Eugenio Boer

Introduzione

All’ingresso la prima sala, con soffitto a volta, si caratterizza per un allestimento in cui spiccano la bellezza e il numero delle illustrazioni appese alle pareti: ben 76 stampe di alcuni tra i più significativi illustratori contemporanei
All’ingresso la prima sala, con soffitto a volta, si caratterizza per un allestimento in cui spiccano la bellezza e il numero delle illustrazioni appese alle pareti: ben 76 stampe di alcuni tra i più significativi illustratori contemporanei

“Questo è un ristorante che poteva essere l’ennesimo, invece ha scelto di essere unico. Perché c’è sempre un’alternativa. C’è sempre un modo per fare le cose diversamente da come siamo abituati. O cominciare a guardarle da una nuova prospettiva. Perché, nonostante viva nelle logiche di Milano, questo ristorante ha scelto di avviare un processo sostenibile. Nonostante l’attenzione alla forma, vuole che i suoi clienti si sentano accolti col cuore. (…) Per cui quando le persone si guarderanno intorno, è vero, potranno andare al solito locale. Ma noi lavoreremo per far scegliere loro Altrimenti”.

Sono state queste le parole con cui Eugenio Boer, Damian Janczara, Lorenzo Galletti e Leonardo Nardella - ovvero i quattro soci che hanno dato vita ad Altriménti - hanno voluto presentarsi ai propri clienti. E bisogna dire che lo hanno fatto a ragion veduta perché, questo bel ristorante situato in zona CityLife, sembra davvero il locale della porta accanto dove l’atmosfera familiare e la sua dimensione intima si respira subito.

Per Eugenio e Damian si tratta del compimento di un sogno. Chef e responsabile di sala hanno unito e messo a frutto le rispettive esperienze per dar vita a un ristorante contemporaneo che riprendesse in qualche modo un discorso interrotto, sia pure rivisitandolo, al pari di un piatto che nessuno ha mai dimenticato.

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Il progetto

I quattro soci che hanno dato vita ad Altiménti. Da sinistra: Lorenzo Galletti, Damian Piotr Janczara, Eugenio Boer e Leonardo Nardella
I quattro soci che hanno dato vita ad Altiménti. Da sinistra: Lorenzo Galletti, Damian Piotr Janczara, Eugenio Boer e Leonardo Nardella

Un cuoco, Eugenio Boer, il suo affezionato maître, Damian Piotr Janczara, e due fedelissimi clienti, Lorenzo Galletti e Leonardo Nardella, che non si sono rassegnati all’idea di vedere chiuso per sempre il loro ristorante del cuore (l'Essenza), tanto da scendere in campo al fianco dei primi due per aprirne uno nuovo. E’ così, da questo singolare ricongiungimento, che nasce Altriménti.

A nemmeno un anno dall’apertura del suo ristorante [bu:r], lo chef italo-olandese attira nuovamente i riflettori su di sé imbarcandosi in una nuova avventura imprenditoriale con un gruppo di soci alquanto eterogeneo. In primis, il maître e sommelier di origine polacca con cui aveva dato vita in passato a un fortunato sodalizio professionale e umano. A loro poi si sono aggiunti due manager del settore delle telecomunicazioni che avevano avuto modo di apprezzare la proposta gastronomica di livello di Boer e la squisita ospitalità di Janczara e che si sono impegnati in prima persona per far rivivere quell’esperienza, sia pure con gli opportuni correttivi, creando le basi per qualcosa di nuovo, bello e diverso.

Il tandem Eugenio – Damian si ricompone quindi sotto la nuova insegna di ALTRIMÉNTI. Un ristorante che, come indica il nome stesso, evoca qualcosa fatto in un altro modo, le cui mura sono intrise di storie di buona cucina: proprio gli stessi locali, ubicati nel moderno distretto milanese di Citylife, a due passi dalla fermata della metro Amendola, hanno ospitato nel corso degli anni diversi esercizi dediti alla ristorazione fino ad arrivare alla gestione odierna, che si prefigge un obiettivo ambizioso: offrire un nuovo punto di ritrovo all’insegna della convivialità, per gli abitanti del quartiere e non solo, dove sentirsi liberi di andare in pausa pranzo, a cena o semplicemente per bere un buon bicchiere di vino in compagnia di amici.

