Think big 1/3

THINK BIG 1/3
NEL CERVELLO DI OGNI UOMO C’È UNA VOCINA CHE GLI DICE DI RINUNCIARE, CHE NON VALE LA PENA, CHE NON CE LA FARÀ.
LA GYM JONES VUOLE AIUTARTI A ZITTIRE QUELLA VOCINA PERCHÉ SENZA QUELLA VOCINA POTRAI FINALMENTE RITROVARE TUTTA LA TUA FORZA.

CHE LA FOLLIA ABBIA INIZIO
15 uomini stanno contro un muro in una palestra ricavata da un ex magazzino a Salt Lake City. Sono tesi e lo si capisce da come senza volerlo muovono i piedi, tamburellano con le dita delle mani, spostano lo sguardo qua e là. La musica punk diffusa a tutto volume dagli altoparlanti sopra la loro testa rende ancora più intensa la tensione palpabile quando il capo della Gym Jones, Rob McDonald, passeggia su e giù davanti a quegli uomini.
“Tu, 48. Tu, 54. Tu’ 63”, dice McDonald, puntando l’indice contro di loro. “Sono le calorie che dovete bruciare in un minuto. Se non ci riuscite continuerete a provare finché non potrete dire di avercela fatta!” Gli uomini bestemmiano sottovoce di fronte alla difficoltà del compito che è stato loro affidato. Per raggiungere quelle calorie, che McDonald ha calcolato in base al livello atletico e alla massa di ogni persona presente, ognuno di loro dovrà dare tutto se stesso.
Dolore e sofferenza sono garantite.
La prima vittima inforca la AirDyne, una cyclette con il manubrio mobile e un gigantesco ventilatore al posto della ruota anteriore. È uno strumento di tortura, anche se ha un aspetto innocente: più forte pedali, più la pedalata diventa dura e difficile, per colpa del ventilatore. McDonald sfodera un sorriso diabolico.
“Vai!”, lo incita. L’uomo pedala più forte che può e il respiro si fa sempre più affannoso. Poi smette e si butta a terra, ansimando. Ha pedalato per un minuto, il suo compito è terminato.
“Il prossimo!”, sentenzia McDonald. Uno dopo l’altro tutti gli uomini salgono sulla cyclette, pedalano come matti per un minuto, si buttano a terra e si contorcono per il dolore muscolare. Alcuni non riescono a raggiungere l’obiettivo: un ragazzo di 20 anni che doveva bruciare 48 calorie in un minuto si ferma a 47.
“L’unica cosa che fa più piacere a McDonald che vedere qualcuno raggiungere il suo obiettivo calorico è quando non ci riesce per una sola caloria”, dice Mark Twight, fondatore della Gym Jones e responsabile del corpo scolpito di alcune delle star di Hollywood più muscolose e in forma.
Per quanto sembri solo uno strumento di tortura la AirDyne ha una sua funzione ben precisa, ma non serve ad aumentare la capacità polmonare e nemmeno a irrobustire i muscoli.
No, la AirDyne si rivolge alla mente.

TWIGHT METTE IN PRATICA I SUOI INSEGNAMENTI
La Gym Jones è come un tempio, tant’è che i suoi atleti sono chiamati discepoli e se non si impegnano vengono scomunicati. Molti dei workout sono veramente intensi.
Ogni workout è progettato per essere una tortura mentale, perché è attraverso la sofferenza che scopri il tuo potenziale.
Esperto di arrampicate, Twight ha imparato che prima del corpo bisogna forgiare la mente proprio durante gli anni passati a sfidare la montagna e a stabilire record sempre nuovi. Ha fondato la Gym Jones nel 2003 per aiutare gli alpinisti come lui a liberare il potenziale imprigionato nella loro testa e pian piano la sua fama si è diffusa tra le Forze Speciali e gli esperti di Arti Marziali Miste. Poi nel 2006 tutto è cambiato. Quando al cinema è uscito il film 300 Twight, che si era occupato di scolpire il fisico degli attori del film, si è trovato sotto i riflettori e la
sua palestra è diventata un tempio del fitness. “Fino ad allora il mio modello di palestra era il Fight Club. Non mi facevo pubblicità, contavo sul passaparola.
Entravi solo se eri invitato e se venivi invitato ti allenavi gratis. Ma dopo l’uscita del film è diventato impossibile non farsi notare. Il sito web è quasi andato in bomba, siamo passati da poche centinaia di visitatori a quasi 13 milioni”.
Per certi versi la fama per Twight è stata una maledizione. “La gente si è fatta un’idea sbagliata di noi: l’estetica in realtà è l’ultima cosa che interessa alla Gym Jones”, dice Twight. “Noi ci concentriamo sull’atleticità, quella vera, non sull’apparenza. E la vera atleticità viene dall’allenamento prima di tutto del cervello.”

SUPERARE LE BARRIERE MENTALI
Molte persone non sono preparate a questo e a ciò che significa. Per capire quanto possa essere duro allenare il cervello basta fare un minuto alla AirDyne. “Sai quante persone fanno il test alla AirDyne e falliscono, poi lo ripetono e ci riescono? Ma che cosa è cambiato? Se tu dessi tutto te stesso la prima volta non riusciresti a fare di meglio al secondo tentativo. Il fatto che invece succeda significa che la prima volta non hai dato il meglio, ti sei trattenuto. E che cosa ti trattiene? La paura? La pigrizia?
Qualsiasi sia l’ostacolo sta nella tua testa. Garantito.
Queste barriere mentali sono un ostacolo anche in sala pesi: se sei convinto di non riuscire a sollevare quel peso non ce la farai mai. Magari sollevi senza problemi 5 kg di meno ma quel peso no, e l’ostacolo non sono i muscoli ma la testa.” Per riuscirci devi convincere il cervello che sei in grado di sollevare quel peso, oppure confonderlo e sollevarlo senza accorgerti.