Roberto Cristofoli

Nato a Verona il 29 gennaio 1990, Roberto pratica Bmx con la società DN1 EVREUX BMX. L’impegno a livello agonistico è iniziato nel 2001 e dal 2007 è membro della squadra Nazionale e fa parte del team di interesse olimpico per Rio 2016.

Qualche tempo fa, Roberto Cristofoli, campione di BMX, ha visto un filmato girato in una palestra dove sul muro di fronte c’era scritto “YOU ARE NOT SPECIAL”. La scritta lo ha fatto riflettere: “nonostante possa sembrare negativa o demotivante, questa frase è un richiamo all’impegno, al non accontentarsi mai credendo di essere arrivati o, peggio, di non aver bisogno di fare sacrifici per raggiungere i propri obbiettivi nella vita. Allo stesso modo mi ricorda che anche le altre persone intorno a me si impegnano. E che quindi devo mettercela tutta!”

Vita da atleta

Roberto ogni giorno deve conciliare i suoi allenamenti, l’attività di allenatore e gli studi universitari. Si è avvicinato alla BMX a 11 anni dopo un’estenuante pressing psicologico nei confronti dei suoi genitori. “Con il calcio non mi divertivo più e gli ho chiesto di portarmi alla pista di San Giovanni Lupatoto (VR). È stato subito amore.” La BMX è uno sport adrenalinico e ricco di emozioni estreme. “La cosa che più mi affascina è il suo carattere ‘infinito’: ogni pista è diversa e ogni passaggio è nuovo. Poi l’adrenalina dei salti e della gara è indescrivibile.” Gli allenamenti sono mirati: d’inverno Roberto si allena due volte al giorno, mentre nella stagione agonistica lascia più spazio al recupero tra una gara e l’altra. Gli allenamenti sono intensi ma brevi (circa 2 ore ciascuno). Al lavoro tecnico e di potenziamento con la BMX si affianca un lavoro di resistenza, con bici da corsa o mtb, oltre alla palestra per le alzate olimpiche o plyo (salti a piedi). Roberto segue poi un’alimentazione varia anche se piuttosto proteica per sostenere gli sforzi richiesti da uno sport di forza come il suo. La BMX è uno sport affascinante ma forse ancora poco conosciuto: “credo che il problema sia quello che hanno tanti sport: non vengono promossi. Altro gravissimo limite è il totale disequilibrio geografico degli impianti, poiché l’attività è concentrata solo al nord ciò la rende ancora più di nicchia. Anni fa la BMX era molto più diffusa e c’erano molti più partecipanti e atleti di livello alto. Adesso ogni volta che dico ‘faccio BMX’ devo anche spiegare di che cosa si tratta.” Sicuramente il fatto di avere vinto l’Invictus Award ha portato maggiore interesse nei confronti di questa disciplina e ha anche permesso a Roberto di fare qualcosa di importante per la sua pista: “ho avuto l’occasione di fare attività pazzesche e di conoscere dei grandi atleti che ho il privilegio di chiamare amici. La vittoria è stata ancora più inaspettata della selezione: sono stato primo in classifica per molti giorni ma non ho mai pensato di avere già vinto. Al di là del divertimento, il premio mi ha dato la possibilità di migliorare la pista dove sono cresciuto che, essendo un impianto che ha più di vent’anni, necessitava di un bel po’ di migliorie.”

Un giovane veterano

In molti sostengono che la BMX sia una disciplina da iniziare giovanissimi. Roberto ha 25 anni ed è quasi considerato un veterano, perché qui gli altri cominciano anche prima degli 8 anni: “ma a me piaceva troppo andare in bici e ho imparato lo stesso”. Molti ragazzini vengono mandati in gara prematuramente e si stufano se non si piazzano subito.” Roberto Cristofoli si sta preparando con la stessa pazienza e con lo stesso impegno di sempre per qualificarsi alle Olimpiadi di Rio, appuntamento a cui spera di presentarsi con la laurea in ingegneria in tasca. E Roberto ha già dimostrato che niente è impossibile.

Le passioni

Roberto è appassionato di internet; segue tutte le discipline sulle due ruote (downhill, freeride, freestyle, mtb, motocross e supercross) ma anche le quattro ruote, in particolare il rally. Studia ingegneria meccanica perché in futuro vorrebbe lavorare nel mondo dei motori o delle due ruote, è istruttore di BMX nello stesso club in cui ha iniziato. Il suo idolo è Ayrton Senna. L’Invictus Awards è la web serie prodotta da Paco Rabanne che vede come protagonisti 7 atleti, di 7 Paesi diversi, che devono affrontare una serie di prove di resistenza valutate dagli internauti. Solo uno di loro vince 50 mila euro per realizzare il proprio progetto.

CARRIERA
- 14 volte Campione Italiano
- Finalista ai Campionati Asiatici assoluti di Hong Kong 2012
- 4° al Campionato Panamericano del Cile 2012
- 7° al Campionato Europeo 2008
- 11° al Campionato Europeo 2012