Chris pratt 1/3

UNA VOLTA PRATT ERA SOVRAPPESO.
ADESSO È UNA STATUA DI MUSCOLI. VUOI SAPERE COME HA FATTO?

Pratt, 36 anni, è alto 1,88 metri e ha le spalle larghe e i muscoli di un sollevatore di pesi ma è perfettamente a suo agio a pedalare con una tutina di spandex sulla sua Cannondale.
Oggi Pratt è uno degli attori più ricercati di Hollywood: grazie ai ruoli da comparsa in Parks and Recreations, The Lego Movie e Lei è diventato il protagonista in Guardiani della Galassia e adesso in Jurassic World.

L’arrivo al successo di Pratt non è stato facile né diretto come le sue bracciate in piscina.
È cresciuto a Lake Stevens, una cittadina a nord di Seattle. Alle superiori era un ottimo wrestler e giocatore di football ma gli piaceva anche recitare. Sua mamma lavorava come cassiera al supermercato (ora è in pensione) e suo padre, che è morto a giugno dell’anno scorso dopo aver combattuto a lungo contro la sclerosi multipla, era nel ramo delle costruzioni.
Pratt dice che le lezioni che più lo hanno plasmato nella vita, sulla tenacia, il duro lavoro e l’umiltà, gliele hanno insegnate suo padre e i suoi allenatori.
Pratt è arrivato al diploma senza un vero piano per il futuro. Con alcuni amici è andato a Maui dove ha fatto il vagabondo: “vivevo in una roulotte, non sotto i ponti”, dice. “Facevamo surf, pescavamo, bevevamo, fumavamo marijuana ogni giorno e lavoravamo quanto bastava per comprarci birra e cibo. Non avevo nessuna responsabilità, non avevo un indirizzo e praticamente non possedevo nulla.
È stato un periodo bellissimo, ci divertivamo un mondo.”Pratt è arrivato a Hollywood a 19 anni, dopo che il direttore e attore Rae Dawn Chong l’ha “scoperto” a Maui dove si trovava in vacanza.
Da allora vive a Los Angeles (“odio stare in città”, dice Pratt, che si considera un campagnolo). Dopo il suo arrivo a LA è seguito un decennio di duro lavoro per la TV e il cinema che gli ha portato più rispetto che fama.
Ha recitato in alcuni ruoli da protagonista, tra cui Star Trek e Avatar, ma non ha mai sfondato.
Oggi Pratt si rende conto che semplicemente non si era preparato bene per quei ruoli e che non aveva la sicurezza in sé necessaria a bucare lo schermo.
All’epoca però cercava di farsene una ragione. Si diceva: “non sarò un eroe della Marvel ma almeno faccio il lavoro che vorrei”.