Un cestino per ripulire il mare dai rifiuti e dalle microplastiche che lo stanno soffocando. Potrebbe apparire come la classica goccia nel mare, ma è un atto concreto che sta prendendo forma lungo le coste italiane grazie all'impegno di LifeGate, protagonista del progetto “PlasticLess”, al quale oggi ha aderito anche la casa automobilistica svedese Volvo.

LifeGate sta acquistando e posizionando in diversi porti i dispositivi Seabin, dei curiosi cestini in grado di catturare dalla superficie dell’acqua circa 1,5 chilogrammi di detriti al giorno. Il loro compito è quello di raccogliere e filtrare circa 25mila litri di acqua marina ogni giorno, trattenendo solamente la sporcizia e le microplastiche che poi vengono prelevate e inviate allo smaltimento.

Risultano particolarmente efficaci in aree come i porti, all’interno dei quali si creano punti di accumulo causati da venti e correnti marine.

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L'impegno di LifeGate, Volvo e Whirlpool per una società sostenibile

"Siamo contenti di essere entrati nella fase operativa del progetto, posizionando i primi dispositivi nei porti italiani, un naturale punto di accumulo di rifiuti galleggianti - spiega Enea Roveda, CEO di LifeGate, la realtà italiana che conta 6 milioni di persone e che lavora per costruire un futuro più sostenibile - La diffusione dei Seabin è un obiettivo primario dell'iniziativa, perché rappresenta una soluzione concreta che supporta la raccolta di plastiche e microplastiche e si aggiunge all'importante opera di sensibilizzazione dell'opinione pubblica sull'impatto delle azioni quotidiane per la salute dei nostri mari e sulla prevenzione per un uso consapevole dei materiali plastici". LifeGate conta di trovare nuovi partner per poter diffondere la tecnolgiaa SeaBin in diversi porti italiani e dare più energia al lavoro di pulizia dei mari.

Il primo dispositivo, adottato da Volvo Car Italia, è stato posizionato la scorsa settimana nel porto di Marina di Varazze (SV) ed è in programma nei prossimi giorni l'installazione di altri due dispositivi a Marina di Cattolica (RN) e Venezia Certosa Marina (VE).

A rendere adeguata allo scopo la tecnologia Seabin c'è la sua capacità di intercettare ed eliminare le microplastiche fino a 2 millimetri e le microfibre fino a 0,3 mm di diametro, che sono sempre più diffuse e pericolose. Le microplastiche provengono dalla distruzione nell'ambiente di frammenti di plastica di maggiori dimensioni. Si tratta di scarti che inquinano il mare, ma che finiscono anche per essere mangiati dai pesci e di conseguenza dall'uomo. Le minuscole particelle di plastica sono inoltre prodotte dal lavaggio dei vestiti sintetici o derivanti dall'abrasione degli pneumatici.

"Volvo è da sempre impegnata a favore dell'ambiente e non solo a parole - ha dichiarato Michele Crisci, Presidente Volvo Car Italia - Il progetto PlasticLess di cui siamo partner è un esempio di come Volvo non si limiti a un'azione di sensibilizzazione, ma si impegni anche in iniziative che hanno un effetto reale a favore dell'ambiente. Dopo che la Casa madre ha sostenuto la campagna globale Clean Seas promossa dalle Nazioni Unite, tocca a noi adesso dare un contributo tangibile, che assume un valore particolare se pensiamo che il nostro amato Mediterraneo ha purtroppo una delle concentrazioni di inquinanti plastici più elevate del pianeta”.

Altro partner del progetto è Whirlpool che, per rafforzare ancora di più la consapevolezza circa le grandi sfide relative all’inquinamento e diffondere una cultura improntata al rispetto dei mari, ha adottato due dispositivi Seabin installati in due porti in Italia, entrambi nelle Marche, il porto Marina dei Cesari di Fano (PU) e il Circolo Nautico Sambenedettese di San Benedetto del Tronto (AP).

Seabin è una realtà già presente in 20 nazioni. Il progetto lanciato in Italia prevede anche una campagna di sensibilizzazione su lifegate.it con consigli pratici e soluzioni concrete offerte alle persone e alle aziende.

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