Nell’immaginario collettivo lo squalo è il pericolo numero uno dei mari, ma non è così. Il vero incubo, cifre alla mano, è la medusa. I nostri mari ne sono sempre più pieni, colpa del riscaldamento globale, dell’impoverimento delle specie ittiche e dell’inquinamento.

Le meduse

Sono tante e possono rovinare una vacanza in pochi secondi. Però tranquillo: delle oltre 2.000 specie conosciute di meduse solo poche decine causano danni seri agli esseri umani. Se ti pungono te ne accorgi subito dal prurito, dal bruciore e dal rossore della zona dove la medusa è entrata in contatto con la tua pelle.

Come sopravvivere all’attacco di una medusa

Ecco che cosa devi fare se hai la sfortuna di incrociare la strada di una medusa e se lei ti punge.

  1. Non agitarti. Torna a riva con calma e non farti prendere dal panico. Oltre a essere inutile è anche controproducente e favorisce la diffusione delle tossine nel sangue.
  2.  Pulisci la ferita con acqua salata. L’acqua salata aiuta a diluire la tossina urticante. Evita invece l’acqua dolce che peggiora solo la situazione, facilitando la circolazione delle tossine.
  3. Rimuovi i tentacoli. Cerca di togliere i filamenti residui dalla pelle. Per farlo usa una carta di credito (serve qualcosa di rigido ma non tagliente).
  4. Applica la crema giusta. Ovvero un gel astringente al cloruro d’alluminio (lo trovi in farmacia). Serve per togliere il prurito e bloccare la diffusione delle tossine. In alternativa puoi usare una crema al cortisone ma farà effetto solo dopo 20-30 minuti, ovvero quando gran parte del bruciore e del prurito se ne saranno andati da soli.
  5. Non stare al sole. La parte colpita dalla medusa, trattata in questo modo, diventa molto sensibile alla luce solare quindi proteggila con una crema ad alta protezione (o coprila) per qualche giorno.
  6. Occhio alle complicazioni. Se noti le seguenti complicazioni chiama il 118 o vai dal tuo medico curante: difficoltà respiratorie, sudorazione eccessiva, pallore, mal di testa, nausea e/o disorientamento.
Che cosa non fare
Mai lavare la ferita con acqua dolce, mai farci pipì sopra (vecchio rimedio casalingo poco piacevole), usare aceto, ammoniaca o grattare la parte con la sabbia. Sono tutti rimedi inefficaci e, anzi, controproducenti.

Le cubomeduse

Nei nostri mari le meduse più che pericolose sono antipatiche. Però se stai andando in vacanza in luoghi esotici informati bene: esistono meduse mortali.

La chiamano cubomedusa, per la sua forma squadrata. A differenza delle sue cugine irritanti ma innocue, questa creatura possiede un veleno potente quanto quello della vedova nera. Le 43 specie note di cubomedusa provocano più morti e danni seri che gli squali, le murene e le razze messi insieme: si parla di decine di vittime all’anno. È quando il suo veleno non è letale ti manda all’ospedale, preda di mal di testa lancinante, battito accelerato ed edema polmonare (e non solo). Questa è la cattiva notizia, la buona è che per fortuna non sono poi così diffuse e comunque non qui da noi. Le cubomeduse preferiscono fare il bagno alle Hawaii, in Florida, ai Caraibi, in Australia, in Tailandia e alla Filippine. Chiamale sceme!