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Modelli e modelle per uno spot definito sessista

"Sembra una merda ma mi salva la vita". A giudicare dallo slogan e dalle immagini che ritraggono modelli e modelle seminudi a letto, sembra più la pubblicità di un nuovo preservativo. in verità, il ministero tedesco dei Trasporti ha ideato questa bizzarra campagna pubblicitaria per incoraggiare i ciclisti a indossare il casco, a partire dai giovani.
I manifesti, come si vede nelle foto, sono composti da immagini di copie in lingerie che hanno catenato accuse di sessismo e di volgarità, al punto da mettere a rischio la tenuta del governo, tedesco visto che i primi malumori si sono registrati proprio tra le donne del governo della premier Angela Merkel.
I socialdemocratici tedeschi, che fanno parte della coalizione di governo, hanno chiesto che la campagna di 400.000 euro venga ritirata.
ma in realtà questo genere di "pubblicità progresso" piuttosto d'impulso pare aver ottenuto un primo risultato: quello di far discutere di sè.

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Soltanto l'8% dei giovani ciclisti usa il casco in Germania

Maria Noichl, presidente del comitato femminile del Partito socialdemocratico tedesco (SDP), l'ha definita "imbarazzante, stupida e sessista” aggiungendo “il ministro dei trasporti commercializza la sua politica con corpi nudi".

Franziska Giffey, ministro federale tedesco per gli Affari Familiari, le Donne e i Giovani, ha pubblicato su facebook una sua fotografia in bicicletta, osservando: "Puoi indossare un casco anche quando sei vestito!".

E c'è pure chi ha approfittato del dibattito tedesco per proporsi in modo positivo. Abus, marchio tedesco di accessori per bici, tra i quali i caschi, ha dato avvio a campagne parallele con slogan come "Appare fantastico. E salva la mia vita”.
Al di là delle polemiche, l'uso del casco in germania, dove le biciclette sono utilizzatissime per gli spostamenti quotidiani, è davvero un problema. Le statistiche dell'Istituto di ricerca della mobilità tedesca mostrano che su 17.278 ciclisti analizzati nel 2018, solo l'8% dei giovani ciclisti di età compresa tra 17 e 30 anni indossava un casco.
Un dibattito che sicuramente sarebbe utile in Italia, dove i ciclisti che usano il caschetto sono pochissimi e dove il governo vorrebbe introdurre un obbligo di legge che non rappresenta un passo in avanti sul fronte sicurezza, ma solamente un modo per disincentivare l'uso delle due ruote, quando ci sarebbe bisogno di incrementarle.

In Italia il dibattito sul caschetto è su un binario morto

Un dibattito che sicuramente sarebbe utile in Italia, dove i ciclisti che usano il caschetto sono pochissimi e dove il governo vorrebbe introdurre un obbligo di legge che non rappresenta un passo in avanti sul fronte sicurezza, ma solamente un modo per disincentivare l'uso delle due ruote, quando ci sarebbe bisogno di incrementarle.