Se hai un battito irregolare non preoccuparti: è una cosa positiva. Per assurdo, infatti, è solo quando il corpo è sotto stress che il battito si stabilizza, una fluttuazione chiamata HRV (variabilità della frequenza cardiaca).
Secondo alcuni esperti se sfrutti questa caratteristica naturale dell’organismo puoi essere più atletico.
I wearable raccolgono i dati relativi alle tue performance e ti danno un punteggio che indica se i vari elementi della tua vita che sono fonte di stress hanno fatto abbassare l’HRV nelle ultime 24 ore o se questo dato è rimasto al suo posto.
Se l’HRV è basso, infatti, fai più fatica ad allenarti in maniera intensa perché aggiungi ulteriore stress a un sistema già stressato. Un HRV alto, viceversa, indica che il tuo corpo ha tanta energia da poter dedicare allo sviluppo dei muscoli e a migliorare il sistema cardiovascolare e quindi puoi dare il massimo nel workout.
Gli scienziati finlandesi hanno scoperto che chi fa HIIT con un HRV alto ottiene maggiori vantaggi dall’allenamento. E uno studio spagnolo ha scoperto che le performance dei ciclisti che adattano il loro allenamento all’HRV aumentano del 14% rispetto a chi si basa su parametri più tradizionali. È un risultato impressionante e incoraggiante: però l’HRV non è ancora una scienza esatta quindi questo dato va preso con le molle e bisogna anche valutare la propria situazione con un po’ di buon senso.
I personal trainer suggeriscono di farsi queste due domande, dandosi poi un voto da 1 (male) a 5 (bene) per ognuna di queste: ho dormito bene? Come mi sento? Di fatto invece che misurare l’HRV si valutano i due fattori che ne provocano le fluttuazioni.
Nei giorni in cui ti dai 5 puoi allenarti intensamente. Se invece il tuo voto è sotto 3 vacci piano.