Più pesce = più anni

Ormai lo sai: il pesce è consigliato nella dieta per il suo alto contenuto di acidi grassi omega-3, di cui diverse ricerche hanno ormai evidenziato la benefica azione a favore di cuore e circolazione. Ma una regolare assunzione di acidi grassi omega-3 non ti aiuta solo a prevenire l'infarto: "Gli acidi grassi omega-3 fanno parte della membrana di tutte le cellule dell’organismo, e sono anche i mattoni costituenti gli ormoni che governano gran parte della fisiologia umana, ecco perché non servono solo a scongiurare i problemi cardiaci" spiega il dottor David Katz, direttore del Prevention Research Center della Facoltà di Medicina di Yale (Usa). Perché il pesce ti fa bene01. Previene l'infarto. Negli anni Settanta alcuni scienziati osservarono un tasso molto basso di morte fra gli eschimesi della Groenlandia nonostante l’elevato contenuto di grasso (quasi il 40% delle calorie totali) della loro dieta: un elemento che divenne noto come il “paradosso eschimese”, in quanto contraddiceva precedenti studi secondo cui una dieta ricca di grassi aumentava il rischio di malattie cardiovascolari. In studi successivi, alcuni ricercatori danesi hanno scoperto che il fattore chiave era la particolare fonte del grasso: è stata infatti rilevata una forte correlazione fra la bassa incidenza di cardiopatia fra gli eschimesi e il loro alto consumo di pesce grasso, successivamente confermata da nuovi studi su altre popolazioni con un'alta presenza di pesce nella dieta (in Giappone, in Alaska e nella zona del Mediterraneo). E non è tutto: alcuni ricercatori italiani hanno somministrato 1 g di olio di pesce (composto quasi interamente di EPA e DHA) a 2.800 pazienti sopravvissuti a un infarto, scoprendo che l’integratore riduceva del 30% il rischio di morte per cardiopatia e del 45% il rischio di morte improvvisa rispetto ai pazienti che non assumevano olio di pesce.02. Combatte i tumori, l'asma e l'artrite. Alcuni ricercatori dell'Harvard University (Usa) hanno seguito 47.882 uomini per 12 anni, scoprendo che quelli che mangiavano pesce tre volte alla settimana avevano un rischio del 25% inferiore di sviluppare il cancro alla prostata letale rispetto a chi lo consumava meno di due volte al mese. Altre ricerche hanno poi dimostrato che il consumo regolare di EPA e DHA (ovvero acido eicosapentaenoico e acido docosaesaenoico, i due principali omega-3 contenuti nel pesce) può ridurre anche il rischio di cancro del colon, di asma e di artrite.03. Protegge il cervello. È inoltre dimostrato che questi acidi grassi omega-3 possono aiutare anche il cervello: secondo un'analisi di 497 studi condotta nel 2005 dal Department of Health and Human Services americano, un consumo elevato di EPA e DHA può aiutare a tenere lontani malattia di Alzheimer e demenza.04. Scongiura la depressione. Da uno studio finlandese su 3.204 uomini e donne è emerso che quelli che mangiavano pesce meno di una volta alla settimana avevano il 31% di probabilità in più di essere depressi di quelli che lo mangiavano almeno due volte alla settimana. Quanto devi mangiarneL’American Heart Association raccomanda 2-3 porzioni di pesce grasso alla settimana (calcola una porzione di circa 90-120 g, che ti fornisce circa 3 grammi di EPA e DHA) per ottenere molti benefìci per il cuoree e non solo. Puoi allora raggiungere la tua quota settimanale mangiando per esempio una scatoletta di tonno a pranzo il lunedì, salmone affumicato a cena il giovedì e una porzione di branzino al ristorante il sabato sera. Clicca poi qui per scoprire le principali fonti di EPA e DHA che puoi trovare in pescheria. E clicca invece qui per sapere quale cottura devi poi preferire. Come dici? Ami il pesce crudo? Allora clicca qui per la nostra scuola di sushi.