Il nome conta

Sei a capo di un gruppo di lavoro? La prossima volta che devi scegliere le persone per formare il team, metti Carlo insieme con Claudia e Stefano con Simone. Non è una follia! Dall’Università del Wisconsin arriva infatti la conferma che la qualità di un gruppo di lavoro migliora se tutti coloro che ne fanno parte hanno il nome che inizia con la stessa lettera.

Come mai? Secondo il professor Evan Polman, che ha partecipato allo studio, il nome è una parte rilevante del concetto che una persona ha di sé. Dover lavorare con dei colleghi che condividono l’iniziale fa scattare una connessione immediata, un senso di familiarità che favorisce la comunicazione e la produttività.

Questa non è l’unica strategia curiosa che puoi mettere in atto per avere successo sul lavoro. Ecco un paio delle più recenti scoperte in merito.

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Più Facebook per tutti

Navigare durante le ore di lavoro aumenterebbe la produttività del 12%. Lo sostiene una ricerca dell’Università di Melbourne, in Australia. Per mantenere i picchi di concentrazione, il nostro cervello ha bisogno di pause frequenti, almeno una all’ora. Fare un break di 5 minuti per guardare un video o dare un’occhiata alle notifiche di Facebook potrebbe rappresentare uno stacco salutare per riprendere poi il lavoro con maggiore energia. Sono invece sconsigliati gli acquisti online e le transazioni bancarie, perché richiedono un impegno e uno sforzo cognitivo superiore che vanifica il beneficio di essersi presi una pausa.

Pari opportunità

Uno studio dell’Università di Canterbury, Nuova Zelanda, ha invece provato che i gruppi di lavoro in cui il numero di uomini e di donne è pari sono più produttivi. Le donne di solito sono più comunicative rispetto agli uomini e sono più brave nei compiti che richiedono cooperazione. Gli uomini, da parte loro, sanno essere più analitici e competitivi. Se i due sessi si equivalgono numericamente, tendono a bilanciare questi fattori, con una ricaduta positiva sulla produttività e i risultati del gruppo.

Tutti in cerchio

Anche l’ambiente in cui si lavora gioca un ruolo chiave nel favorire o nell’ostacolare la collaborazione tra colleghi. In caso di riunioni, suggerisce una ricerca canadese, meglio disporre le sedie in circolo: enfatizzerà lo spirito di collaborazione. Quella a cerchio è una formazione che fa scattare nelle persone il senso di appartenenza e d’inclusione mettendole nella migliore disposizione a cooperare con gli altri.

Verde è meglio

Uno studio dell’Università di Washington afferma che le persone che lavorano in mezzo al verde hanno tempi di reazione del 12% migliori e sono il 50% più pronti e vigili. Non c’è bisogno di trasformare l’ufficio in una serra, basta disporre strategicamente delle piante qua e là perché le persone siano più stimolate, un prerequisito per incrementare l’attenzione e il coinvolgimento sul compito che devono svolgere.