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Airton Cozzolino è un vero e proprio funambolo della tavola, imprevedibile e creativo. Atleta Red Bull di 27 anni, diviso tra le origini capoverdiane, l’Italia dove è cresciuto e gli oceani di ogni continente, è stato quattro volte campione del mondo nella categoria strapless, quella più tecnica e difficile, perché si esegue con i piedi svincolati dalla tavola, senza lacci appunto.

È anche detentore del record di velocità media sul miglio nautico, realizzato a Trieste lo scorso ottobre lanciando il kite dentro alla Bora più potente e pericolosa.

Fin da piccolo appassionato di sport acquatici, a 11 anni Airton è passato dal surf al kite grazie al suo papà adottivo Libero, che è stato uno dei pionieri di questo sport solo recentemente diventato una vera e propria moda.

A lui abbiamo chiesto qualche consiglio dedicato a chi vuole iniziare a praticare questo sport. E ci siamo accorti che le sue parole più ricorrenti, quelle che più gli stanno a cuore, non sono legate all’allenamento fisico e alla performance, ma sono quelle del rispetto per gli altri e delle regole, dell’umiltà, dell’intimo legame con l’ambiente che il contatto con il mare gli permette. "Mi definisco un artista della natura - dice raggiunto al telefono mentre si trova a Siviglia - quando vado sul kite, senza vincoli, completamente libero, il mio corpo e la tavola sono semplicemente uniti dal vento".

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AIRTON COZZOLINO: KITESURF SPORT TUTTI, DAI BAMBINI AGLI ANZIANI

Qualche consiglio a chi vuole iniziare, da dove si parte?

"Il consiglio più importante è quello di affidarsi sempre a un istruttore qualificato. Non improvvisarsi perché il mare e il vento non sono uno scherzo. Per imparare, mediamente ci vogliono circa 8 ore di pratica, dopo le quali uno dovrebbe riuscire a stare sulla tavola".

È uno sport pericoloso? Quali sono i rischi?

"I pericoli ci sono in tutti gli sport, e come tutti gli sport anche il kite va rispettato. I rischi più comuni sono dovuti alle raffiche di vento. Si può toccare il fondo con forza o finire sulle rocce, e ci si può far male. Ma non mi piace dire che uno sport è pericoloso, perché tutti gli sport possono esserlo. Se tu lo rispetti e rispetti l’ambiente, gli imprevisti sono rari. Bisogna conoscerli, la sicurezza è la prima cosa: per questo insisto sul fatto che è fondamentale prendere lezioni con persone competenti".

Possono praticarlo tutti o ci sono dei limiti di età e condizioni fisiche?

"Lo possono fare tutti, dai bambini agli anziani. Conosco un signore che vive a Capo Verde e ha 76 anni, tutti i giorni alle 6.30 di mattina va a fare due ore di kite. Non è uno sport troppo fisico, non devi mettere forza come nel windsurf, anzi nel kite più ne metti peggio è: devi farti tirare, essere sensibile e connesso".

Come prepararsi fisicamente prima di iniziare?

"All’inizio può succedere di avere male al trapezio della schiena e agli addominali, che sono tra i muscoli più stimolati. Per questo è importante allenarsi con esercizi a corpo libero: sono perfetti, io li faccio per 45 minuti 3 volte a settimana, e aggiungo 2 allenamenti a settimana con i pesi. Nel kitesurf è fondamentale l’allenamento della forza esplosiva, per poter tenere le manovre e dare tutto in quei pochi minuti di gara. In più tutti i giorni cerco di andare ad allenarmi in acqua, anche per cinque ore ogni volta se le condizioni climatiche e ambientali lo consentono. Alla fine il modo migliore per prepararsi al kite è... fare kite il più possibile: è questo il miglior allenamento!".

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Quali sono i posti migliori per praticarlo in Italia?

"Ci sono molti posti belli in Italia. Il mio preferito è la spiaggia di Chia in Sardegna, dove vado spesso, seguita da Puzziteddu in Sicilia; ma anche la Calabria e la Puglia hanno luoghi bellissimi. Va bene dovunque ci sia un po’ di vento, ovviamente se non ci sono divieti, anche sul lago di Garda. Mentre a livello mondiale il posto che amo di più è la spiaggia di Punta Preta, a casa mia, a Capo Verde".

Quanto costa l’attrezzatura?

"Purtroppo, i costi sono alti: un kit nuovo, completo di vela, barra, tavola, trapezio, giubbotto e casco, non costa meno di 3.000 euro. Ma a chi vuole provare, consiglio di iniziare con una attrezzatura usata".

C’è stato un momento vissuto col kite che ricordi particolarmente?

"Sicuramente la gara di Fuerteventura, nel 2018, quando dopo un salto è arrivata una raffica potentissima e inaspettata che mi ha sparato in aria: ho iniziato a fare giri a 360° uno dopo l’altro, ne ho fatti 15 a 25 metri di altezza. Sono rimasto sospeso per venti secondi, un record nello strapless: quello è stato davvero un momento magico".

Grazie per la tua disponibilità, come ci si saluta tra kitesurfer?

"A Capoverde ci salutiamo facendo il pugno chiuso e dicendo “Manera!”, che è un misto tra ciao, come stai, e arrivederci!"