NUOTO D’INVERNO: UN ANTIDEPRESSIVO NATURALE
Diversi studi sul nuoto all’aperto sono concordi nel dire che, effettivamente, immergersi nell’acqua fredda migliora la salute mentale: aumenta l’autostima e riduce i livelli di tensione, rabbia e confusione. Talvolta anche con esiti sorprendenti, come nel caso di una ragazza inglese di 24 anni arrivata a sospendere le terapie farmacologiche dopo quattro mesi di pratica.
Certo, non tutti i nuotatori arrivano fin lì, ma non è un caso che, sempre in Inghilterra, sia nata un’associazione no profit che si chiama Mental Health Swims e diffonde la pratica tra persone con disagi mentali. Josephine Worsek, biologa molecolare tedesca del Max Plank Institute, mi spiega che l’esposizione al freddo stimola il rilascio di noradrenalina e di dopamina.
In più ha provati effetti antiinfiammatori che possono essere un utile punto riferimento, considerato che, come spiega Mark Harper anestesista del Royal Sussex County Hospital e autore del libro “Chill. The cold water swim cure”, la depressione è spesso legata a stati di infiammazione cronici. Scrive Harper che "a 20° C la pelle innesca un meccanismo di vasocostrizione e il corpo inizia a produrre adrenalina e noradrenalina che accelerano il battito cardiaco. Per quanto sembri difficile da credere, questo genere di stress fisico fa bene e riduce i livelli di infiammazione".
Questa stessa proprietà antiinfiammatoria del freddo, aggiunge Josephine, allevia i sintomi di malattie autoimmuni e accorcia i tempi di recupero nell’attività sportiva intensa. Ed è utile anche nel mitigare il dolore cronico. "È come se il freddo distogliesse il cervello dalla percezione del dolore. Il sistema immunitario e il metabolismo lavorano meglio. In più, fa dimagrire".