Alla tua!

Lo studioRicercatori della Wageningen University, in Olanda, hanno riesaminato le abitudini relative al bere di 1.373 uomini dal 1960 al 2000, scoprendo che i bevitori moderati (fino a 20 ml di vino, birra o liquori al giorno) vivevano 2 anni e mezzo in più rispetto a chi era astemio. E sempre tra questi bevitori, chi consumava vino viveva 2 anni e mezzo in più rispetto a chi assumeva la stessa quantità di birra o superalcolici, e addirittura 5 anni in più di coloro che non buttavano giù nemmeno un goccio. La spiegazione scientificaI ricercatori (non solo quelli olandesi autori di questo studio) attribuiscono ai polifenoli, sostanze antiossidanti presenti nelle piante, gli effetti salvacuore del vino. In particolare, il resveratrolo - un polifenolo rinvenuto nella buccia degli acini d’uva e di cui è particolarmente ricco il vino rosso - contribuisce ad abbassare il rischio di cardiopatie e ictus. E non è tutto: il resveratrolo riduce infatti anche le infiammazioni, migliora la sensibilità all’insulina (proteggendo dal diabete), impedisce alle proteine tossiche di danneggiare le cellule cerebrali (difendendo così anche dall’Alzheimer) e blocca la formazione di cellule anomale (aiutando nella prevenzione dei tumori). La buona notiziaRicerca alla mano, hai allora la scusa buona per concederti un paio di bicchieri di buon vino (meglio se rosso, come detto) durante queste festività; e poi anche dopo, ma sempre ai pasti e senza esagerare con i brindisi. Per proteggere il cuore (e non solo) con i cibi giusti, leggi anche:Il menu salva arterieFrutta secca per il cuoreChi beve birra...Dove peschi gli omega-3