In un futuro sempre più vicino, la mobilità nelle grandi città italiane sarà su due ruote, soprattutto con servizi di bike sharing. A 200 anni dalla sua nascita (la prima fu creata in Germania nel 1817 e si chiamava Draisine), la bicicletta sembra essersi trasformata nel mezzo di trasporto più moderno, sicuramente il più sostenibile, e per molti versi alla moda.Merito proprio del bike sharing che dopo aver trovato casa a Milano nel 2008 con la diffusione delle prime stazioni del servizio BikeMi di Atm, da settembre sta avendo una nuova e impetuosa espansione, grazie all'innovativo sistema di free floating (flusso libero). Praticamente le biciclette a noleggio non hanno stazione, ma possono essere rintracciate e noleggiate attraverso una App per smartphone e un sistema di riconoscimento satellitare. Milano è letteralmente inondata delle bici gialle di Ofo e di quelle grigio-arancioni di Mobike, i due operatori cinesi che per primi hanno proposto questo inedito servizio in Italia. Mobike è già attivo anche a Firenze. Oggi a Milano sono presenti ben 16650 biciclette a noleggio (12mila free floating e 4650 BikeMi)

Rivoluzione ad alto tasso tecnologico ed ecologico

Un'App per smartphone consente di individuare e noleggiare la bici
Un’App per smartphone consente di individuare e noleggiare la bici

Basta la registrazione ad una delle App e poche decine di centesimi di euro per saltare in sella ad una bike e spostarsi per Milano. Una volta giunti a destinazione, la bici dovrà essere parcheggiata in una rastrelliera pubblica o su strada, dove però non dia fastidio alla circolazione.
Una rivoluzione tecnologica, ma anche ecologica, visto che incide in modo significativo sulla mobilità. Non a caso il Comune di Milano ha annunciato di aver stanziato 30 milioni di euro di investimenti per nuove infrastrutture ciclabili.

L'uso di queste biciclette è già diventato una vera moda. Utilizzatissima dagli universitari, e da chi si sposta a Milano per lavoro. Gradita a chi arriva a Milano con i mezzi e necessità di un mezzo di trasporto per il cosiddetto “ultimo chilometro” verso il posto di lavoro. Insomma, versatilissima. L'altra faccia della medaglia è che la città è letteralmente inondata di biciclette, qualche volta invadenti e fuori posto. Soprattutto preda di vandali e deficenti.