Non hai gravi problemi ma non sei felice: tranquillo, non sei l'unico

Nella tua vita sta andando tutto bene, hai un lavoro, la salute, una casa, una famiglia eppure non sei felice. Come è possibile? La prima cosa che devi sapere è che non sei strano e non sei l’unico. Sono tante le persone a cui manca la gioia di vivere, che fanno fatica a emozionarsi per qualcosa, pur senza soffrire di depressione né provare nessuno dei sintomi normalmente collegati a questa malattia: senso di inutilità, problemi a dormire e anche voglia di autopunizione o di evitare volutamente le cose piacevoli e quelle che più ti piacciono. Si tratta di persone perlopiù soddisfatte della loro vita, del loro lavoro e della loro condizione sociale (amici, relazioni).

A rendere più frustrante il tutto c’è il fatto che noi uomini moderni tendiamo a complicare inutilmente la felicità. Se ti va tutto bene ma sei apatico, annoiato o triste ti senti sbagliato e in colpa perché dovresti essere felice.

Ognuno di noi passa periodi in cui non prova gioia. E sarebbe strano il contrario: una persona che è sempre felice, qualsiasi cosa le succeda, è l’eccezione, non la regola. È perfettamente normale non essere sempre contenti. Certe volte, però, ti sembra di non provare gioia nemmeno quando sarebbe inevitabile provarne. Ti senti vuoto e privo di motivazione. In questo caso non disperare: ricordati che è una cosa temporanea.

Non sei malato: quindi la soluzione non è prendere farmaci, che sono utili solo in certe situazioni, come i casi diagnosticati di depressione. Se non sei depresso i farmaci sono inutili. Il segreto invece è imparare come funziona la gioia e riscoprirla nelle piccole cose. Sembra complicato ma basta seguire 3 semplici passi.

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TROVA LA MOTIVAZIONE NELLE DECISIONI CHE HAI PRESO

La cosa peggiore che puoi fare è startene fermo ad aspettare che la gioia ti trovi. Come si dice, chi dorme non piglia pesci. Quindi alzati, scuotiti di dosso l’apatia e vai a cercare la gioia. Un modo per riuscirci è pensare alle cose della vita che ti danno la motivazione. Pensa alle decisioni importanti che hai preso negli anni passati. Scoprirai che le hai prese perché eri motivato da qualcosa: la possibilità di cambiare lavoro o di guadagnare di più, l’occasione di formare una famiglia o di trovare una casa più grande e confortevole…

Per esempio tra gli uomini adulti e padri di famiglia una motivazione classica è dare alla propria famiglia una vita sicura e confortevole. Quindi con la pandemia e la perdita di lavoro (o una sua drastica riduzione) è normale sentirsi inutili o preoccupati di non riuscire ad adempiere ai propri compiti di capo famiglia. In questo caso ci si può ingegnare per trovare altri lavori o, se questo non è possibile, si può guardare dentro di sé e rendersi conto che ci sono altri modi per sostenere la propria famiglia e aiutarla, incluso passare più tempo con moglie e figli. Scoprirai che puoi essere felice anche senza lavorare 10 ore al giorno.

CHIEDITI CHE COSA STA ANDANDO BENE

Individua tre cose che funzionano nella tua vita. Se vuoi puoi fare questo esercizio ogni giorno per ricordarti che ci sono tante piccole cose belle nella tua vita. Il senso di gratitudine che si prova non serve solo a renderti più felice ma è utile anche nel combattere le malattie mentali, inclusa la depressione. Ricorda inoltre che la felicità è contagiosa: se tu sei felice anche chi vive con te, a casa e in ufficio, ha più probabilità di esserlo. Quindi scoprire la gratitudine e la felicità per le piccole cose può dare una mano a te e a tutte le persone che ti sono vicine, che a loro volta con la loro felicità possono influenzare positivamente anche te, innescando un circolo virtuoso.

TROVA LA PECORA NERA

Cerca di identificare la cosa che ti impedisce di essere felice in questo momento. Non è per forza qualcosa di grande e importante. Anche solo un litigio in auto con un perfetto sconosciuto può averti innervosito e tolto la felicità, per quanto temporaneamente. Per esempio se non puoi andare in ufficio per via del lockdown questo può renderti triste. Siccome questo è uno degli elementi che non si possono cambiare (e quindi non puoi tornare felice semplicemente andando in ufficio), puoi analizzare te stesso per capire perché questo divieto ti rende triste. Potrai così scoprire, per esempio, che non andare in ufficio significa sì lavorare di meno e quindi guadagnare di meno, e significa anche meno interazione con i colleghi e più tempo a casa a sentirsi inutile. Ma significa anche più tempo per chiacchierare con gli amici, anche quelli che per colpa del lavoro e degli impegni non senti da tempo, e per coltivare i tuoi hobby. Amici e hobby possono così riempire il vuoto lasciato dall’ufficio e farti ritrovare la gioia.

Il segreto sta nel capire la cosa che ti rende infelice, per quanto sia piccola o stupida, e nel trovare il modo di cambiarla (o di cambiare te, se non puoi modificare quella cosa). Può sembrare difficile ritrovare la gioia ma basta guardarsi dentro senza paura e senza pregiudizi per capire come fare. Se adesso sei triste o apatico non sentirti anormale: la felicità è lì che ti aspetta, basta saperla cercare.

Il 2020 è stato un anno terribile, un anno in cui la felicità è diventata una merce rara. Ma per quanto terribile sia stato quell’anno, qualcosa di buono di sicuro lo hai vissuto. Pensa alle cose semplici che hai vissuto e non liquidarle come sciocche. Se ti hanno fatto anche un minimo di piacere rientrano di diritto nelle cose che ti rendono felice. Non si deve trattare di grandi cose: leggere un buon libro sul divano con il cane accoccolato accanto a te, giocare in piscina con i tuoi figli, guardare un film abbracciato alla tua fidanzata, cucinare un buon pranzo alla tua famiglia… La felicità non ha una classifica e non snobba le piccolezze. È fatta di tante piccole cose. Impara a riconoscerle e ad apprezzarle e avrai trovato il segreto della felicità.