Oltre a essere letale questo attacco di cuore ha sintomi che spesso passano inosservati. La metà degli uomini che ne soffrono, e ne muoiono, non aveva sintomi prima dell’attacco vero e proprio. Molti erano in salute e in forma, perlomeno all’apparenza. Tra i 30 e i 60 anni gli uomini hanno quattro volte più probabilità delle donne di morire per un attacco di cuore che coinvolge le coronarie (le ricerche sostengono che l’estrogeno offra una protezione per il cuore, che si perde dopo la menopausa). Questo spiega perché le malattie cardiache uccidono più uomini in USA (un terzo del totale) di qualsiasi altra malattia.
C’è una consolazione: un’arteria ostruita si può liberare abbastanza velocemente con la tecnologia moderna. Nella maggior parte delle città il centro di cateterizzazione cardiaca più vicino è a meno di mezz’ora di strada (e chiamando l’ambulanza i paramedici possono mantenere il cuore in “vita“ fino all’arrivo all’ospedale dove verrà liberata l’arteria). All’ospedale o al centro di cateterizzazione il chirurgo effettua un’operazione chiamata angioplastica che consiste nell’infilare un tubo sottile (il catetere) nella coronaria bloccata ed espanderla soffiando come se si trattasse di un palloncino. Molti pazienti sottoposti ad angioplastica hanno uno stent fisso che aiuta a mantenere aperta la vena o arteria bloccata. È come una strada che è stata chiusa. Quando la riaprono il traffico ricomincia a scorrere e così fa il sangue. Il corpo si rilassa. Le probabilità di sopravvivere a questo attacco cardiaco dipendono dalla sua gravità, dalle complicazioni e anche dalla fortuna. Se vai al pronto soccorso entro le prime due ore le chance di sopravvivenza sono del 96%, grazie all’intervento dei medici. Purtroppo però per quanto il trattamento sia avanzato non è sufficiente a prevenire questi attacchi: ogni anno negli USA circa 421 mila uomini muoiono di occlusione cronica totale.
Quello che puoi fare per prevenirla è valutare quanto sei a rischio e attivarti per proteggerti. Ecco un programma in sette punti per proteggerti e impedire che l’occlusione cronica totale metta la parole fine alla tua vita.