Come faccio a sapere a chi rivolgermi?

Purtroppo in Italia il paziente non è tutelato nella scelta di questo tipo di specialista in chirurgia estetica. In Italia infatti non è obbligatoria la specializzazione per svolgere questa attività: questo non è un grosso problema negli altri settori della salute, perché normalmente ci si rivolge agli ospedali o alle cliniche, che garantiscono la specializzazione del medico che ci cura. Non è così per la chirurgia estetica che, essendo una attività libero-professionale, non ha gli obblighi che hanno gli ospedali. Si creano così gli spazi per i chirurghi “fai-da-te”, ovvero quei medici che, non avendo trovato una buona opportunità nel loro lavoro, tentano di riciclarsi nella chirurgia estetica senza la preparazione necessaria.

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Come può verificare il paziente

Oggi gli strumenti ci sono, grazie a internet. C’è il sito della Fnom, la Federazione Nazionale dell’Ordine dei Medici, che ha la ricerca anagrafica a disposizione di tutti per verificare i nomi dei medici autorizzati a esercitare in Italia, con le relative specializzazioni. È possibile anche verificare che il medico sia iscritto a una delle due società importanti di questo settore: la Sicpre (Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica) e la Aicpe (Associazione Italiana Chirurgia Plastica Estetica). Gli iscritti a questa seconda associazione, in particolare, sono tutti chirurghi dedicati esclusivamente alla chirurgia estetica.

Qual è la prima cosa da fare?

Il primo passo è verificare che il medico abbia il giusto approccio al tuo problema. E lo puoi fare con la visita. Un medico serio dedica il giusto tempo alla prima visita e ne fa anche una seconda, perché spesso è difficile capire esattamente il problema del paziente, che molte volte arriva dal medico già con la sua diagnosi. E alle volte sbaglia. Solo l’abilità del chirurgo può capire se questa diagnosi è corretta o meno. Solo a quel punto il paziente deve sottoscrivere il consenso richiesto dalla legge, che non deve essere firmato in cinque minuti e senza leggerlo, magari mentre il cliente è agitato per gli ovvi motivi.

Come si può verificare che l’intervento avvenga in una struttura adeguata?

Il paziente deve chiedere dove avviene l’intervento. Che deve essere per legge eseguito in una vera casa di cura o in una day surgery, che consente ricoveri fino a un giorno. È essenziale la presenza dell’anestesista.

L’anestesista è essenziale anche se l’intervento avviene con l’anestesia locale?

Certo. È un grosso errore pensare che l’anestesia locale sia fattibile da chiunque. Non è così. L’anestesia locale è forse più pericolosa di quella generale, e lo diventa se non c’è l’anestesista con le strutture necessarie per intervenire nel caso di problemi. Se l’anestetico locale manda il paziente in arresto cardiaco, per esempio, è ben difficile che il chirurgo, anche se ha vicino a sé una assistente non specializzata o una infermiera qualsiasi, sia in grado di rianimarlo. Purtroppo i casi di morte per mancanza di anestesisti durante gli interventi di liposuzione ci sono. Quindi spendere meno per farsi l’intervento in un normale ambulatorio senza anestesista non è un bel modo di risparmiare. Ci vuole l’anestesista specializzato che sa come intervenire in caso di problemi, quando bisogna intubare in poco tempo il paziente. Non solo: l’anestesista di solito è capace di prevenire questi problemi, a differenza del chirurgo che è giusto che sia concentrato sul paziente e non sul monitor per vedere se il paziente è in buona salute.

La prima visita è gratuita?

Questo è uno sbaglio da evitare. Un medico che offre una vista gratuita non rispetta il codice deontologico di questa professione e spesso fa anche concorrenza sleale, perché quella visita gratuita è per forza mirata solo a “vendere” un intervento che non è detto che sia davvero quello giusto o quello effettivamente necessario. Può capitare di regalare una visita ad amici e parenti, ma pubblicizzare una visita gratuita è ovviamente un modo per attirare il paziente a comperare qualcosa, magari anche un intervento che non sarebbe proprio necessario. Insomma: le visite gratuite sono da evitare. Paga la tua visita per essere sicuro che ciò che ti verrà detto è assolutamente disinteressato e professionalmente corretto.

Altre cose da considerare per potersi curare in assoluta sicurezza?

Attenzione al medico accondiscendente, che dice sì alla tua richiesta senza discutere e al miglior prezzo. Spesso il paziente non conosce tutte le possibilità della chirurgia estetica e nemmeno tutte le conseguenze, così come a volte il medico pur di tenersi il paziente è portato ad accettare le sue richieste senza approfondire e puntando solo a tenere basso il prezzo. Salvo poi scoprire che il risultato ottenuto non è quello che ti aspettavi. Faccio un esempio: se un paziente con il naso aquilino e il mento sfuggente chiede al medico di intervenire solo sul suo naso, spesso il risultato è la cosiddetta “faccia a punta”, un pessimo risultato che forse peggiora l’estetica del paziente invece di migliorarla. In quel caso, infatti, il medico esperto dovrebbe avvertire il cliente che la correzione del naso deve essere fatta insieme alla correzione del mento, così da ottenere un riequilibro delle forme di tutto il volto. Ma questo medico, scrupoloso e serio, può essere confuso invece con un medico più costoso, che cerca di “vendere” due interventi invece di uno solo.

Chi spende meno quindi rischia qualcosa di più?

Chi spende meno rischia di più ed è sicuro di avere di meno. Ma per motivi di concorrenza un medico può essere portato a offrire il prodotto più economico pur di accaparrarsi il cliente. Il problema è del paziente, che se ha speso meno in realtà non ha solo comperato un intervento più economico ma ha acquistato un intervento sbagliato, rischioso o semplicemente inutile.

Il chirurgo a buon mercato non è quindi per forza il più onesto, giusto?

Se il prezzo è basso vuol dire che il chirurgo ha tolto qualche cosa dal servizio che ti sta offrendo. La chirurgia estetica non è a buon mercato. L’anestesista costa, la clinica e la struttura costano. E anche il chirurgo bravo ha un costo, perché non è nato bravo ma lo è diventato studiando e facendo esperienza in quel campo specifico, tutte cose che costano in termini di tempo e di soldi.

Esiste il turismo sanitario anche in questo campo, con Paesi esteri dove questi servizi vengono offerti low price?

Purtroppo sì. Ma anche qui se paghi meno vuol dire che ottieni di meno e che l’intervento non viene eseguito correttamente. Senza contare che il paziente va sempre seguito. E se hai fatto un intervento al naso o una liposuzione in Brasile è davvero difficile avere la giusta assistenza post operatoria e farsi seguire dal medico nei mesi successivi all’intervento.