Il libro che aiuta.

FRANCESCO ACERBI
È un Francesco Acerbi molto emozionato quello che si racconta, alla presentazione del suo libro – scritto a quattro mani con il giornalista Alberto Pucci – “Tutto bene – La mia doppia vittoria sul tumore”. La storia parla di determinazione, voglia di lottare, tenacia e forza d’animo e si può riconoscere tutto lo spirito di Acerbi, che non ha mai ceduto di fronte al tumore e, anzi, è tornato ad avere una vita normale. “La malattia mi ha cambiato la vita, adesso sto molto più attento sia al mio stile di vita che alle piccole cose della vita” – racconta Acerbi – “All’inizio ero abbattuto, non mi ponevo più traguardi e obiettivi e non avevo voglia di lottare. Poi con il tempo ho ripreso a combattere sia contro la malattia sia, poi, per guadagnarmi spazio sul campo di calcio”.
Ripercorrendo la propria carriera, dalle giovanili del Brescia al Sassuolo, fino ad arrivare all’azzurro della Nazionale, il difensore racconta con grande emotività e trasporto la sua storia, sperando che possa essere di esempio anche per gli altri. “Quello che mi è successo spero possa dare conforto e speranza a chi sta passando quello che ho dovuto affrontare io” continua Francesco Acerbi, “Il mio esempio è la dimostrazione che recuperare da un tumore è possibile e, con uno stile di vita sano, si può lasciare tutto alle spalle”.
Da questa esperienza Acerbi ha imparato tanto e non vuole dimenticare chi, come lui, è alle prese con la stessa battaglia. È per questo che a margine della presentazione del libro il difensore del Sassuolo, insieme al Professore Andrea Salonia, direttore dell’Urological Research Institute del San Raffaele di Milano, ha presentato un progetto per la nascita di una fondazione dedicata alla ricerca e alla cura dei tumori maschili, che vedrà coinvolto in prima persona proprio il difensore del Sassuolo.
MH Che cosa ti ha spinto a raccontare la tua storia e come ti sei sentito mentre la scrivevi?
Il motivo è molto semplice: con la mia storia voglio dare forza e incoraggiamento a tutti quelli che stanno vivendo la mia stessa situazione. Ci sono tantissime persone, e nel mio periodo di malattia li ho conosciuti, che soffrono quotidianamente e, in alcuni casi, perdono la voglia di lottare.
Ed è proprio questa voglia che non deve mai mancare perché dal tumore si può uscire completamente come ho fatto io. Ed è proprio l’obiettivo di questo libro, spingere la gente a
lottare sia nel combattere la malattia sia nelle cose quotidiane della vita. Scriverlo è stato molto emozionante, perché mi ha permesso di ripercorrere tutta la mia malattia, con gli alti e
i bassi, con le persone che mi sono state vicine e con quelle che ho incontrato nel mio percorso. Mi ha fatto apprezzare ancora di più la mia vita e il lavoro che faccio, che affronto ogni giorno con la massima dedizione e la voglia di spingermi al massimo.
MH Come è cambiata la tua vita dopo la malattia? Affronti le sfide e le difficoltà (sia sportive sia di vita quotidiana) in modo diverso ora?
Dopo la malattia ho iniziato ad apprezzare veramente ogni singola sfumatura quotidiana della vita. Oggi tendo ad essere meno impulsivo e più riflessivo e a contare fino a 10 prima di agire. Senza dubbio un insegnamento fortissimo che mi porterò dietro è quello che ogni piccola cosa può essere importante e non bisogna mai essere superficiali. Sicuramente le difficoltà le affronto con maggiore spirito di sacrificio. Dopo aver combattuto la malattia adesso cerco di essere sempre propositivo e determinato. Magari in alcuni frangenti della mia carriera, prima della malattia, mi sentivo appagato: oggi questo non succede nella maniera più assoluta.
MH Come sono cambiate le tue abitudini in ambito sportivo?
Soprattutto in termini di alimentazione e allenamento.
Ovviamente ho dovuto cambiare qualche abitudine. Oggi ho un’alimentazione e uno stile di vita più sano, con meno vizi. A livello di allenamento non è cambiato molto, continuo ad allenarmi come sempre anche d’estate e, vi svelo una curiosità, poco tempo fa abbiamo fatto dei test atletici con la squadra e sono risultato il migliore.
MH Cosa ti fa stare bene?
Come ho già detto, dopo che hai dovuto affrontare una malattia come il tumore, ti innamori della vita, di tutto quello che ti circonda. Ci sono tante cose che mi fanno stare bene! Anche una semplice serata con gli amici mi rilassa e mi rende felice. Poi ho naturalmente il mio lavoro, il più bello del mondo, che amo e non può che farmi stare bene.
MH Pratichi altri sport magari durante il tempo libero o per rilassarti?
Visto quello che faccio sono impegnato con lo sport 10 mesi su 12 e ho poco tempo per fare altri sport. Ovviamente in estate, dopo le due canoniche settimane di pausa e relax giusto per staccare la spina, ricomincio ad allenarmi per farmi trovare pronto. Ma l’allenamento si basa su corsa, soprattutto, e un po’ di lavoro in palestra. Lo faccio in modo da presentarmi al raduno di agosto in forma e già pronto atleticamente.
MH I calciatori sono un punto di riferimento per molti giovani. Quale consiglio ti senti di dare a chi vuole intraprendere la carriera di calciatore professionista?
Il consiglio è lo stesso che darei a chi legge il mio libro: mai mollare! Se un ragazzo nello sport, come nella vita, vuole raggiungere traguardi ed obiettivi, non deve e non può mai cedere, deve andare avanti per la propria strada e cercare di migliorarsi giorno dopo giorno, senza mai sentirsi appagato.