Fuori tempo massimo

Nonostante i passi da gigante compiuti dalla tecnologia dei materiali, anche le scarpe più innovative non durano per sempre. Continuare a macinare chilometri con calzature usurate non è una furbata: non solo ne risentiranno prestazioni e tempi, andrai anche incontro a un maggiore rischio di infortuni.

Prendi le tue scarpe, quindi, e controlla fai il triplice check-up che segue:


1/Suola
Una delle funzioni essenziali delle scarpe da corsa è garantirti la giusta aderenza su qualsiasi superficie. Esattamente come i pneumatici dell’automobile, con il tempo e l’uso, la gomma a contatto con il suolo si consuma. Se noti che lo spessore è sensibilmente diminuito oppure ci sono buchi o spelature consistenti, non rischiare di correre male o in modo sbilanciato. Acquista un paio di scarpe nuove.


2/Interno suola
Più difficile è valutare lo stato della schiuma che si trova all’interno della suola è che amplifica la sensazione di spinta dei tuoi passi. Appoggia la suola su una superficie piana come per esempio un tavolo e osserva le scarpe da dietro. Se non sono simmetriche e pendono da una parte, è il segno che la struttura interna è compromessa. In pratica la scarpa non riesce più ad assorbire l’impatto con il suolo, il che, alla lunga, può ripercuotersi negativamente sul benessere di caviglie, ginocchia e anche. L’estrema flessibilità è un ulteriore brutto segno: se riesci a piegare la scarpa come fosse una piadina, be’, vuol dire che la sua capacità di assorbire gli urti è ormai nulla.


3/Il chilometraggio
La durata media di una scarpa da corsa dipende dallo stile di corsa e dal peso del runner. Detto ciò, 500/800 chilometri sono di solito il massimo che una calzatura può sopportare. Giusto per capire, se corri 130 chilometri al mese, dovresti investire in un nuovo paio di scarpe ogni 4/6 mesi. Per non sbagliare, appunta con un pennarello indelebile la data di acquisto su un lato della scarpa nuova.