L’inglese Ross Edgley non è nuovo a queste sfide folli e insolite. Ha già corso 30 maratone in 30 giorni, ha preso parte a una maratona trainando una Mini e si è arrampicato su una corda per un’altezza complessiva pari a quella dell’Everest. E dopo la terra e l’aria Ross ha deciso di stabilire nuovi limiti anche in acqua.

Alla fine del 2017 Ross, uno degli atleti endurance più estremi del mondo ed esperto di fitness e nutrizione, ha deciso di nuotare per 100 km nel mar dei Caraibi, in acque popolate da squali, meduse e onde enormi, e di farlo trasportando un tronco da 50 chili. Così si è messo all’opera, modificando la sua dieta e il suo allenamento in vista della sfida. Dal punto di vista alimentare, ha aumentato l’apporto di calorie a ben 15000 al giorno (contro le 2500 previste per un uomo medio e contro le 120000 del 23 volte medaglia d’oro olimpico Michael Phelps) e dal punto di vista del workout si è fatto allenare dai Royal Marines.
Per riprodurre almeno in parte le condizioni in cui si sarebbe trovato è andato nel Lake District, in UK dove vive, dove ogni giorno si è allenato per ore e ore di seguito ogni giorno, seguito dagli amici che lo rimpinzavano di alimenti calorici, banane, budini di riso, latte di cocco, dolci e cioccolato.

Come è andata?

Alla fine ci è riuscito. Edgley ha nuotato per 31 ore e 24 minuti coprendo una distanza totale di 102 km, suddivisi in due tranche da 62 e 41 km. A un certo punto ha nuotato per tre ore di seguito senza muoversi di un metro, da tale era la forza della corrente contraria.

Perché proprio i Caraibi?
Innanzitutto perché è lì che è nata la Strongman Swimming. È stato lì che nel novembre 2016 ho preso parte a un triathlon portando un tronco di 50 chili fino all’isola di Nevis per dare il mio supporto al loro progetto ecosostenibile. L’ho chiamato il “Tree-athlon”. Ma è stata anche una questione logistica. Inizialmente, dopo il successo del Tree-athlon, volevo replicare l’esperienza in patria, attraversando il canale della Manica ma per questioni legislative non me l’hanno permesso: gli inglesi non sapevano come identificarmi. Tecnicamente, portandomi dietro un tronco, non ero un normale nuotatore ma non ero nemmeno una imbarcazione registrata. Così mi sono spostato ai Caraibi, dove tutto era iniziato, e dove invece mi hanno etichettato proprio come imbarcazione!
È stato allora che sono passato dai 40 km previsti inizialmente fino a 100, la distanza del tratto di mare da La Martinica a Santa Lucia.

È stato difficile portare un tronco per tutta quella distanza?
Ovviamente il tronco mi ha rallentato molto ma ha anche modificato il mio modo di nuotare. In certi casi non potevo usare i piedi per muovermi: servivano a controllare dove fosse il tronco. Poi c’è stata la questione delle condizioni marine. Lo stesso capitano della barca che mi accompagnava ha ammesso che in vent’anni di navigazione ha visto raramente onde di due metri continuare per ore e ore in mare aperto. Ma probabilmente gli uragani dei mesi precedenti hanno fatto la loro parte.
In certi casi è stata davvero dura: anche il semplice fatto di restare immerso nell’acqua salata per 32 ore è stato difficile, mi si chiudeva la gola per effetto del sale e in certi momenti non riuscivo a mandare giù nulla: un problema quando ti servono tutte quelle calorie. E poi c’erano queste onde di due metri che mi hanno preso a schiaffi per 19 ore di seguito, con un effetto carta vetrata sul viso.
Fisicamente però ero davvero preparato, ero al top della forma e non ho risentito troppo del dover nuotare anche di notte invece di dormire. Anzi, in molti casi entravo come in una specie di trance, una “meditazione in movimento” e mi trovavo a fare chilometri senza rendermene conto.

Hai già in mente una sfida per il futuro?
Inizialmente ho scelto questa sfida perché mi sembrava folle e al limite ma poi, a quanto pare, non lo era abbastanza visto che dai 40 km originali sono passato a 100. E adesso che so dove può arrivare il mio corpo non voglio fermarmi. Tanto per cominciare ho intenzione di battere qualche record di nuoto sulla lunga distanza.