Quando l’orecchio fischia – 1/3

L’acufene, più comunemente chiamato ronzio, è una percezione di rumore pur in assenza di rumori reali. Di tanto in tanto capita a tutti ma una persona su dieci ne soffre in modo continuo. Nella maggiore parte dei casi l’acufene non interferisce in maniera significativa con la qualità della vita però può ostacolare la capacità di concentrazione e disturbare il sonno notturno. L’acufene può manifestarsi in una o in entrambe le orecchie e a volte è difficile localizzarlo perché sembra di avvertirlo in maniera diffusa in tutta la testa. L’acufene, infatti, non è generato dal rumore esterno ma è prodotto dal nostro apparato uditivo.

Quali sono le cause?

Sebbene il meccanismo esatto dell’acufene non sia ancora stato compreso del tutto, la sua comparsa è legata ad alcuni fattori noti. Il danneggiamento delle cellule della coclea o l’esposizione a rumore eccessivo possono rappresentare una prima causa di acufene. Molti soffrono di un acufene temporaneo, per esempio dopo un concerto rock ad alto volume o una notte in discoteca. Questa manifestazione, chiamata Shift Threshold Temporary (TTS), è una condizione transitoria che si pensa dovuta all’esaurimento metabolico delle cellule ciliate della coclea. Un’esposizione continua a eventi così rumorosi, però, rischia di procurare danni irreparabili alle cellule del nostro orecchio che, in certi casi, può cominciare a inviare al cervello segnali alterati e causare di conseguenza un acufene permanente, una ipoacusia o addirittura entrambe le cose. Tra le altre cause dell’acufene ci sono poi età, l’ipertensione, il cerume impattato, la malattia di Ménière, i traumi alla testa o al collo, i problemi vascolari o temporo- mandibolari e anche lo stress, anche se quest’ultimo di solito contribuisce più che altro ad aumentare l’acufene e a renderlo ancora più insopportabile.

Nei prossimi giorni ti sveleremo cosa si può fare per prevenire questo fastidioso disturbo e come agire per eliminarlo o almeno attenuarlo.