Basta poco perché una gita si trasformi in un incubo: un piede messo male, una scivolata, una caduta ed ecco di colpo l’inaspettato, quasi sempre dove non prende il cellulare. Riuscire a soccorrere i tuoi compagni di avventura o anche te stesso può fare la differenza tra la vita e la morte. Certo, non bastano pochi suggerimenti a fare di te un esperto, ma sapere come intervenire potrebbe aiutarti a tamponare uno stato di pericolo. Ecco come affrontare le 6 situazioni più a rischio durante una passeggiata nella natura.

1. Emorragie

In caso di lacerazione così ampia da dover essere ricucita, e senza materiale sanitario idoneo disponibile, anche del nastro isolante può andare bene: unisci i lembi di cute tenendoli insieme con una striscia di questo materiale. Nei casi più difficili puoi impiegare anche ago e filo o spille da balia. In caso di emorragia arteriosa invece puoi intervenire con:

  • compressione diretta sulla ferita con sollevamento dell’arto colpito,
  • fasciatura compressiva,
  • compressione dell’arteria a monte della ferita.

2. Distorsione, lussazione o frattura

Immobilizza l’arto senza riallinearlo per evitare lesioni di vasi sanguigni. Usa bastoni o assicura l’arto leso al corpo stesso della vittima. In caso di fratture esposte devi disinfettare la ferita, oppure semplicemente lavarla con dell’acqua e cercare di proteggerla da possibili agenti patogeni esterni.

3. Morso di vipera

È raramente mortale ma sempre fastidioso. Non andare in panico e soprattutto non incidere mai (e proprio mai) la pelle per cercare di estrarre il veleno. Ecco che cosa fare:

  • Per prima cosa tranquillizza la vittima, e se la vittima sei tu non farti prendere inutilmente dal panico: l’agitazione potrebbe aumentare la diffusione del veleno.
  • Poi, sciacqua abbondantemente la pelle con acqua.
  • Immobilizza l’arto colpito e cerca di trasportare la vittima (o farti trasportare) verso un centro attrezzato.

4. Shock

Lo shock è uno stato di sofferenza generale dell’organismo dovuto a una diminuzione dell’arrivo di sangue ai tessuti. Come si manifesta? Polso accelerato ma debole, sudorazione fredda, pallore e spesso stato di coscienza alterato. Tutti questi sintomi possono evolvere in uno stato di shock. Che cosa fare in questi casi? Il primo step consiste nell’eliminare la causa dello shock stesso, se possibile. Poi metti la vittima con le gambe alzate in posizione “anti-shock” e provvedi al suo isolamento termico se necessario.

5. Ipotermia e ipertermia

Mantieni la temperatura corporea sempre e comunque, è fondamentale o meglio dire vitale: porta con te sempre una coperta di emergenza o telo isotermico. Leggerissima, economica e compatta, può davvero salvarti la vita in caso di sbalzi termici imprevisti. In caso di ipotermia (forte abbassamento della temperatura), riscalda gradualmente la vittima, rimuovendo eventuali abiti bagnati. Le bevande tiepide possono aiutare: evita assolutamente gli alcolici. Per arrestare l’ipertermia (forte aumento della temperatura), o il colpo di calore, raffredda immediatamente il capo e le estremità, riparati il meglio possibile dalla fonte di calore e idratati rapidamente. La prevenzione, dove possibile, è fondamentale.

6. Ustioni

Se l’ustione è di piccole dimensioni, raffredda immediatamente la parte colpita, evitando di incidere le bolle se presenti. Disinfetta o lava con acqua. Non usare il ghiaccio. In caso di ustioni estese, copri la vittima con il telo isotermico e cerca soccorsi rapidamente. 

A cura di Fabrizio Nannini, con Daniele Manno, Istruttore AETEMP di Remote Life Support, Istruttore di Sopravvivenza FISSS, responsabile Scuola di Sopravvivenza OLTRE