone in inverno siano depresse o tristi e che soffrano di disordini affettivi stagionali anche gravi. Per alzare i livelli di serotonina programma un workout di prima mattina o nel tardo pomeriggio.