L’Attestato di Pilota APR sarà necessario dall'1 luglio

Il periodo forzato di stop casalingo da emergenza Coronavirus non è necessariamente sinonimo di inattività. Tra le numerose offerte di corsi online più o meno utili, ce n'è uno particolarmente interessante per un eventuale piano B alla voce "nuova professione", oppure semplicemente per regolarizzare uno svago. Si tratta del patentino per l’utilizzo dei droni. Infatti nel regolamento ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile) vi era una sorta di assenza normativa: sia per effettuare voli a scopo professionale o semplicemente per hobby, l'attestato di base era lo stesso, ottenibile dopo aver frequentato un corso teorico di diverse ore, un corso pratico di almeno altrettante ore e aver sostenuto l'esame teorico e pratico con costi abbastanza elevati.

Quindi nel caso ricreativo, cioè per droni sotto i 300 grammi, capitava che gran parte dell’utenza, per risparmiare, volasse senza patentino.

Dal 1° Luglio 2020 (data di entrata in vigore del Regolamento EASA) chi intende utilizzare un drone di peso uguale o superiore a 250 grammi, per scopi ludici o professionali, si può mettere in regola acquisendo per tempo l’Attestato di Pilota APR (Operazioni non Critiche) basico. Infatti Il Regolamento Mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto prevede che a dover conseguire l’Attestato di Pilota APR livello base siano i piloti che intendono operare con droni dal peso al decollo superiore ai 300 grammi.

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Le deroghe e l'esame

Sono infatti previste le seguenti deroghe:

  • Piloti professionisti ai comandi di un trecentino, così si dice tecnicamente, e qui il pilota deve necessariamente conseguire l’Attestato.
  • Piloti per hobby cioè di droni di massa uguale o maggiore di 250 g impiegati per attività ricreative devono anche in questo caso assolvere l’obbligo di conseguimento dell’attestato APR.
  • Piloti che per hobby cioè che guidano droni dal peso uguale o inferiore a 249 grammi sono esentati in toto dal conseguire l’Attestato. Però anche in questo ultimo caso un attestato di Pilota APR cioè in VLOS (Visual Line of Sight, ossia volo a vista) finalmente dà ufficialità anche perché è economico, e si può ottenere seguendo un corso, disponibile in pdf, e superando poi un esame di 40 domande .

L’esame è superato quando il punteggio raggiunto è uguale o maggiore di 60, pari al 75% del punteggio massimo (80 punti) raggiungibile. Il candidato poi ha diritto a due tentativi giornalieri, con un massimo di sei tentativi: se fallisce i sei tentativi potrà sostenere una nuova prova di esame non prima di trenta giorni solari dalla data dell’ultimo esame fallito. Il costo è accessibilissimo (31 €) ed è proprio questa la novità che permetterà , si spera, una maggiore regolamentazione nel settore del volo per “diletto”.

Per cui, se siete a casa e avete la passione per il volo tramite droni o pensate che vi possa essere utile per il futuro, perché non approfittare di questa opportunità?