Filippo bergamaschi

FILIPPO BERGAMASCHI,
UN CAMPIONE DEL GREEN CRESCIUTO IN ITALIA


Due chiacchiere su passato, presente e futuro del golf e sulla preparazione fisica di un giovane campione del green.

Come hai iniziato a giocare a golf?
I miei genitori mi hanno fatto scoprire questo sport e dall’età di 10 anni andavo con loro a giocare mentre intorno ai 14 anni ho iniziato a fare sul serio.

C’è stato un momento in cui hai capito che potevi fare di questo sport la tua professione?
In realtà non c’è stato un momento preciso ma quando ho iniziato a fare bene e vincere tornei ho capito che poteva diventare qualcosa di più di un hobby.

Che cosa ti piace di più di questo sport?
Sicuramente il fatto di poter stare all’aria aperta perché l’idea di lavorare in un ufficio mi terrorizza. E poi lo spirito di competizione che, da uomo di sport, è un grande stimolo per fare bene e meglio.

Quanto devi essere preparato fisicamente per questo sport?
Sicuramente non è indispensabile avere una grande massa muscolare ma negli ultimi anni la mentalità e l’approccio al golf, soprattutto da parte delle nuove generazioni, è cambiato molto. Oggi siamo tutti molto allenati e la preparazione fisica è diventata un aspetto importante anche nel nostro sport.
Quindi ci alleniamo molto anche in palestra. Fino a 30/40 anni fa si credeva che l’allenamento in palestra facesse male. Poi, grazie a Tiger Woods, si è lentamente cambiato approccio perché lui ha sempre giocato in modo molto diverso. Lui si è sempre allenato parecchio in palestra e ha dimostrato che il fisico può fare la differenza. Con una buona preparazione fisica, soprattutto nei tiri lunghi, la performance ne trae parecchio vantaggio. Dunque
le nuove generazione, prendendo Tiger Woods come modello, sono molto attente anche all’allenamento fisico. Lo stesso Rory McIlroy, attuale numero uno, ha un fisico straordinariamente allenato.

Quali sono i tuoi ritmi di allenamento?
La preparazione in palestra si concentra generalmente nel periodo invernale quando non ci sono impegni sportivi in calendario. E comunque non è opportuno esagerare con la massa perché potrebbe influire negativamente sul gesto tecnico, dato che nel golf conta molto avere una buona mobilità. Ma quando in inverno non ci sono i tornei, è consigliabile fare palestra tutti i giorni almeno 1 o 2 ore, cercando di concentrarsi sugli esercizi di flessibilità e mobilità, e almeno altri 30/50 minuti per gli esercizi per la prevenzioni dei dolori alla schiena, un problema molto diffuso tra i golfisti.
Poi almeno 30 minuti di attività cardio-vascolare e tanti esercizi a corpo libero evitando pesi eccessivi, utilizzando invece gli elastici per allenare la forza esplosiva. La parte del corpo che dobbiamo allenare molto è il core, perché la stabilità nel nostro gioco è fondamentale.

Come ti prepari invece mentalmente a un torneo?
In passato ho lavorato con un mental coach perché la concentrazione in gara è molto importante e quell’esperienza mi ha dato gli strumenti necessari per trovare ogni volta lo stato mentale corretto. In campo è molto facile lasciarsi distrarre da quello che ti circonda e la sfida è cercare di tenere sempre lo stesso livello di concentrazione colpo dopo colpo, anche e soprattutto quando la gara non procede come vorresti.
La mentalità positiva è un altro aspetto importante del nostro gioco.

Segui una dieta particolare?
Considerando che una gara può durare anche 5 ore, magari al caldo e sotto al sole, è importante mangiare in modo sano come farebbe qualsiasi sportivo. In gara preferisco mangiare frutta secca e bere tanta acqua.

Dopo più di 100 anni, il golf torna ad essere una disciplina olimpica a Rio 2016. Che cosa ne pensi?
È stupendo per noi professionisti e per tutti gli appassionati, anche se dobbiamo ancora abituarci allo spirito olimpico. Ma rappresenta sicuramente un grande ritorno.