Ritornare alle vecchie abitudini porterà inevitabilmente anche alle vecchie carenze. Gli errori che si commettono più frequentemente riguardano l’uptake proteico. Molte persone sono spaventate dalle proteine e rischiano di mangiarne meno del fabbisogno giornaliero o scelgono di scambiarle con quelle vegetali ma senza saperle gestire, rischiando una malnutrizione proteica.
Oltre a ragioni estetiche e di benessere, l’attenzione all’alimentazione è necessaria anche per motivi legati alla salute. Dopo i 40 anni l’esame da superare non è solo quello della prova costume ma anche quello del sangue. Invecchiando, se l’alimentazione non viene gestita nel modo corretto, l’organismo può andare incontro a una serie di cambiamenti che possono portare alla sindrome metabolica, non una vera malattia, ma una condizione che può favorire lo sviluppo di patologie croniche come diabete, ipertensione e cardiopatie.
L’organismo smette di funzionare al meglio andando incontro a problematiche relative a pressione arteriosa, girovita, aumento di peso, glicemia, trigliceridi, bassi livelli di HDL (colesterolo buono).
Perché succede? Le condizioni sono le stesse di altre patologie: sedentarietà e cattiva alimentazione. In pratica nell’organismo si “rompono” dei meccanismi molto complessi. Alcuni studi sostengono che sia l’insulina la chiave di tutto. E, in effetti, una sua produzione in eccesso o una resistenza insulinica (ossia i recettori che non funzionano più) stimolano l’aumento del grasso di deposito. Una corretta alimentazione e un’attività fisica regolare devono diventare i princìpi che regolano il nostro benessere.