Coster-Waldau nello shooting per Men's Health. Foto ​Art Streiber

L'ultimo giorno sul set

Immagini Art Streiber

Io e Coster-Waldau abbiamo appena finito di giocare con il tiro al bersaglio. È stato divertentissimo. Nel bar della palestra servono anche alcolici ma al momento tutto quello che Coster-Waldau vuole è qualcosa di caldo e tutto quello che il menu propone di fumante è un caffè al ginseng.
“È energetico”, spiega il tizio. “La carica che ti dà la caffeina è limitata nel tempo, è una botta improvvisa”, e mima con il gesto l’effetto della caffeina sul corpo, “mentre il ginseng ti fa stare bene a lungo.”
Sono qui per intervistarlo sugli ultimi sei episodi de Il trono di spade, in onda in queste settimane, ma la storia è coperta da embargo. Naturalmente Coster-Waldau sa come va a finire. E crede che sia fantastico. Il suo ultimo giorno sul set de Il trono di spade è stato molto emozionante. “Avevo gli occhi lucidi”, dice. Quando gli chiedo come è andato il party di fine serie dice solo che gli attori erano pochi ma gli ospiti erano tantissimi ed è stato – e sceglie attentamente le parole – molto divertente.
Forse è ancora commosso, forse ricordare Il trono di spade e la sua vita sul set lo farà sempre emozionare. “Forse solo quest’autunno, quando non andremo a Belfast come al solito per le riprese mi renderò davvero conto che è finita.”

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Giusto chiuderla qui?

Coster-Waldau prova un grande rispetto per gli sceneggiatori D. B. Weiss e David Benioff, “che sono rimasti fedeli alla storia che volevano raccontare, senza allungarla inutilmente sull’onda del successo. La HBO avrebbe sicuramente preferito andare avanti ancora un paio di anni, il pubblico sicuramente c’è. Ma penso che chiunque guardi questa serie TV si renderà conto che doveva finire. È stata una storia unica dall’episodio 1 al numero 83, e noi l’abbiamo raccontata.”

Chiedo a Coster-Waldau se ha mai pensato anche lui che sarebbe stato meglio continuare ancora. Non è sicuro che gli sarebbe piaciuto: “l’ultima stagione è stata molto intensa”, dice. Stando alle voci che girano su internet per una scena di battaglia (quella che, pare, sia la battaglia di Winterfell) hanno dovuto girare per 50 notti al freddo e sotto la pioggia in tre diverse location. “È stato brutale, ma essendo l’ultima stagione tutti abbiamo pensato che potevamo riuscirci, che ne valeva la pena.”

La "condanna" del ruolo

Coster-Waldau ha 48 anni. Nei suoi capelli biondi si intravede del grigio. Quando è stato scelto per interpretare Jamie Lannister per Il trono di spade bazzicava il cinema già da un po’, recitando in pellicole di guerra e facendo il ruolo dell’amante in qualche commedia rosa, o del cecchino che cerca di far fuori Tom Cruise in un film d’azione. Anche nei ruoli minori sembrava un personaggio principale il cui copione fosse stato in qualche modo ridotto.

Il suo primo film, il thriller danese Nightwatch, in cui interpretava una guardia di sicurezza di un obitorio che scopre di essere il primo sospettato per un caso che vede coinvolto un serial killer, ha avuto un grande successo in Danimarca, facendolo decollare nel settore, al punto che Coster-Waldau ha lasciato la scuola di teatro che frequentava, pensando che ormai era arrivato. “Pensavo ingenuamente che se sei il protagonista di un film di successo il telefono non smetterà mai di suonare e invece dopo quel film non è arrivato nient’altro. Ma ho imparato a essere associato a un certo ruolo: in Danimarca per i successivi cinque, ma anche dieci anni dovunque andassi, ero etichettato come il tizio di Nightwatch. La cosa mi dava sui nervi perché non sopportavo che mi si etichettasse con un solo ruolo. E ovviamente succederà lo stesso con Il trono di spade. Continua...

L'intervista completa è stata pubblicata su Men's Health - Aprile 2019