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Ormai da qualche lustro, l’autunno porta con sé due consuetudini: la prima riguarda i proclami del governo contro l’evasione fiscale, un tesoro da più di 100 miliardi di euro che farebbe tanto comodo alle casse del nostro Stato. Chi invece non ha problemi di bilancio – e qui arrivo alla seconda consuetudine – sono i canadesi di EA Sports perché proprio oggi vede la luce il nuovo capitolo della serie più fortunata di videogiochi, FIFA, giunto quest’anno all’edizione numero 20.

In questa nuova release c’è una grande novità: pensionata la modalità “Il viaggio” dove per tre anni abbiamo vissuto i fasti del mondo del pallone impersonando Alex Hunter, quest’anno è arrivata “Volta”. Qui a farla da padrone sono i campetti di strada e i parcheggi abbandonati dove potremo sbizzarrirci con trucchetti vari e divertenti acrobazie. Il caro e vecchio calcetto, insomma, dove potremo giocare 3 contro, 4vs4 o il classico gioco a 5 (in cui potremo anche utilizzare i calciatori delle squadre ufficiali.

È qui che FIFA 20 ci permette di vivere una modalità “Storia” con la possibilità di creare un avatar (anche femminile) e seguirlo in giro per il mondo nel tentativo di conquistare il campionato mondiale di Street Soccer. Il taglio è chiaramente cinematografico, e la costruzione scenica è di assoluto livello. Le parole d’ordine sono: velocità e spettacolarità. Proseguendo nelle nostre tappe in giro per i 5 continenti (a patto di vincere i tornei), guadagneremo punti esperienza con cui potremo completare un albero delle abilità ed incrementare il livello del nostro calciatore. Ovviamente non mancano tantissimi oggetti per personalizzare la nostra squadra (nome, divisa, abbigliamento, ecc.).

Al netto di una giocabilità chiaramente più votata all’arcade, l’esperienza di “Volta” risulta sempre divertente e la voglia di arrivare alla fine della storia non diminuisce con il passare delle ore.

Il puro spettacolo resta comunque la base che contraddistingue FIFA 20 dalla concorrenza. Detto della novità “Volta”, il resto del gioco vanta ancora tutti i punti di forza che lo hanno portato ad essere un vero e proprio blockbuster del mercato videoludico.

La licenza ufficiale della Champions League è ovviamente il fiore all’occhiello di una produzione che si conferma di assoluto rispetto.

Torna la modalità Calcio d'inizio, per la gioia di chi vuole passare un pomeriggio spensierato tra gol e assist senza perdersi nelle tante modalità che richiedono un approccio più approfondito al gioco. Tornano anche il Pro Club e l’immancabile Carriera che quest’anno vanta una serie di novità interessanti. Potremo ancora scegliere tra il percorso da Allenatore (dove dovremo preoccuparci anche di alcuni aspetti gestionali della squadra oltre a quelli finanziari) e quello classico da Giocatore. Novità dicevamo, come quella delle conferenze stampa dove con le nostre risposte influenzeremo il morale dei giocatori.

La fisica degli atleti è stata migliorata anche se l’impostazione ludica è rimasta quella che abbiamo apprezzato già in passato. Lo svolgimento della gara è ancora piuttosto rapido anche se, va detto, la velocità degli scambi risulta ridotta rispetto a FIFA 19; il che è senz’altro un bene perché il gioco appare un po’ più ragionato. Detto questo, siamo ancora lontani dal calcio reale perché qui, a tratti, il ritmo si fa davvero sostenuto.

Chiudiamo citando la modalità principe di FIFA 20: stiamo parlando di FUT, acronimo di Football Ultimate Team, una modalità in cui possiamo ritrovare l’antico piacere di aprire un pacchetto di figurine per poi utilizzare il giocatore “trovato” in una nostra squadra che dovremo far crescere tra amichevoli, campionati e sfide settimanali. Una modalità affascinante ed enorme che ci terrà compagnia per tutti i 12 mesi dell’anno… in pratica fino all’uscita del prossimo capitolo. Buon divertimento!

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