Due terzi degli uomini deve fare i conti con la perdita dei capelli già a 35 anni, per lo più per cause genetiche. Alla base c’è infatti una elevata sensibilità al diidrotestosterone (un prodotto del testosterone) che è ereditaria e porta all’assottigliamento del capello, alla graduale stempiatura e, con il tempo, al diradamento e alla perdita definitiva dei capelli.
Ecco qualche suggerimento su come conservare al meglio quello che resta della tua chioma, per mantenere l’aspetto giovanile o, meglio ancora, come vivere da vincenti pur essendo “perdenti”.

“Testa” la tua testa

Scopri le cause. Ai medici spesso basta osservare la tua testa per emettere la diagnosi: se i capelli “sopravvissuti” sono ai lati e nella parte centrale anteriore del cranio allora le zone calve formano la cosiddetta lettera M, tipica della calvizie maschile. Ma se il diradamento si diffonde in maniera diversa, su tutto il cuoio capelluto tranne che nella parte superiore della testa o sulle tempie, potrebbe esserci dietro una patologia. Può trattarsi di carenze ormonali o nutrizionali come per esempio problemi alla tiroide, carenza di ferro o di proteine. Quindi non dare per scontato che si tratti di un fattore genetico. Una cosa è certa: potrebbero volerci anni per avere una chiara e completa idea dello schema di diradamento e delle sue cause. Ecco perché l’ideale è rivolgersi a un dermatologo al primo insorgere della calvizie, affinché si possano effettuare le analisi necessarie per escludere patologie più serie.

Ferma la calvizie

Non fidarti. Siti e tv propongono rimedi miracolosi per qualsiasi problema: macchie sui tessuti, wc intasati, cattivi odori e anche per la calvizie. Non fidarti dei messaggi pubblicitari su internet o in tv che promuovono fantomatici shampoo o pilloline magiche per la ricrescita dei capelli: la maggior parte non sono nemmeno stati testati clinicamente e non garantiscono alcun risultato.

Cambia shampoo. Esistono in commercio decine di shampoo che dovrebbero rendere capelli “più sani e più belli” ma in realtà è stato provato che c’è un solo ingrediente in grado di preservare la chioma: è il Ketoconazole. Si tratta di una sostanza fungicida utilizzata per combattere la forfora e in grado di far diminuire la produzione di testosterone (e di conseguenza anche del diidrotestosterone) nei follicoli del cuoio capelluto. Gli effetti non sono miracolosi: si parla di un rallentamento della caduta di circa il 17%. Il Nizoral è l’unico shampoo che non necessita di ricetta medica e che funziona davvero in quanto contiene il ketoconazole.

Mangia sano. Mangiare bene è il primo passo per evitare di trasformarti nel tenente Kojak. Secondo una ricerca condotta in India evitare i fritti, per esempio, riduce l’attività delle ghiandole del cuoio capelluto, rallentando la trasformazione del testosterone in diidrotestosterone. E fai attenzione ai dolci: la sovrapproduzione di insulina derivata dal consumo eccessivo di zuccheri può innescare la produzione di testosterone e quindi facilitarne la diabolica trasformazione in diidrotestosterone.

Pensa al trapianto…

Oggi esistono due valide tecniche di trapianto: la cosiddetta FUT (Follicolar Unit Transplantation) con la quale si estrae una losanga di cuoio capelluto che contiene al suo interno i follicoli capillari che vengono successivamente estratti in gruppi di tre o quattro capelli e reimpiantati. L’aspetto negativo di questa tecnica è che lascia una piccola cicatrice decisamente antiestetica. Ecco perché molti ricorrono alla FUE (Follicolar Unit Extraction), con la quale le singole unità follicolari vengono estratte direttamente dallo scalpo. La guarigione dopo la chirurgia FUE è più rapida di quella dopo la chirurgia FUT ed è generalmente del tutto indolore. Un’insensibilità temporanea, che può durare per parecchi mesi con la tecnica FUT, non si verifica con la FUE. Ma ci sono anche dei contro: l’estrazione FUE è molto più impegnativa e le unità follicolari estratte via FUE sono molto più fragili, perché la tecnica di estrazione lascia molto meno tessuto protettivo attorno ai follicoli. Si può dire quindi che la FUE è meno dolorosa e garantisce una guarigione più rapida ma è anche una chirurgia che non offre una garanzia totale di successo.

…o pensa positivo

Cambia punto di vista. Chi diventa calvo tende a reagire alla sua tragedia in tre modi: curando di più il proprio aspetto, magari con la palestra, oppure evitando gli specchi pur di non vedere la propria immagine, o semplicemente accettando il cambiamento in atto. L’accettazione aiuta a diminuire lo stress mentre i primi due atteggiamenti non fanno che aumentarlo. Quindi cerca di vedere la cosa da un punto di vista diverso: trasforma la tua calvizie in un segno di forza e di virilità, anziché di invecchiamento. Fai tabula rasa dei tuoi problemi. In questo modo nove volte su dieci la perdita dei capelli diventa l’inizio di un processo di miglioramento. Molte ricerche, infatti, confermano che spesso un uomo pelato viene considerato più alto, più virile e più dominante rispetto a un uomo con la testa piena di capelli. Si stima per esempio che alla panca piana riescano a sollevare un peso del 13% superiore e vengono ritenuti più attraenti dei loro rivali capelloni. Che cosa aspetti? Fregatene di tutti, inizia a tagliarti i capelli a 2 mm e passa gradualmente a raderti del tutto.

I capelli, lo specchio della salute

La stempiatura
Chi perde capelli prevalentemente sulla calotta cranica e sulle tempie potrebbe essere a rischio cancro alla prostata a causa di un livello elevato di ormoni chiamati androgeni.
Rimedio: fare esercizi cardiovascolari che aiutano ad abbassare i livelli degli androgeni nel sangue e quindi rallentano anche la caduta dei capelli.

I capelli biondi o rossi
Le persone con i capelli biondi o rossi hanno una maggior predisposizione al Parkinson, in quanto il colore chiaro è sintomo di scarsa melanina, un pigmento neuro protettivo.
Rimedio: mangiare tante mele. È stato provato che le persone che mangiano almeno 5 mele alla settimana diminuiscono del 46% il rischio di ammalarsi di Parkinson rispetto a chi mangia 1 mela al mese.

Il giovane brizzolato
Chi ha i capelli sale e pepe già da giovane probabilmente ha un inspessimento delle arterie che può provocare problemi cardiaci.
Rimedio: sgranocchiare nocciole, mandorle, pistacchi. La frutta secca favorisce la corretta circolazione sanguigna.