Anno dopo anno, gli incredibili salvataggi che riesce a fare in pista sono diventati uno dei tratti caratteristici dello stile di guida di Marc Márquez.
Il copione è ormai famoso: Márquez allunga sugli avversari, forza il ritmo e arriva lungo in una staccata: nella foga della frenata eccessiva perde l’anteriore che comincia a scivolargli via. La caduta sembra ormai inevitabile e, invece, lui si appoggia con tutto il corpo all’asfalto e rialza la moto, salvando la caduta, la curva e spesso anche la gara e la vittoria. Noi che lo guardiamo siamo senza parole: Márquez sembra ogni volta compiere qualcosa di fisicamente impossibile. Qualcuno all’inizio parlava di fortuna ma è ovvio che non è così, vista la frequenza con cui quei salvataggi si ripetono.
La verità è che Márquez allena tantissimo proprio questa sua capacità e adatta il suo stile di guida e la sua posizione in sella in modo da anticipare quella che è la causa più comune delle cadute in moto, la perdita della ruota anteriore. In questo modo riesce sempre, o quasi, a reagire in una frazione di secondo e a evitare così la caduta.

Elasticità e reattività sono due aspetti che Márquez cura con particolare attenzione da sempre, allenandosi con un mix di palestra e motocross: “Ho iniziato a lavorare con un personal trainer quando avevo 11 anni, concentrandomi in particolare sull’elasticità. Quando ti ritrovi nella ghiaia, questo può aiutarti a evitare cadute o, se non riesci a stare in piedi, a evitare almeno infortuni seri quando rotoli giù dalla moto”.

Il periodo prima dell’inizio della stagione è fondamentale per Marquez, e per tutti i piloti, perché è l’unico momento in cui possono rimettersi in forma e allenarsi per iniziare la stagione al top. Ma allenarsi non vuol dire strafare perché il rischio di infortuni c’è sempre, e ne basta uno piccolo per rovinare il campionato.

In palestra Marquez fa sollevamento pesi ma senza esagerare, perché quello che cerca è un fisico forte ma anche leggero e aerodinamico, due caratteristiche fondamentali quando corri in moto. Al sollevamento pesi in palestra Marquez abbina discipline diverse come la corsa, la bicicletta, in modo da avere sempre un allenamento bilanciato e vario, e soprattutto divertente. Senza il divertimento l’allenamento diventa routine e se c’è la routine ti abitui a fare movimenti automatici e perdi la concentrazione, che invece è fondamentale, in pista e fuori.

Nell’allenamento Marquez dedica particolare attenzione al core, perché questi muscoli lo aiutano a gestire la moto nelle curve e a prevenire gli infortuni quando cade: “Tronco e addominali sono le parti più importanti da allenare perché sulla moto ci muoviamo di continuo da un lato all’altro, ma al tempo stesso dobbiamo sempre cercare la massima stabilità.” Anche le gambe sono importanti perché ti tengono in sella e lontano dall’asfalto. Le braccia vengono invece allenate con estrema attenzione perché un eccesso di sollevamento pesi potrebbe provocare il tunnel carpale.

In moto Marquez si allena soprattutto con il motocross, che può fare in una pista chiusa a Lleida, 150 km a ovest di Barcellona, dove Marc si diverte con il fratello Alex e altri amici piloti. “La competizione in allenamento è spietata come in MotoGP. Mi piace sempre lottare gomito a gomito con mio fratello.” Il motocross è un allenamento perfetto perché unisce il workout al divertimento. Inoltre ti insegna a reagire il più velocemente possibile e a saper gestire la moto nelle situazioni al limite dell’aderenza. Anche nel motocross, infatti, non conta la pura forza ma la reattività, l’elasticità, l’equilibrio e la concentrazione.