Il dopo-sesso, tutt'altro che tranquillo

Di recente ho chiesto a un mio ex di incontrarci per un caffè insieme. Volevo fargli una domanda ma non ero sicura di voler conoscere la risposta. Ci ho messo un po’ a chiedergli quello che volevo sapere: “quando stavamo insieme ho mai fatto qualcosa di strano? O di poco carino? A letto intendo. Ma non a letto nel senso del sesso, a letto dopo il sesso, dormendo”. Lui ha fatto finta di pensarci un po’ ma si capiva che sapeva già benissimo quello che voleva dirmi. Alla fine mi ha raccontato una storia che sembrava presa da Paranormal Activity. Una storia che mette in luce il male che ho sempre sospettato si nascondesse in me. Non la ripeterò qui perché non interessa nessuno fuorché me e anche io preferirei dimenticarla.

Prima di quel caffè avevo fatto una piccola ricerca personale, chiedendo a tutti i miei amici uomini di parlarmi delle abitudini a letto (nel sonno, non nel sesso) delle donne della loro vita, presenti e passate. Così quando mi sono confrontata con il mio ex non cadevo proprio dalle nuvole: sapevo che la maggior parte di noi fa versi strani di notte, parla nel sonno, è sonnambulo etc. Anche io potrei raccontare storie horror sulle abitudini notturne degli uomini che ho conosciuto. Una volta un mio ragazzo si è alzato sonnambulo, è andato dall’altro lato della mia camera da letto, ha fatto pipì nel cestino e poi è uscito dalla stanza, sempre sonnambulo. Ero troppo spaventata per seguirlo quindi non so dove altro ha fatto pipì in casa mia quella sera. Quando gliel’ho raccontato il mattino dopo lui si è messo a ridere e ha risposto: “sì. Certe volte mi succede quando bevo il whisky”.

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Si fatica a lasciare andare il controllo

Nel corso degli anni abbiamo cambiato molte priorità sulle persone con cui ci vediamo, abbiamo cambiato modo di incontrarci (Tinder per esempio) e probabilmente dovremmo cambiare anche le regole quando facciamo salire qualcuno da noi. Nessuno dorme rilassato accanto a una persona che ha appena conosciuto (anche se ci ha fatto sesso) e alcuni di noi hanno problemi a lasciarsi andare anche con persone con cui stiamo insieme da anni. Una volta pensavo che se non avessi passato la notte con l’uomo con cui avevo appena fatto sesso avrei rovinato la serata e sminuito quello che era appena successo tra noi. L’alternativa a questa sensazione di pocaggine era faticare a prendere sonno e dormire male accanto a un uomo che conoscevo a malapena.

A quanto pare queste sensazioni sono normali. Io per esempio ho sempre avuto il terrore di fare qualcosa di poco sexy nel sonno. Quando vado a un appuntamento sembro sempre rilassata e a mio agio ma in realtà ogni mio organo è impegnato a fare la cosa giusta. Quando sono a letto con qualcuno vorrei tanto lasciarmi andare e prendere sonno ma il cervello fatica a lasciare andare il controllo, per timore che succeda un disastro.

La paura di mostrarsi meno sexy

Ho paura che il corpo mi tradisca o che il partner mi osservi dormire e che la cosa non gli piaccia (struccata, capelli spettinati, magari un’espressione strana…). Se io ho giudicato il sonnambulo che faceva pipì nel mio cestino che cosa impedisce al mio partner occasionale di giudicare me se dormo a bocca aperta? Il mio ex forse non mi ha giudicato per quello che ho fatto ma chiaramente la cosa gli è rimasta impressa visto che appena gliel’ho chiesto gli è subito tornata in mente. Per fortuna quell’episodio a quanto pare è stato l’unico negativo da parte mia (almeno spero. Lui non ne ha rivelati altri).

Ma più ancora di fare qualcosa che mi renda meno sexy agli occhi del partner temo di fare qualcosa che disturbi il suo sonno: se il mio ex mi avesse detto che russavo mi sarei sotterrata. Come molte donne faccio fatica a equilibrare i miei bisogni con la mia cortesia patologica (una volta un tizio in aereo mi ha chiesto se poteva sedersi al posto mio vicino al corridoio perché era troppo alto per stare nel sedile centrale. Io ho fatto cambio di posto lasciandogli il sedile vicino al corridoio nonostante fossi più alta di lui e avessi anche pagato di più per avere proprio quel posto). L’idea che qualcuno perda il sonno per colpa mia non mi fa dormire. Letteralmente. Quando l’ho raccontato a una mia amica lei ha annuito: “sono due settimane che dormo male perché ho paura di tirare calci nel letto al mio nuovo partner. Sai, vive a un’ora di strada da casa mia e così dorme spesso da me”. Una vera martire: preferisce privarsi di sei ore di sonno che far fare a lui un’ora di strada fino a casa sua.

Meglio essere chiari da subito

Soprattutto all’inizio di una storia il partner sarà quasi sollevato se decidi di levare le tende dopo il sesso e andare a dormire a casa tua. Ma anche in questo caso devi proporre la cosa con diplomazia (e devi usarne ancora di più se vuoi chiedergli di andarsene). Se preferisci che ognuno dorma a casa sua devi essere onesto e spiegare chiaramente perché non vuoi dormire con lei, possibilmente denigrandoti. Qualcosa come: “russo e non voglio tenerti sveglia quindi è meglio che me ne torni a casa mia” ti fa guadagnare punti con lei perché significa che ci tieni a tal punto da preferire dormire da solo che disturbare il suo sonno. Se invece dici che domani devi alzarti presto sembri solo poco sensibile, per non dire altro. Anche se fosse vero che devi alzarti presto lei lo prenderebbe male. L’ideale è anticipare la cosa quando state salendo da lei (e quindi sei sicuro di concludere) ma prima di fare sesso. Così al termine non sembrerà un rifiuto da parte tua.

Poi, quando sarai finalmente nel tuo letto, non perdere il sonno a pensare se hai sbagliato o meno a lasciarla sola: in questo momento lei starà pensando al tuo six pack e non alla faccia buffa che fai mentre dormi e russi.