Ferma il bullo che c’è in te – 2/2

Ecco gli ultimi due segnali: 
 

4. Sei scortese perché non hai tempo da perdere

 

Il problema: le e-mail verbose e chilometriche sono poco efficienti, d’accordo. Ma anche limitarsi a buttare giù una frase con tono imperativo e senza una parola di saluto non rappresenta un modo intelligente di comunicare. Per dare il meglio, le persone hanno bisogno di sentirsi stimate e considerate. Se invece ti rivolgi ai tuoi sottoposti solo per muovere una critica o per assegnare un lavoro, finirai per essere odiato.
 

Il rimedio: ci vuole davvero poco per essere gentili e mostrare apprezzamento. Cerca il contatto visivo quando incroci qualcuno nel corridoio o in ascensore, saluta sempre per nome e con un sorriso, ricordati di dire sempre “grazie” e “per favore”. Insomma, le intramontabili “buone maniere” delle nostre mamme.
 

5. Accusi gli altri di essere troppo permalosi

 

Il problema: può capitare che usare dei modi bruschi e severi con una persona che s’impegna poco alla fine la spinga a dare il meglio di sé. Se il tuo comportamento intransigente non dà i risultati sperati, tuttavia, non liquidare la faccenda incolpando gli altri di essere permalosi. Il fatto che i tuoi metodi abbiano funzionato con qualcuno, non vuol dire che debbano valere per tutti.
 

Il rimedio: assumiti la responsabilità di come il tuo stile di leadership influenzi gli altri. Prima di gettare la spugna con un sottoposto e ritenere che sia una causa persa, cerca altri approcci per motivarlo.