Eugenio Boer

L’Executive Chef di ALTRIMÉNTI è l’italo-olandese Eugenio Boer
L’Executive Chef di ALTRIMÉNTI è l’italo-olandese Eugenio Boer

L’Executive Chef di ALTRIMÉNTI è l’italo-olandese Eugenio Boer. “Nato per sbaglio a Rapallo” l’8 maggio del 1978, ma cresciuto in Olanda, a Voorburg, il suo amore per la cucina scocca a 3 anni grazie alla nonna materna che, oltre a essere una grande cuoca, aveva sempre le mani in pasta e coinvolgeva il nipote nelle sue preparazioni. A 7 anni Eugenio torna con la famiglia in Italia, a Sestri Levante (GE).

Per seguire la sua passione, dall’età di 12 anni e da studente inizia a fare esperienza in un ristorante. Mantenendo così un equilibrio tra scuola e lavoro, riesce a diplomarsi in ragioneria e a imparare le basi della cucina facendo pratica in alcuni ristoranti sestresi tra cui il Pescador e il S. Anna. Dopo sei anni di apprendistato in Liguria, sbarca in Sicilia, all’Osteria dei Vespri di Palermo, dove resta per due anni. E da lì non si è più fermato. Vola in Germania, a Berlino, dove lavora al Vau al fianco di Kolja Kleeberg. Forte di questa parentesi tedesca, ritorna a Palermo, all’Osteria dei Vespri, diventando il sous-chef di Alberto Rizzo, depositario di una grande cultura relativa ai primi piatti, da quelli sontuosi e ricchi di chiara derivazione palermitana alla pasta fresca ripiena, per via delle sue origini parmensi.

Boer prosegue la sua formazione da Gaetano Trovato all’Arnolfo di Colle Val d’Elsa (SI), arriva poi a La Leggenda dei Frati, a Monteriggioni, fermandosi in provincia di Siena per 4 anni. Continua poi nella sua scoperta delle regioni italiane caratterizzate da una tradizione gastronomica molto forte fino ad approdare nel 2011 in Alto Adige, al St. Hubertus, da Norbert Niederkofler. Qui scopre la cucina di montagna, apprezzandone l’attaccamento al territorio “non facile”, oltre che il concetto di famiglia che la brigata gli trasmette.

Arriva così a Milano dove si imbarca in un progetto pionieristico incentrato sul vino naturale: Enocratia. Il fortunato incontro con Stefano Saturnino lo porta poi ad aprire il Fishbar de Milan, concept innovativo che gli fa abbracciare un mondo della ristorazione più smart, giovane e alla portata di tutti. Nel dicembre 2014 apre Essenza, che, nel novembre 2017, lo porta a ottenere la sua prima Stella Michelin, poco prima della chiusura del locale per cessata attività.

Nel giugno del 2018, sempre a Milano, Eugenio apre [bu:r], il suo ristorante, la cui insegna fuga ogni dubbio sulla pronuncia del cognome dello chef.
Pochi mesi dopo, eccolo infine proiettato in una nuova entusiasmante sfida con ALTRIMÉNTI. Al suo fianco c’è
il resident chef Marco Annunziata, formatosi alla scuola di Andrea Berton, già sous-chef di Pisacco, quando a tenere le redini della cucina del bistrot milanese era Fabio Gambirasi.

Damian Piotr Janczara

Damian Piotr Janczara: manager, maître e sommelier
Damian Piotr Janczara: manager, maître e sommelier

Polacco, classe 1988, Damian Piotr Janczara, dopo gli studi liceali, lascia il suo Paese natio per trasferirsi giovanissimo in Italia e inseguire un sogno.
Arriva a Milano e fin da subito si tuffa nel mondo della ristorazione. Autodidatta, si appassiona sempre più all’enologia e al “fine dining”, un amore che alimenta attraverso numerosi viaggi in giro per l’Europa e il mondo. Dopo aver maturato esperienze in importanti ristoranti milanesi, approda da Essenza, in qualità di co-fondatore, adoperandosi alacremente sin dagli esordi al fianco dello chef Eugenio Boer nella creazione di un luogo speciale, che otterrà la Stella Michelin nel 2017.

