Come da tradizione, l'Esposizione Internazionale del Ciclo e del Motociclo alle porte di Milano richiama migliaia di visitatori da tutto il mondo con le novità, gli eventi e i personaggi più in voga del momento per il mondo delle due ruote. In una cornice più unica che rara, tra moto, piloti e addetti ai lavori noi di Men's Health abbiamo scelto lo stand KTM per scambiare una chiacchierata con uno che di moto e motori se ne intende: il pluricampione del mondo di Motocross Tony Cairoli. Ecco come è andata.

Nove volte campione del mondo: come riesci a mantenere un livello di performance così alto e come è cambiato il tuo modo di allenarti in tutti questi anni?
Il motocross è uno sport che richiede una preparazione atletica quasi estrema ed è molto importante non lasciarsi andare nei periodi di riposo, quelli tra una stagione e l'altra, soprattutto ora che gli anni avanzano, perché poi riprendere diventa sempre più difficile. Il segreto, quindi, è quello di non staccare quasi mai e di mantenersi sempre in forma. La mia preparazione non è cambiata e ormai il mio programma di allenamento è molto simile da 7/8 anni a questa parte. E ha sempre funzionato. Anche se è sempre più difficile rimanere al top con l'età che avanza.

Ripercorriamo la tua carriera: il 2003 è l'anno della svolta, poiché entri nel team di Claudio De Carli e da quel momento inizia la tua ascesa a leader indiscusso di questa disciplina. Raccontaci quel periodo.
Gli inizi sono stati davvero difficili perché, venendo dalla Sicilia, emergere a livello internazionale sembrava davvero impossibile. Fortunatamente, dopo un anno passato al nord in un team dove facevo fatica ad affermarmi, sono riuscito ad approdare nel team di De Carli, che era un team già di livello mondiale. Loro mi hanno dato i consigli giusti per crescere. È stato difficile perché gli allenamenti erano davvero molto duri. Siamo andati ad allenarci nel Nord Europa in inverno sui terreni sabbiosi che ci sono in Olanda, per poi provare anche pioggia, neve e ghiaccio. Per me che venivo dalla Sicilia è stato sicuramente un trauma. Mi ha salvato la fame di emergere e di far vedere che potevo fare qualcosa a livello mondiale.


Nella tua carriera ci sono stati alti e bassi. Dove trovi l’energia, la forza per superare le difficoltà e gli infortuni e per dire al mondo che Tony Cairoli comunque vada è sempre lì a combattere per il titolo?
La forza viene sicuramente dalla passione per questo sport, per la moto in generale. Mi reputo molto fortunato ad avere come lavoro la mia passione più grande. Ecco perché cerco sempre di dare il massimo in ogni allenamento e in ogni gara.


Raccontaci la tua preparazione fisica e il tipo di allenamento settimanale in vista delle gare.
Il motocross, ripeto, è lo sport a due ruote più duro che c’è e l'allenamento per questa disciplina è molto simile a quello di chi fa triathlon. Poi dipende dal periodo dell'anno: d’inverno, lontano dalle gare, faccio molta massa muscolare, rinforzando i muscoli e le articolazioni più soggette a traumi come le spalle, il torso, gambe. Una volta iniziata la stagione faccio molto più allenamento cardio-vascolare con corsa, bici, step.

Hai una dieta particolare a seconda del periodo dell’anno o del tipo di gare che devi affrontare?
Non seguo nessuna dieta particolare. La dieta mediterranea di per sé è già una dieta sportiva perfetta.

Quanto incide la preparazione mentale prima di ogni gara?
Non sono superstizioso quindi non ho nessun rito o scaramanzia pre-gara. È ovvio, però, che la preparazione mentale fa sicuramente molto più di quanto si possa immaginare. Essere pronti mentalmente a volte è più importante che esserlo fisicamente.

Il tuo futuro lo vedi a quattro ruote o tu sarai sempre e solo per la moto?
Se ci sarà la possibilità di farlo, mi piacerebbe molto mettermi alla prova con le quattro ruote. È un futuro che non escludo. Le auto mi piacciono molto e sono un fan dei rally.

Di Victor Venturelli per Men's Health