Sex killer

SEX KILLER
SE LI CONOSCI LI EVITI!
A cura del Dott. Marco Ugolini, Dermatologo, laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi dell’Insubria (Varese) con specializzazione in Dermatologia e Venereologia.

Il dermatologo ne vede di tutti i colori: di pelle ma anche di infezioni e malattie. Comprese quelle a trasmissione sessuale, le cosiddette IST (Infezioni Sessualmente Trasmissibili) e MST (Malattie) che, se trascurate, possono dare origine a seri problemi di salute per lui e la sua lei.

NON ABBASSIAMO LA GUARDIA
L’epoca della sifilide era quella dei cow boy: per loro era quasi obbligatoria. L’epoca dell’AIDS, invece, dura ancora oggi, anche se le grandi campagne mediatiche per far conoscere i pericoli di questa malattia hanno tenuto sotto controllo un problema che trent’anni fa sembrava destinato a sfuggire di mano a tutti. E oggi? Possiamo stare tranquilli?
Assolutamente no!

QUATTRO INFEZIONI CHE DEVI CONOSCERE
L’incidenza delle malattie sessualmente trasmissibili è tutt’altro che in diminuzione. Tralasciando le più gravi (HIV, Epatite C), ecco le più frequenti cause di infezioni:

HPV: provoca condilomi, verruche piane e palmoplantari.
L’infezione la prendi per contatto diretto e può localizzarsi su cute, mucose genitali, perineo, bocca.
Ha decorso benigno e richiede prodotti topici o terapie ambulatoriali. Talvolta la presenza del virus richiede esami strumentali (tipo pap-test) per la sua identificazione. Se trascurate, alcune di queste infezioni possono comportare l’insorgenza di forme precancerose o carcinomi del collo dell’utero, della regione ano-rettale o del cavo orale.

MOLLUSCO CONTAGIOSO: infezione causata dal Molluscum Contagiosum Virus (MCV). Acquisita per contatto diretto, è frequente in età infantile (con diffusione al tronco e agli arti). Nell’adulto è classificata come IST e la sua localizzazione principale è la regione inguino-pubica. Il trattamento è topico o ambulatoriale.

CHLAMYDIA TRACHOMATIS: è una infezione batterica prevalentemente genitale e rettale che si trasmette per contatto diretto e che è spesso asintomatica e pertanto di difficile individuazione. La diagnosi è possibile grazie a un test di laboratorio effettuabile in ambulatori specializzati.
La terapia è basata su antibiotici sistemici, per entrambi i partner. Casi non trattati sono responsabili di una malattia infiammatoria pelvica che può dare, soprattutto nella donna, sterilità.

NEISSERIA GONORRHEAE: infezione batterica a trasmissione per contatto diretto. Più frequentemente associata a sintomi rispetto all’infezione da Chlamydia, è caratterizzata da dolori alla minzione e perdite uretrali. La diagnosi è di laboratorio eseguita su tampone e la terapia è con antibiotici sistemici, sempre per entrambi i partner.
Se trascurata, evolve anch’essa in malattia infiammatoria pelvica cronica e sterilità (soprattutto femminile).

IL CASO È CHIUSO?
Tutto qui? Fatti questi esami posso stare tranquillo?
Purtroppo no: queste non sono le uniche IST esistenti. Però sono le più diffuse in Italia e in Europa e non si diffondono solo nei soggetti trascurati dal punto di vista igienico.
Questo tipo di infezioni, anzi, si riscontrano anche su persone “insospettabili”, anche perché il contagio a volte può avvenire per cause diverse da quelle sessuali, come per esempio il contatto indiretto attraverso le mani e gli oggetti contaminati. Nessun giudizio quindi: queste patologie non sono per forza indicative di una vita sessuale promiscua o incauta.

COME DIFENDERSI
Prima cosa: state alla larga dal dottor Google. Il medico che trovate su internet e le diagnosi o le terapie che vi forniscono gli amici via social non portano da nessuna parte. L’unica vera diagnosi è quella fornita dallo specialista.
Poi: è banale dirlo ma il nostro miglior alleato è sempre il preservativo, utile soprattutto per prevenire infezioni da Clamydia e Gonorrea. Se sono presenti condilomi o molluschi contagiosi in zone non protette dal condom, però, questi potranno comunque essere trasmessi. In tal caso il dermatologo (o il ginecologo per lei) dovrà intervenire con le opportune terapie al più presto.
Se avete l’abitudine di depilare la zona genitale, sappiate che queste metodiche possono creare microabrasioni invisibili.
Tali ferite rappresentano una via di ingresso preferenziale per i virus (soprattutto per HPV e Mollusco Contagioso). Sappiate che nei giorni appena seguenti la depilazione la cute è meno
difesa in caso di contatto sessuale “a rischio”.
Un altro aiuto può venire dall’uso di detergenti intimi ad azione disinfettante, che non hanno però alcun effetto curativo su infezioni già presenti. Se infine notate qualche “puntino” bianco sospetto su pube e genitali di lei o lui, fatevi controllare al più presto. Eviterete fastidiosi trattamenti medici un domani.