Quella esperienza permette a Damian di esprimere al meglio le sue doti di manager, maître e sommelier, dando impulso alla sua crescita e alla formazione di un suo stile tutto personale. Poliedrico e intraprendente, alla fine del 2018 si lancia in una nuova avventura imprenditoriale come proprietario, maître e sommelier di ALTRIMÉNTI sempre al fianco dello chef Eugenio Boer. Una nuova esperienza nel moderno quartiere di CityLife, teatro delle avanguardie del design internazionale e futuro polmone verde della città.

Da ALTRIMÉNTI si respira l’amore e la dedizione di Damian e del suo team a raccontare l’idea di una cucina conviviale, ma al tempo stesso consapevole e rispettosa; conscia di essere un mezzo attraverso il quale trasmettere straordinarie esperienze a coloro che gradiranno esserne lieti compagni di viaggio.

Il menù e la carta dei vini

Una parte dell'ampia cantina dei vini
Una parte dell’ampia cantina dei vini

La filosofia culinaria di Eugenio Boer si basa su “concetti di degustazione” che esprimono la sua personale idea di cucina, frutto di creatività e disciplina, nata a fianco dei suoi grandi maestri. Ogni concetto racchiude una serie di piatti che invitano l’ospite a provare percorsi diversi, legati alla tradizione, ma con lo sguardo e i sapori sempre rivolti al futuro. Concetti come custodi di sensazioni che lo chef ama condividere perché ognuno racconta qualcosa di sé e della propria vita. I piatti invece cambiano in base alle stagioni e sono sempre in divenire perché legati alle sue emozioni.

Fedele a questa forma mentis, anche da Altriménti lo chef Boer focalizza l’attenzione sulla materia prima e sulla stagionalità offrendo un viaggio gastronomico che contempla tre differenti percorsi. E’ così che il menu si sviluppa attraverso le sezioni “Verdure”, “Carni” e “Pesci”, oltre ai “Dessert”. All’interno di ogni “contenitore” l’ospite può scegliere tra antipasti, primi e secondi, per un totale di non più di dieci proposte, decidendo se seguire un percorso tematico o eventualmente combinare piatti appartenenti a sezioni diverse.

Per chi opta per le verdure si può spaziare fra la pasta e fagioli con cardoncelli e datterini e il cavolo cappuccio con yogurt e senape. Chi invece vuole muoversi nel segmento delle carni potrà scegliere, tra le varie proposte, il maialino con uva fragola e rapa bianca, senza dimenticare il risotto alla milanese con ragù di vitello. Tra le portate di pesce, infine, spiccano gli spaghetti alla chitarra con cozze, pomodoro e limone e il polpo con giardiniera, pane e rosmarino, solo per citarne alcune.

Anche se alla carta, il menù contempla qualche frequente incursione di portate extra per rendere l’esperienza sempre diversa e far provare nuovi sapori agli ospiti. Una proposta completa, facile e rassicurante in cui poter ritrovare ingredienti familiari. La cucina, lavorata tutta in casa, invita a mangiare di pancia e non di testa. I tecnicismi, infatti, lasciano spazio a piatti concreti e divertenti, ma mai banali, che nascono da prodotti di qualità, frutto di un’attenta selezione dei fornitori. ALTRIMÉNTI crede nel valore della filiera corta e, per questo, si affida a una serie di produttori geograficamente non distanti e facilmente raggiungibili. Lo scopo è quello di avere un maggiore controllo e un contatto diretto e onesto con i fornitori a garanzia del massimo della qualità.

La carta dei vini è snella, fresca e in linea con la cucina di Boer. Empatica, non strutturata in modo classico, ma per sensazioni e concetti che aiutano l’ospite a orientarsi nel vasto e meraviglioso mondo del vino. La cantina, ancora in fase di completamento, annovera già un totale di 250 etichette fra le quali trovano largo spazio piccole realtà produttive e “vignerons” indipendenti. La filosofia è la stessa di quella adottata per il food, ossia la ricerca costante di persone che con il loro lavoro facciano la differenza. La carta parla ovviamente italiano, ma attinge anche da altri Paesi, quali Francia, Austria, Germania e Spagna. Non manca ovviamente lo Champagne.

Il ristorante

Questa è una immagine

Il progetto di ALTRIMÉNTI è stato firmato dallo studio Offstage di Milano con il prezioso contributo dell’architetto Alessandra Ubertazzi, responsabile della direzione dei lavori. All’origine del progetto, la volontà di enfatizzare il forte legame del locale con la personalità e la cucina di Eugenio Boer. In questo senso è nato uno spazio che si sviluppa attraverso tre aree diverse, per atmosfere e suggestioni, arredamento e funzioni, con l’obiettivo di andare incontro alle richieste di un pubblico sempre più eterogeneo ed esigente. Al pari di un concetto di degustazione, l’ospite decide quale esperienza vivere a partire dalla scelta della sala.

