Le fasi del sonno

Il sonno inizia con la fase 1, quella che viene chiamata “addormentamento”, quando sei ancora mezzo sveglio e perdi il controllo della vista, con gli occhi che si muovono senza una precisa direzione. È in questa fase che talvolta si possono verificare gli scatti ipnotici, degli spasmi muscolari in tutto il corpo spesso accompagnati dalla sensazione di cadere, che ti possono impedire di continuare a dormire. Le allucinazioni ipnagogiche (come per esempio l’udire delle conversazioni che puoi a malapena comprendere) sono altri fenomeni innocui che possono accadere sempre a questo livello e che possono interrompere l’inizio del sonno.

Quando il corpo e la mente entrano della fase 2 il sonno diventa più profondo, e a un elettroencefalogramma l’attività cerebrale appare riprendere vita. Quando raggiungi la fase 3 sei completamente estraniato da ciò che ti circonda e sei in grado di proseguire a dormire anche in presenza di rumori che ti sveglierebbero se avessi il sonno leggero. Se soffri di sonnambulismo è questa la fase in cui si verificano gli episodi. È un fenomeno molto comune tra i bambini e che persiste nel 3-4% degli adulti. Si può verificare quando la normale architettura del sonno viene interrotta da qualche agente esterno come la febbre, un eccessivo affaticamento, la mancanza di riposo o l’uso di farmaci per dormire. Contrariamente a quanto si pensa è una buona idea svegliare un sonnambulo, soprattutto se si appresta a fare qualcosa di pericoloso come scendere le sale o mettersi alla guida.

Senza la fase REM le attività di memorizzazione e consolidamento delle immagini, che sono tra le funzioni principali del sonno, non potrebbero avere luogo con successo. Per esempio, alcuni test hanno evidenziato che se si viene svegliati prima di aver trascorso un buon lasso di tempo nella fase REM si hanno maggiori difficoltà a ricordare eventi accaduti il giorno precedente. La fase REM è quella dalla quale è più difficile svegliarsi, forse perché la nostra attenzione è focalizzata su ciò che avviene dietro le nostre palpebre. Nel sonno REM il nostro cervello è così attivo che un elettroencefalogramma mostrerebbe una funzionalità simile a quella da svegli. Mentre il cervello è impegnato a processare e immagazzinare le informazioni, il metabolismo accelera. Le pulsazioni, il respiro, la pressione sanguigna che avevano rallentato nelle fasi precedenti ora iniziano ad accelerare nuovamente. Se il sistema nervoso autonomo si attiva, comunque i muscoli principali sono paralizzati e il tuo corpo rimane totalmente inerte. Questa paralisi è funzionale. Domanda a chiunque abbia condiviso il letto con una persona che soffre di disordini della fase REM che cosa succede al loro corpo durante il sonno. I loro sogni vengono riprodotti nella realtà e questo può essere molto pericoloso per chi dorme nelle loro vicinanze. Per fortuna non  molti soffrono di questi disordini (1 persona su 200,  con un rapporto uomo-donna di 9 a 1).

Dopo la fase REM il sonno torna alla fase 1. Da qui riparte il ciclo, più volte per notte, dalla fase 1 alla fase 3 alla fase REM e così via, incrementando di volta il volta il tempo della fase REM. Ecco perché quando veniamo svegliati di prima mattina capita spesso che si sia nel bel mezzo di un sogno. È in questi casi che la paralisi tipica della fase REM persiste anche una volta svegli per alcuni attimi: sei sveglio ma incapace di muovere i muscoli per qualche secondo. Circa l’8% della popolazione vive almeno un episodio di paralisi di questo genere nell’arco della propria vita.