La progettazione dello spazio ha dato vita a un locale informale, ma elegante e raffinato nel suo complesso, che si articola in un ambiente principale, un privé e una veranda al piano superiore. All’ingresso la prima sala, con soffitto a volta, si caratterizza per un allestimento in cui spiccano la bellezza e il numero delle illustrazioni appese alle pareti: ben 76 stampe di alcuni tra i più significativi illustratori contemporanei, tra cui Davide Baroni, Fernando Cobelo, Chiara Ghigliazza, Giordano Poloni, selapennamidisegna, Resli Tale, Marianna Tomaselli, Federica Ubaldo e Cinzia Zenocchini, che regalano una cornice variopinta e giocosa. La selezione degli artisti e dei loro lavori è stata curata dall’ architetto Francesca Fusari (alias ‘selapennamidisegna’), già capo progetto di Offstage per il ristorante. Si tratta di un vero e proprio “progetto nel progetto” che definisce un percorso tematico e cromatico in aperto dialogo con le scelte architettoniche del locale.

La sala può contenere fino a un massimo di 35 coperti. Sullo stesso piano è possibile usufruire, previa prenotazione, di un esclusivo privé, un ambiente a sé che offre la possibilità di avere a disposizione un cameriere riservato, per un totale di circa 20 coperti. Ideale per eventi privati, a garanzia del massimo della privacy può essere chiuso con una porta a doppio battente a bilico in rovere, con inserti circolari in vetro montati su telai in metallo cromato nero.

Per chi, invece, cerca un ambiente più intimo, niente di meglio della veranda, che può accogliere fino a 20 persone. Ideale per coppie, vi si accede tramite una scala in metallo rivestita in resina amaranto, tinta già declinata su diversi elementi dell’allestimento del ristorante.
Tre sono i tipi di pavimentazione usati. Per l’ingresso e il privé si è scelto un seminato di scarpiana memoria con tessere di marmo verde laguna, piombato in opera. Nella sala principale e in veranda si trova invece un parquet di rovere naturale sabbiato e verniciato. All’ingresso, sulla scala e al piano inferiore, dove si trovano i bagni, i pavimenti sono rivestiti infine in resina color amaranto, che si ritrova anche sulle pareti del piccolo salotto di fronte al banco bar situato a destra dell’ingresso, a costituire una zona definita e formalmente separata dal resto, dove poter sorseggiare un drink nell’attesa di sedersi al tavolo.

Elemento comune a tutti gli ambienti è la boiserie, ripartita in legno di rovere e plissettatura laccata amaranto per la sala principale, in sughero tostato per le altre due.
Particolare attenzione è stata rivolta anche all’illuminazione, declinata in accordo ai vari momenti della giornata per regalare atmosfere diverse agli ospiti. Spicca un lampadario circolare (Santa & Cole) di forte impatto scenico, collocato nella sala-privé sul fondo, in dialogo con la carta da parati a disegno astratto delle pareti.
Le sedie sono di Carl Hansen (CH20 Elbow) e Infiniti (Ruelle del giovane designer francese Philippe Tabet). I tavoli a vista, invece, sono stati realizzati su disegno di Offstage con struttura in metallo e top in rovere oppure in marmo di differenti finiture.

Nel seminterrato si estende infine la cantina, provvista anche di un tavolo vip: sei posti a sedere per eventi super selezionati e riservati. Per chi ne fa richiesta vi si può accedere anche da un ingresso secondario privato.

Informazioni utili

Lo staff. Da sinistra: Marco Annunziata, Damian Janczara, Eugenio Boer e Loredana Lo Coco
Lo staff. Da sinistra: Marco Annunziata, Damian Janczara, Eugenio Boer e Loredana Lo Coco

Indirizzo: Via Monte Bianco, 2/A, 20149 Milano
Orario di apertura: dalle 12.30 alle 14.30 e dalle 19.30 alle 22.30
Chiuso sabato a pranzo e lunedì tutto il giorno
Telefono: 02.82778751
E mail: info@altrimenti.eu